Bambini e violenza in tv «Vederne troppa da piccoli rende aggressivi da adulti»
Il campione è stato seguito per 15 anni a partire
dall' età delle elementari
NEW YORK - Gli individui che da piccoli
sono esposti alla violenza televisiva e cinematografica, da grandi sono
condannati ad essere molto più aggressivi e violenti rispetto agli altri
loro coetanei. E' questa la conclusione di una lunga e dettagliata
ricerca dell' università del Michigan che ha esaminato un campione di 329 persone adulte di entrambi i sessi, a quindici anni di distanza dal
primo test effettuato quando avevano tra i 6 e i 9 anni di età. Gli
studiosi hanno intervistato per anni un gruppo di uomini e donne, i loro
partner, familiari ed amici, controllando inoltre la loro fedina
penale. Dall' indagine è emerso un legame tra i programmi ad alto
quoziente di assassinii, sparatorie ed esplosioni visti dai bambini tra i
6 e i 9 anni e i casi di maltrattamento coniugale e di attività
criminale che affliggono le stesse persone dai 20 anni in poi. Lo
studio - pubblicato sulla rivista specializzata Developmental Psychology
-
è tra i primi sugli effetti della violenza in tv a seguire un gruppo
di bambini per un periodo così lungo di tempo. «I risultati non ci
sorprendono affatto - spiega lo psicologo Rowell Huesmann, uno degli
autori della ricerca - la violenza televisiva persuade i giovani che l'
aggressività è accettabile perché ad usarla sono gli eroi più
carismatici. Alla lunga - aggiunge - ciò finisce per erodere l' avversione naturale dell' individuo verso la violenza». La raccomandazione degli esperti ai genitori: limitate il più possibile la visione dei programmi violenti, tra i 3 e i 13 anni. L' idea che i
bambini con predisposizione alla violenza siano maggiormente calamitati
da certi show sanguinari viene rigettata dallo studio.
Che demolisce
anche la tesi secondo cui i fattori socioeconomici e familiari siano
determinanti. Dennis Wharton, portavoce della lobby televisiva
«National Association of Broadcaster» corre ai ripari: «Non tutti gli studi stabiliscono una correlazione tra violenza in tv e violenza vera»,
spiega. In realtà la ricerca del Michigan è solo l' ultima di una lunga
serie che imputa ai mass media l' escalation di criminalità nella
società americana, sfociata nelle famigerate sparatorie nelle scuole. L'
autorevolissima «American Psychological Association» ripete da anni che
«la sopraffazione e la brutalità in tv e negli altri mass media
promuovono comportamenti aggressivi, specialmente nei più piccoli».
Lo Staff
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