Google, un database per cancellare
la pornografia infantile
Mountain View «etichetta» le foto segnalate per abusi e l’archivio
condividerà i dati con autorità o associazioni che combattono questo
tipo di crimine
Roma
Un database condiviso con associazioni e autorità per combattere la
pedopornografia online ed eliminare dal web i contenuti inappropriati
di cui questa fetta di criminali si «nutre», in particolare le foto dei
bambini sfruttati sessualmente.
È il progetto al quale sta lavorando Google, colosso dei motori di ricerca in rete, che dal suo blog annuncia
nuovi investimenti volti a questo sforzo: 5 milioni di dollari. L’obiettivo: «sradicare le immagini online di abusi su minori».
Parte della cifra, precisa Google, è destinata a partner globali che
si occupano di protezione dei minori, come il Centro nazionale per
bambini scomparsi o sfruttati (Ncmec) e la Internet Watch Foundation.
Dal 2008 Mountain View utilizza una tecnologia che «etichetta» le
foto segnalate per abusi sessuali su minori e consente ai suoi computer
di identificare la duplicazione delle immagini senza bisogno che altro
occhio umano le veda. Il nuovo progetto riguarda ora un database in cui
convogliare questi dati, condiviso con altre compagnie, autorità o
associazioni per far sì che queste possano collaborare per individuare,
rimuovere le immagini dal web e intraprendere azioni contro i
criminali.
Google ricorda come nel 2011 Cypertipline del Ncmec abbia ricevuto
17,3 milioni di foto e video riguardanti sospetti casi di abusi su
minori, oltre la metà al di fuori dei confini Usa: «quattro volte» i
dati del 2007. E «il fenomeno - denuncia Mountain View - è in crescita».
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