Nonni orchi:
Nipoti violentati
e venduti a amici
Li avrebbero, secondo le accuse, violentati, venduti per pochi euro ad amici e conoscenti, fotografati durante questi incontri,
segregati in casa e ridotti ad essere dei piccoli schiavi del sesso. Un
bambino di sette anni e la sorellina di otto sono le vittime di questo
ennesimo caso di pedofilia tra le mura domestiche. Si’, perche’ gli
”orchi” che, sempre secondo gli investigatori, li costringevano a
subire abusi di ogni genere erano i nonni dei due fratellini.
A mettere fine a questa incredibile storia di violenze e’ stata la polizia, che ha arrestato a Messina i due coniugi, lui di 65 anni e lei di 50,
insieme a un loro complice di trent’ anni. Le accuse nei loro confronti
sono pesantissime: oltre alla violenza sessuale nei confronti dei
minori vengono infatti contestati i reati di pedopornografia e riduzione
in schiavitu’. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere e’ stata
emessa dal gip del tribunale di Messina Maria Vermiglio su richiesta del
pm Liliana Todaro.
L’inchiesta, scattata in seguito alle segnalazioni dei docenti della scuola e dei servizi sociali,
ha messo in luce lo stato di miseria e di profondo degrado in cui
vivevano i due fratellini, affidati ai nonni materni dopo la morte della
madre perche’ il padre aveva problemi di droga. A cominciare dall’
abitazione fatiscente del centro storico di Messina, priva dei piu’
elementari requisiti igienico sanitari, dove abitava la famiglia. E’
questo lo scenario che avrebbe fatto da sfondo a violenze continue e
ripetute. Secondo gli investigatori, i piccoli sarebbero stati costretti
per diverso tempo dai nonni e dall’uomo di trent’anni, conoscente della
coppia, ad avere rapporti sessuali completi. I due coniugi avrebbero
inoltre ”offerto” i nipotini, in cambio di denaro, anche ad altre
persone, scattando delle foto durante gli abusi.
Le indagini sono state avviate nel 2009 quando i due
fratellini manifestarono disagi comportamentali rilevati prima dagli
insegnanti della scuola che frequentavano e poi dagli assistenti
sociali. Dopo queste segnalazioni, nel corso di una serie di incontri
con alcuni psicologi, i due bambini hanno cominciato a confidarsi
rivelando a poco a poco gli abusi che avevano subito. Violenze poi
confermate anche dagli esami medici. Oggi gli arresti che hanno portato
in carcere quegli ”orchi” cattivi, come li descrivevano i fratellini nei
loro racconti
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