Denise Pipitone ultime notizie, i Carabinieri perquisirono la casa sbagliata?
Nel caso della scomparsa di Denise Pipitone, è venuta fuori un’intercettazione, nel corso della 26esima udienza del processo
relativo alla vicenda. Si tratta di un’intercettazione ambientale, che
coinvolge Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, accusata di concorso in sequestro di persona.
L’intercettazione si riferisce al 24 novembre 2004, precisamente alle
ore 19:15. E’ possibile sentire delle voci e qualcuno in particolare
pronuncia le seguenti parole: “Vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto?“.
Non c’è però solo quella intercettazione: in quell’udienza i
carabinieri ammettono che nelle ore successive alla scomparsa venne perquisita la casa sbagliata.
Quando Denise Pipitone scomparve il 1° settembre 2004, Piera Maggio,
la madre, fa subito un nome, quello di Anna Corona: la donna la accusa
di essere la causa della separazione dal marito, Pietro Pulizzi. Per
questo i Carabinieri, poche ore dalla scomparsa, visitano tre case tra
cui quella della Corona.Solo oggi però si scopre che gli inquirenti non videro la casa di Anna Corona. Lo dice il maresciallo Francesco di Girolamo nell’udienza del processo contro Jessica Pulizzi: in quell’occasione visitò un appartamento dell’immobile al piano terra, ma la signora Corona abita al secondo piano.
I carabinieri quindi non hanno mai ispezionato la vera casa di Anna Corona, bensì della signora Pisciotta che tra l’altro lo mise anche a verbale: “il giorno in cui siete entrati in casa con la signora Anna Corona“.
Sì, perché all’epoca ad accompagnare i carabinieri fu Anna Corona, senza però mai dire che non si trovavano nella sua abitazione.
Altro elemento è l’intercettazione ambientale, quello del 24 novembre 2004: “Ciao mamma. Vai a prendere Denise. Ma Peppe cosa ti ha detto? Dove la devo portare“. A parlare sono due uomini, in dialetto siciliano stretto.
C’è un dettaglio sull’intercettazione che lascia perplessi. La procura, pochi giorni prima del 24 novembre, chiese di mettere sotto sorveglianza video la zona dove poi venne ripresa l’intercettazione. Quando arrivò l’audio, il procuratore, forte della richiesta, chiese di vedere anche il video, ma nessuno aveva messo le telecamere. Qualcosa nell’ingranaggio delle indagini non ha funzionato.
La difesa si è riservata di esprimersi e i Pubblici Ministeri non si sono opposti alla trascrizione dell’intercettazione.
Coinvolto nel caso è anche l’ex fidanzato di Jessica, che è accusato di false dichiarazioni al Pubblico Ministero.
In aula l’ex fidanzato di Jessica Pulizzi
Nel corso dell’ultima udienza al Tribunale di Marsala per il caso di Denise Pipitone, la piccola scomparsa il 1° settembre 2004 da Marzara del Vallo, che vede la sorellastra Jessica Pulizzi unica indagata con l’accusa di sequestro di persona, davanti alla corte ha parlato Fabrizio Foggia, 27 anni originario di Mazara del Vallo, ex fidanzato di Jessica, con cui ebbe una relazione tra i 14-15 anni e il 17-18 anni fino al 2003. Il teste ha parlato in risposta alle domande del pm, Sabrina Carmazzi, in merito ai rapporti tra i genitori di Jessica, Anna Corona e Piero Pulizzi, padre naturale della piccola Denise, in merito alla relazione extraconiugale che l’uomo ebbe con Piera Maggio.
Il testimone ha descritto un’atmosfera familiare tesa in casa Pulizzi: era a conoscenza dei litigi che avvenivano tra i genitori di Jessica per colpa di un’altra donna. Erano confessioni che gli faceva Jessica, ma “non mi ha mai fatto il nome di Piera Maggio. Jessica si lamentava del padre perché si allontanava e non le riservava attenzioni“.
Foggia ha poi confermato le dichiarazioni rilasciate in un primo interrogatori nel 2006. “Mi sono venute in mente tutte le volte che Jessica diceva che doveva fargliela pagare a Piera Maggio perchè ‘quella disgraziata’ aveva rovinato la sua famiglia”, si legge nel verbale – Una volta mi ha detto che voleva bruciare la macchina di Piera Maggio e mi ha chiesto più volte di darle una mano a compiere qualcosa contro Maggio, facendolo passare come una prova d’amore”. Parole che oggi hanno avuto una nuova conferma da parte del teste.
