Stupri, gli uomini si facciano carico del problema
«Le donne sono l’anello debole di una società in cui è parzialmente ancora inculcata l’assurda mentalità della femmina come oggetto
del possesso. Lo dico con tutto il rammarico, ma sarebbe bene che di
sera non uscissero da sole ». Poi, precisando il suo pensiero, il capo
dei pm bergamaschi ha spiegato: «Non voglio colpevolizzare la giovane
che ha subìto violenza, anzi a lei vanno le nostre scuse per non aver
saputo offrire la degna protezione. Ma a volte bisogna ragionare in
termini realistici».
Leggendo queste parole ne ho ricavato un’impressione confusa. Da una parte il necessario riconoscimento di un problema, dall’altra il proporre, anziché attivare tutte le risorse necessarie alla sua risoluzione,
che a farsene carico siano le donne stesse, limitando spontaneamente la
loro libertà di azione e movimento. Non c’è solo l’assurda mentalità
della femmina come oggetto del possesso,
queste affermazioni rimandano ad una assurda mentalità della femmina
come semplice oggetto, come se non avesse anche lei i suoi desideri e le
sue esigenze che dovrebbero essere tutelati al pari di quelle dei “maschi soggetti”.
Gli
uomini non riescono a controllare i propri istinti? E’ da condannare
certo, ma laviamocene le mani e che le donne se la sbrighino da sole. E’
questo il messaggio che mi arriva personalmente dalle esternazioni di
Dettori.
Per evitare le aggressioni che vengono commesse di giorno invitiamo le donne a rimanere in casa durante le ore diurne. Per evitare di essere derubati lasciamo il portafoglio
a casa. Per evitare un incidente automobilistico non prendiamo l’auto.
Per evitare di litigare con qualcuno isoliamoci e non parliamo con
nessuno. Per evitare malattie sessualmente trasmissibili
smettiamo di avere rapporti sessuali. Per evitare di subire delle
violenze dal sesso opposto non fidanziamoci o sposiamoci e rimaniamo
single. E’ questa la soluzione?
Ragionando in questi termini, il vero anello debole della società si rivelano gli uomini
o meglio gli uomini che la pensano in questo modo. Dobbiamo toglierci
dall’ottica di pensare alle donne come sesso debole, non sono una specie
da proteggere. Ci hanno insegnato che l’uomo è l’uomo e la donna è la
donna. Categorie inutili, la cui rigidità si trasforma in un boomerang.
Fare
le scuse alla giovane stuprata? Necessario, ma ipocrita se tutto si
ferma a questo. Non credo che, in questo momento, le scuse della società
o del procuratore possano essere di aiuto alla vittima.
Se riuscissimo a fare realmente nostro il dolore, la paura e la rabbia
che quella donna starà provando, sono convinto che ci attiveremmo in
modo diverso, ma purtroppo le cose, finché non ci coinvolgono
direttamente ci riguardano fino ad un certo punto.
Non
mi interessa criticare Dettori, ma mi interesserebbe chiedergli, con
rispetto e civiltà, se ha una figlia o se l’avesse avuta , se l’avrebbe
chiusa in casa tutte le sere o se l’avrebbe accompagnata sempre e
comunque nei suoi spostamenti.
Sono
d’accordo che è necessario ragionare in termini realistici. E’ reale
che le strade delle nostre città non sempre siano dei luoghi sicuri
(anche se ricordo che la maggior parte delle violenze avviene
all’interno delle mura domestiche), ma non è un problema di cui si
devono fare carico solo le donne, anche se poi risultano più indifese
per un mero fatto di forza fisica. Non possiamo
chiedere alla popolazione femminile di farsi carico di un problema che
mettono in campo alcuni di del mio genere, quando non riescono a gestire
le proprie emozioni o i propri più bassi istinti..
La nostra vera casa è il mondo e per ripararci da esso non ci sono rifugi magici. Sta a tutti noi renderlo più sicuro.
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