Il più grande caso di pederastia della Spagna: maestro di karate pedofilo arrestato.
Per il quotidiano El mundo è “il più grande caso di pederastia della
Spagna”, per El Paìs “un setta di abusanti”, a capo della quale c’è il
principale imputato, un noto maestro di karate Fernando Torres Baena.
“L’umo dalle mille facce” lo definiscono gli inquirenti. Condannato a ben 320 anni di carcere per abusi sessuali a danno dei suoi allievi (molti dei quali ovviamente minorenni) andati avanti per 20 anni di “onoratissima carriera”.
Nella “setta sessuale” c’erano pure la moglie (condannata a 126 anni) e un’altra istruttrice. Le due organizzavano le orge di bambini a cui il marito partecipava, sia attivamente che “limitandosi a guardare mentre i bambini erano obbligati a fare sesso tra di loro”.
“L’umo dalle mille facce” lo definiscono gli inquirenti. Condannato a ben 320 anni di carcere per abusi sessuali a danno dei suoi allievi (molti dei quali ovviamente minorenni) andati avanti per 20 anni di “onoratissima carriera”.
Nella “setta sessuale” c’erano pure la moglie (condannata a 126 anni) e un’altra istruttrice. Le due organizzavano le orge di bambini a cui il marito partecipava, sia attivamente che “limitandosi a guardare mentre i bambini erano obbligati a fare sesso tra di loro”.
Il tutto si teneva nella prestigiosa scuola fondata dallo stesso
Torres Baena e che ne portava il nome (Torres Baena a Las Palmas) e le
vittime avevano un’età dai 9 ai 17 anni..
Da brivido le deposizioni delle decine di vittime, ma soprattutto la reazione dell’uomo che impassibile ascolta ciò che su di lui viene detto. Un uomo che viene definito “convincente hasta el extremo” convincente fino alla fine, malgrado le prove inconfutabili di essere il capo “assoluto” di una rete pedofila.
Più di una volta i genitori si erano rivolti a lui per chiedere spiegazioni su certe pratiche “strane”, su certi “giochi che giochi non erano”, ma alla fine l’aveva vinta lui, “il talent scout….lo scopritore di talenti e la fucina di campioni”.
Interessante il profilo che di lui fanno i numerosi periti che lo hanno studiato. Questo l’esito della perizia finale, nella quale troviamo il ritratto di tuti i pedofili a noi conosciuti:
“scartiamo totalmente l’idea che si tratti di un malato di mente” ed ancora “durante i colloqui ha mostrato un narcisismo patologico, con una autostima esorbitante che lo fa sentire unico e speciale” e lo fa richiedere in continuazione “ammirazione eccessiva da parte di chi lo circonda”.
Assente invece l’empatia: “ne ha solo se gli serve ottenere qualcosa, altrimenti non ne trasmette affatto”.
Interessante anche la scelta delle vittime. Nella sua scuola c’erano due gruppi. Uno di sole vittime ed uno a cui non è mai stato torto un capello.
L’educazione “sessuale” delle vittime più piccole era graduale, portandoli a credere che “quegli atti fossero normali”. Ovviamente i risultati sportivi, secondo il maestro, erano proporzionali al fatto di accettare o meno i rapporti sessuali. Chi si opponeva o chiedeva spiegazioni veniva tagliato fuori da ogni attività agonistica.
Da brivido le deposizioni delle decine di vittime, ma soprattutto la reazione dell’uomo che impassibile ascolta ciò che su di lui viene detto. Un uomo che viene definito “convincente hasta el extremo” convincente fino alla fine, malgrado le prove inconfutabili di essere il capo “assoluto” di una rete pedofila.
Più di una volta i genitori si erano rivolti a lui per chiedere spiegazioni su certe pratiche “strane”, su certi “giochi che giochi non erano”, ma alla fine l’aveva vinta lui, “il talent scout….lo scopritore di talenti e la fucina di campioni”.
Interessante il profilo che di lui fanno i numerosi periti che lo hanno studiato. Questo l’esito della perizia finale, nella quale troviamo il ritratto di tuti i pedofili a noi conosciuti:
“scartiamo totalmente l’idea che si tratti di un malato di mente” ed ancora “durante i colloqui ha mostrato un narcisismo patologico, con una autostima esorbitante che lo fa sentire unico e speciale” e lo fa richiedere in continuazione “ammirazione eccessiva da parte di chi lo circonda”.
Assente invece l’empatia: “ne ha solo se gli serve ottenere qualcosa, altrimenti non ne trasmette affatto”.
Interessante anche la scelta delle vittime. Nella sua scuola c’erano due gruppi. Uno di sole vittime ed uno a cui non è mai stato torto un capello.
L’educazione “sessuale” delle vittime più piccole era graduale, portandoli a credere che “quegli atti fossero normali”. Ovviamente i risultati sportivi, secondo il maestro, erano proporzionali al fatto di accettare o meno i rapporti sessuali. Chi si opponeva o chiedeva spiegazioni veniva tagliato fuori da ogni attività agonistica.
“E’ normale fare sesso almeno 10 volte alla settimana” diceva ai suoi
giovanissimi allievi, obbligandoli a masturbarsi con lui e portandoli
poi il fine settimana in uno chalet dove praticava le sue orge pedofile.
I minori venivano inoltre gradualmente isolati dal mondo esterno (genitori e amici in primis), come capita appunto in una qualsiasi setta (“imponevano un addestramento sessuale nel quale il gruppo era un’alternativa alla famiglia).
I minori venivano inoltre gradualmente isolati dal mondo esterno (genitori e amici in primis), come capita appunto in una qualsiasi setta (“imponevano un addestramento sessuale nel quale il gruppo era un’alternativa alla famiglia).
Trecentodue gli anni di carcere come detto in apertura, mentre oggi
anche la Spagna si interroga sui controlli (assenti) tra quelle figure
professionali che ogni giorno stanno a contatto con i bambini.
In Italia pure abbiamo avuto alcuni casi eclatanti di questo tipo. E tra pochi giorni torneremo a parlare di uno di questi…..
In Italia pure abbiamo avuto alcuni casi eclatanti di questo tipo. E tra pochi giorni torneremo a parlare di uno di questi…..
Nessun commento:
Posta un commento