“Bambini e ragazzi violenti a scuola: che cosa fare?
sono alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarmi su un problema che ho. Non sono un'insegnante, ma una mamma di una bambina di III elementare, di una scuola pubblica. La scuola è iniziata giovedì e venerdì è sorto già il primo problema: un nuovo bambino in classe, proveniente da un'altra scuola, violento, iperattivo, incontenibile.
Venerdì, il primo giorno che è
arrivato ha picchiato 3 bambini ed ha provato a strozzare la giovane maestra di
matematica (nuova anche lei) con la sciarpa che aveva (la maestra) mentre la
maestra prevalente provava ad impedirglielo! Tutto questo davanti agli occhi
attoniti di bambini di 8 anni che sono usciti da scuola scioccati e spaventati.
Mia figlia venerdì sera, a letto, ha detto "mamma sto pensando ancora al
viso rosso rosso della maestra che stava morendo!". Venerdì hanno passato
la giornata a cercare di calmare questo bambino, oggi un bidello e DUE maestre
l'hanno portato in giro per la scuola perché impossibilitati a tenerlo in
classe fermo, senza che ballasse sui banchi o gettasse le sedie dalla finestra!
La maestra prevalente di mia figlia ha ben pensato di mettersi in malattia se
non dovesse avere una pronta soluzione dalla direttrice. Posto che questo è un
bambino che può far male a sé stesso e agli altri (non è una supposizione è un
dato di fatto!!), quali dovrebbero essere i diritti suoi e quali quelli degli
altri bambini? Dov'è il confine tra il diritto allo studio del bambino
problematico ed il diritto allo studio e all'incolumità di una classe che fino
all'anno scorso era una bella classe, affiatata e tranquilla? Cosa possiamo
fare noi mamme, cosa ci consente la legge, per tutelare i nostri figli, la loro
salute ed il loro bisogno di conoscenza, considerato anche il fatto che la
maestra ha teoricamente già dato forfait?!?! Mi scuso per il lungo monologo.
Effettivamente è un
grosso problema, che obbliga a considerare molti aspetti della società. Proprio
questa complessità rende difficile scrivere contenendo tutte le
riflessioni in una pagina. Tento.
Prima di tutto devo mettere in
evidenza con forza il fatto che il bambino non ha colpa del suo comportamento.
Assolutamente nessuna. Bisogna fare qualche considerazione.
Prima: c’è in quella classe un
bambino “violento, iperattivo, incontenibile”. Un bambino che cerca anche di
strozzare la maestra (meno male che non lo ha fatto con un alunno), che
picchia, che scappa. Soluzione pretesa dalla maggioranza dei genitori toglierlo dalla classe. Per metterlo dove? Non si sa e non importa:
l’importante è che stia lontano dai loro figli.
Primo commento: questo è davvero
ingiusto e assurdo, segno di grande egoismo e menefreghismo. Il bambino ha dei
seri problemi, magari di violenza subita, e la soluzione non può essere quella
di punirlo ancora o di pretendere di insegnare la non violenza emarginandolo, e
quindi rifiutandolo (credo che se fosse permesso ci sarebbero persone che
vorrebbero insegnargliela picchiandolo).
Seconda considerazione: in quella
classe ci sono tanti altri bambini. Bambini educati a rispettare gli
altri, o
bambini che non hanno problemi tali da provocare comportamenti violenti o
scatti
di ira. Soluzione pretesa da qualche insegnante, da chi governa e da chi
decide
al Ministero: vi tenete il bambino violento, e andate avanti così. Se
gli altri bambini rimangono traumatizzati, pazienza, poi supereranno il
trauma. Soldi non ce
ne sono e al bambino, e se si comporta male è giusto dargli delle belle
sospensioni (anche di 15 giorni ) o un
bel 5 di condotta, che ha come conseguenza la bocciatura (“così impara
come ci
si deve comportare!”).
Secondo commento. E anche questo
è davvero ingiusto e assurdo, segno di grande egoismo e menefreghismo:
ma come si
può pretendere che un bambino di otto anni sia così maturo da vincere
l’impulso
a protestare, urlare, picchiare, essere corretto, e scelga i
comportamento
virtuoso che nessuno – in famiglia – gli ha mai insegnato? Forse ha
imparato a
casa quella violenza. E come si può pretendere che gli altri bambini
siano così maturi da accettare di essere picchiati o di vedere la
maestra picchiata?
Terza considerazione: come ho già
detto in più occasioni, chi è sereno si comporta bene. Chi ha dei grossi
problemi (di violenza, di abbandono, di degrado, di assenza di affetto) si
comporta male. E allora? Gli facciamo violenza anche noi? Lo rimproveriamo, lo
puniamo?
Quarta considerazione: di chi è
la colpa, se di "colpa" si può parlare? Che cosa avrebbe dovuto fare la maestra?
Picchiare il bambino scatenato? Fargli una lavata di capo? Ignorarlo? Metterlo
dentro un armadio, al buio, come ai vecchi tempi? e allora? Che cosa si fa? La
Scuola è impotente?
No. Qualcosa si può e si deve
fare.
Direi che sarebbe stato corretto citare la fonte, cioè questa:
RispondiEliminahttp://laprofessoressavirisponde.blogspot.it/2012/09/bambini-e-ragazzi-violenti.html
Siete pregati di correggere. Isabella Milani