In aula sono stati presenti anche i due genitori naturali della piccola, entrambi parte civile nel procedimento contro Jessica. Per Piera Maggio, la mamma di Denise, il processo sta portando a galla la verità: sia in questa udienza che nelle scorse sono emersi dettagli sempre più importanti che portano alla famiglia di Jessica per spiegare la scomparsa della piccola.
“Durante tutto il processo sono venuti fuori i fatti realmente successi dopo il sequestro di mia figlia“, ha dichiarato. “Il castello di sabbia sta cadendo. Denise è viva. Mia figlia è a questo mondo, solo che non sappiamo dove. Quello che chiedo è che chi sa dica la verità. Non ho mai nascosto il mio pensiero su chi ha rapito mia figlia“, conclude.
Anna Corona, la madre di Jessica Pulizzi imputata nel processo per la scomparsa di Denise Pipitone, avrebbe avuto circa tre ore a disposizione nel momento in cui la piccola scomparve. La rivelazione arriva nel corso dell’udienza tenuta il 26 ottobre nell’ambito del processo: il giorno della scomparsa di Denise una collega avrebbe segnato sul foglio presenze l’orario d’uscita di Anna Corona, le 15.30, non veritiero. La madre di Jessica Pulizzi, che lavora in un hotel di Mazara del Vallo, sarebbe invece uscita alle 12. I dettagli sono emersi nel corso della testimonianza di Francesca Adamo, la collega di Anna Corona, e sono stati al centro della puntata del 31 ottobre di Chi l’ha visto?. L’orario d’uscita è fondamentale perché è l’alibi di Anna Corona: la donna ha sempre sostenuto di essere stata al lavoro quando Denise scomparve tra le 11.30 e le 11.45, ma ora questa certezza sembra vacillare.
Il foglio presenze ha qualcosa di strano: l’orario di Anna Corona è scritto con una grafia diversa dalla sua. Le indagini portano al nome di Francesca Adamo, la collega della donna, l’unica che dice di averla vista in albergo fino alle 15.30 e di essere uscita con lei a quell’ora. Alla reception però nessuno le ha viste uscire insieme: anche la perizia calligrafica dimostra che a modificare l’orario era stata la collega.
Tutto emerge però solo il 26 ottobre 2012, quando la Adamo è chiamata a testimoniare nel corso del processo: la donna ammette che quella sul foglio presenze è la sua grafia e dice di non ricordarsi altri particolari, come il fatto di essere uscita insieme ad Anna Corona alle 15.30.
Alle domande incalzanti dei pm e della Corte, la testimone ripete di non ricordare in che occasione Anna Corona le avrebbe chiesto di scrivere al suo posto l’orario d’uscita. Troppi non ricordo, notano gli avvocati di parte civile, ma in tutto questo emerge un dato: l’unica testimone della presenza della donna in albergo nell’ora della scomparsa di Denise non può escludere che sia uscita a mezzogiorno.
Il dato sembra coincidere con un altro dettaglio, la deposizione della madre di Anna Corona: nell’interrogatorio tenuto nei giorni dopo la scomparsa di Denise, la donna ammise di aver ricevuto una telefonata verso mezzogiorno dalla figlia che la avvisava di andare a casa perché era successo qualcosa.
Il caso di Denise Pipitone torna alla ribalta dopo l’ultima puntata di “Chi l’ha visto?“, il programma di Rai Tre condotto da Federica Sciarelli. Nel corso della trasmissione viene infatti fatta sentire una registrazione avvenuta nel corso del processo a carico di Jessica Pulizzi, sorellastra della piccola Denise, accusata di sequestro di persona. A parlare è la nonna di Jessica, Antonietta Lo Cicero, in teoria teste a favore della difesa: durante il colloquio in aula con il pm e la corte alla donna scappa un’informazione scioccante. “Me l’ha detto mia figlia in quella occasione. In quale occasione? Quando hanno trovato la bimba?“.
Una frase, forse un lapsus, che potrebbe nascondere la verità dietro il caso della piccola Denise, scomparsa da Mazara del Vallo la mattina del 1° settembre 2004. Nel tribunale di Marsala si sta tenendo il processo a carico di Jessica, la sorellastra di Denise: sono infatti figlie dello stesso uomo, Piero Pulizzi. Denise è nata da una relazione extraconiugale, ma è stata riconosciuta dal marito di Piera Maggio, la madre della piccola. Tony Pipitone le ha dato il suo cognome, ma qualcuno sembra non aver accettato questa bimba.
