30 agosto 2013

L'EQUILIBRIO TRA SALVAGUARDIA DELLE VITTIME E RISPETTO DELLE REGOLE

L’equilibrio tra salvaguradia delle vittime e rispetto delle regole 

Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né forse immaginare. Bisogna ascoltarlo in tutta la sua atroce crudezza per tentarne di cogliere l’abisso del male. Il male assoluto di chi si vede rubare per sempre l’innocenza di una sessualità serena, perduta per sempre.

“Lo zio Pino” è tornato è stato l’attacco come usasi definire in gergo giornalistico di quasi tutti i pezzi di cronaca che hanno raccontato la triste vicenda di una ragazzina poco più che bambina, che dopo aver subito violenza dal suo vicino di casa se l’è visto nuovamente tornare nel proprio condominio. Totalmente libero, pur essendo stato condannato per abusi in primo e secondo grado, essendo venute meno le esigenze di custodia cautelare.
Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né forse immaginare. Bisogna ascoltarlo in tutta la
Il diritto delle vittime e quello dei carnefici, uno Stato civile si fonda necessariamente sul difficile equilibrio tra questi due estremi, solo in apparenza in antitesi. Chi delinque può farlo una sola volta per sbaglio o continuare, per sempre. Fare in modo che il deragliamento sia un’eccezione e non la regola è compito precipuo di uno Stato libero e democratico.
Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né forse immaginare. Bisogna ascoltarlo in tutta la
L’orco che torna accanto alla propria vittima, di chi è la responsabilità? Dei principi giuridici ispirati tutti alla rieducazione del condannato o di chi, chiamato ad interpretarli, ha anche l’immane compito di applicarli nel miglior modo possibile?
Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né forse immaginare. Bisogna ascoltarlo in tutta la
Da sempre ho nutrito un profondo rispetto per gli operatori del diritto. Sin da bambino li ho considerati come dei sacerdoti laici a cui è rimesso l’ingrato compito di celebrare quotidianamente la liturgia della democrazia. Esercizio complesso, perché oltre a competenze tecniche è richiesta una somma virtù: il buon senso. E’ bastato però frequentare le aule dei tribunali per qualche tempo per capire quanto quell’immagine fosse eccessivamente idealizzata. L’operato del giudice oggi oscilla pericolosamente tra il tecnicismo esasperato e la totale ignoranza delle regole basilari del diritto.
Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né forse immaginare. Bisogna ascoltarlo in tutta la
Nel caso di specie nulla quaestio dal punto di vista procedurale ma cosa rimane sotto l’aspetto umano. Il giudice che ha emesso il provvedimento che ha permesso di tornare all’orco sul luogo del delitto davvero nulla poteva per evitare un simile scempio? Come ha potuto minimante non considerare il fatto che la vittima avrebbe potuto incontrare quotidianamente il suo molestatore?
Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né forse immaginare. Bisogna ascoltarlo in tutta la
La rieducazione del condannato è un principio sacrosanto del nostro ordinamento. Che sia però lo Stato a salvaguardarlo con cura e buon senso. Non le vittime, quest’ultime già hanno dato tanto, non solo subendo il crimine ma affidandosi alla giustizia anziché alla vendetta.
Il grido straziante di chi ha subito violenza da bambino non lo si può dimenticare né fors

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