Sesso e università, le nuove raccomandazioni
Un'indagine rivela che il 46% delle aspiranti matricole sarebbe disposta ad andare "sotto le lenzuola" per poter superare i testi d'ammissione; calano le classiche conoscenze politiche
Una volta era la classica raccomandazione la via più corta per aggirare le difficoltà universitarie, sia in ambito di accesso alle facoltà che di superamento degli esami. Ora invece le prestazioni sessuali sembrano aver scavalcato le vecchie conoscenze, secondo i dati raccolti da un’inchiesta condotta dal portale UNIVERSITARIO
Gli iscritti al sito, circa oltre 5mila le risposte in totale al questionario,
hanno ammesso che sarebbero disposti a questo tipo di compromesso pur
di superare, nello specifico, i test di ammissione ai corsi a numero
chiuso. Il 52% degli interpellati, alla domanda “Cosa saresti disposto a fare per una raccomandazione”,
ha risposto di poter anche ricorrere alla soluzione a luci rosse; il
53% di questa fetta sono ragazze, mentre i ragazzi si fermano al 44%.
Il test riguarda le aspiranti matricole 2013
e mette in evidenza come anche le raccomandazioni si stiano evolvendo.
Nella classifica generale delle “scorciatoie” diminuiscono infatti gli
studenti che ricorrerebbero alla soluzioni più tradizionali: quella del politico o del parente
non superano il 10%, poco più alte le quote dell’iscrizione ad un
partito politico (12%) e del parente professore (16%). Il 46% rivela
così di poter anche concedere una “relazione o un favore sessuale”. Infine quelli sperano di farcela solo con le proprie forze, per il 24% lo studio e l’impegno pagherebbero ancora.
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