I sospetti infatti cadono su Jessica, l’altra figlia di Piero, e sul fidanzato, Gaspare Ghaleb: sarebbe stata lei a rapire Denise, per gelosia, per vendetta. Si arriva al processo: per Jessica l’accusa è di concorso in sequestro di persona con l’aggravante applicata quando la vittima ha meno di 14 anni, per il fidanzato false dichiarazioni al pm. Anche Anna Corona, la madre di Jessica, viene indagata in un secondo filone delle indagini, come l’altra figlia, Alice Pulizzi, anche lei per false dichiarazioni.
È proprio durante l’ultima sessione del processo a carico di Jessica che arriva la dichiarazione della nonna materna, Antonietta Lo Cicero.
“Me l’ha detto mia figlia in quella occasione. In quale occasione? Quando hanno trovato la bimba?“, queste le parole della signora Lo Cicero. Le è appena stato chiesto quando ha saputo che Denise era la figlia di Piero Pulizzi, l’ex marito di Anna Corona, sua figlia. Nel rispondere, la nonna di Jessica ha quel lapsus, come se qualcuno avesse trovato Denise poco dopo la sua scomparsa.
Nella deposizione la signora racconta di essere andata a casa della figlia circa 25 minuti dopo la scomparsa di Denise.
È un altro passaggio importante, che contrasta con quanto lei stessa dichiarò ai carabinieri il giorno della scomparsa, il 1° settembre 2004. Nella sua deposizione di allora si legge che alle 15.30 circa le vengono chieste informazioni su una bambina appena scomparsa da Mazara: lei non sa nulla e ammette che solo in seguito, dalla stampa, ha capito che si trattava di Denise.
Ora invece la versione è diversa. Quel giorno, alle 12.30 circa, la signora Lo Cicero è andata dalla figlia perché era successo qualcosa: la figlia Anna la chiama per chiederle di andare da lei, Denise è scomparsa da circa 20 minuti. Sapeva che da Mazara era scomparsa una bambina e che si trattava di Denise: i ricordi però si fanno confusi, ma alle 15.30 la nonna di Jessica sa già che la piccola era scomparsa.
Per la mamma di Denise e per il suo avvocato Giacomo Frazzitta sono parole rivelatrici: qualcuno, forse tutti, nella famiglia di Jessica sa cosa è successo, ma nessuno ha mai parlato, almeno non intenzionalmente. In ogni caso bisognerà attendere il processo per capire cosa sia successo alla piccola Denise.
Il rapimento di Denise Pipitone
Denise Pipitone è nata il 26 ottobre del 2000: la mattina del 1° settembre 2004 sta giocando davanti il portone di casa. Ha meno di quattro anni, è una bambina felice e solare e sta rincorrendo un cuginetto. La mamma sta frequentando un corso di informatica ed è la nonna a occuparsi della piccola: Denise svolta l’angolo della strada per inseguire il cugino, si avvia verso la casa di una zia che riferisce d’aver visto il volto della bimba alle 11.45 e di averla poi vista tornare indietro verso casa. Denise però non torna più a casa: è sparita nel nulla.
La madre, Piera Maggio, viene avvisata della scomparsa a mezzogiorno: preoccupata e trafelata, dice ai carabinieri che mai Denise si sarebbe allontanata da sola. Non ama molto camminare e si spaventa dei venditori ambulanti che urlano per le strade, come è usanza nel paese: lo racconta lei stessa in una lunga lettera pubblicata sul sito cerchiamodenise.org in cui ricostruisce quei momenti.
Le indagini non portano a nulla: Denise è scomparsa. Un mese e mezzo circa, arriva una segnalazione da Milano: una guardia giurata ha visto un gruppo di nomadi tra cui c’era una bambina molto somigliante a Denise. Lo stesso graffio sotto l’occhio, alcune frasi dette in perfetto italiano, le foto scattate dalla guardia con il telefonino: gli inquirenti e la madre credono possa essere Denise, ma il gruppo scompare.
Le indagini vanno avanti: se era Denise quella bimba, cosa ci faceva a Milano? In ogni caso, chi l’ha rapita? Il cerchio si stringe intorno alla famiglia di Jessica Pulizzi che ha scoperto di essere la sorellastra di Denise da parte di padre: gli elementi portano gli inquirenti a credere che ci sia lei dietro la scomparsa della bimba fino a istituire il processo a suo carico.
IL VIDEO
http://youtu.be/jwqqdRnytiI
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