18 ottobre 2013

REGGIO CALABRIA: STUPRATA IN BRANCO FIN DA QUANDO AVEVA 13 ANNI, CONDANNATI

Stuprata dal branco fin da quandoa vea 13anni
In appello condanne confermate per tutti



La corte d'Appello di Reggio Calabria ha confermato la condanna per tutti gli imputati del processo scaturito dalla denuncia di Annamaria Scarfò, violentata ripetutamente fin da quando aveva 13 anni. Tuttavia la corte ha rideterminato le pene riducendole parzialmente

REGGIO CALABRIA - La Corte d’appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Giuliana Campagna si è pronunciata sulla violenza sessuale ai danni di Annamaria Scarfò, la donna stuprata ripetutamente nella frazione San Martino di Taurianova, fin dall’età di 13 anni. Con la sentenza i magistrati hanno confermato come richiesto alla procura generale, per tutti gli imputati quanto sancito in primo grado, ma le pene sono state rideterminate per tutti con un leggero sconto dovuto al riconoscimento delle attenuanti generiche, trattandosi di incensurati.
Gli imputati appellanti erano Maurizio Hanaman, Antonino Cianci, Fabio Piccolo, Antonino Cutrupi e Giuseppe Chirico, tutti condannati in primo grado a 8 anni tranne Piccolo, condannato a 9 anni di reclusione. Il verdetto d’appello ha determinato uno sconto di un anno per tutti coloro che erano stati condannati a 8 anni, che ora diventano 7, mentre Fabio Piccolo vede la pena rideterminata da 9 a 7 anni e 8 mesi. Il pg Alberto Cianfarino aveva chiesto la conferma di tutte le condanne inflitte in primo grado.
La vicenda processuale è nata dal racconto della stessa vittima, che ha denunciato gli aggressori, giovani compaesani, che l’avrebbero violentata nell’arco di diversi anni nel paese d’origine, nella frazione San Martino di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, fin dall’età di 13 anni. «E' finito il calvario giudiziario di Annamaria - ha dichiarato all’Agi l’avvocato Rosalba Sciarrone, difensore di Annamaria Scarfò, costituitasi parte civile - ma è rimasto quello umano, adesso deve iniziare un percorso di recupero del suo corpo e della sua mente».




Il processo

Violenze ad Annamaria Scarfò
Chiesta conferma delle condanne

Si è tenuta la requisitoria del procuratore generale della Corte d'Appello di Reggio Calabria nel processo per le violenze sessuali nei confronti della giovane donna. In primo grado c'erano state una condanna a 9 anni e le altre ad otto anni

REGGIO CALABRIA - Violenza sessuale ai danni di Annamaria Scarfò, il pg Alberto Cianfarino ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado al termine della requisitoria che ha tenuto dinanzi alla corte d’appello di Reggio Calabria presieduta dal giudice Giuliana Campagna. Gli imputati appellanti sono Maurizio Hanaman, Antonino Cianci, Fabio Piccolo, Antonino Cutrupi e Giuseppe Chirico, tutti condannati a 8 anni tranne Piccolo, condannato a 9 anni di reclusione. La vicenda processuale è nata dal racconto della stessa vittima, che ha denunciato gli aggressori, giovani compaesani, che l’avrebbero violentata nell’arco di diversi anni nel paese d’origine, nella frazione San Martino di Taurianova (RC), fin dall’età di 13 anni. 
Nella sua requisitoria il pg Cianfarino ha sottolineato come da dieci anni Annamaria Scarfò è stata oggetto del tentativo delle difese degli imputati di scardinarne l’attendibilità. Il pg, invece, ha ricordato che la Scarfò ha sempre raccontato con coerenza le diverse violenze subite da diverse persone, segno questo per il pg che il racconto della vittima è genuino. Conferma delle pene chieste anche dalla parte civile, avv. Rosalba Sciarrone, difensore della parte offesa. 
L’avv. Antonino Napoli, difensore di Antonino Cianci, ha chiesto l'assoluzione per il suo assistito, osservando che la legge in vigore all’epoca dei fatti prescriveva la querela entro sei mesi per tale reato. All’udienza hanno assistito diversi rappresentanti di alcune associazioni, tra cui Libera e Snoq, e il consigliere regionale Tilde Minasi. La Corte ha rinviato l'udienza al prossimo 18 ottobre, per la conclusione degli altri avvocati difensori e per la sentenza.
giovedì 26 settembre

Fonte il Quotidiano.it Calabria

17 ottobre 2013

SCANDALO A TREVISO: MANIFESTI OMOFOBI DI BAMBINI CHE FANNO SESSO

"Imigrati culatoni": a Treviso manifesti con bambini che fanno sesso" 

 "Basta imigrati culatoni nei nostri asili" e la foto di una classe di bimbi raffigurati mentre compiono atti sessuali. Sono i manifesti omofobi apparsi a Treviso. Già individuati gli autori.  

 



Hanno piazzato dei manifesti su pareti e vetrine dei negozi di Treviso col logo della Lega Nord con un'immagine omofoba e razzista, ambientata in un asilo, e la scritta: "Basta imigrati culatoni nei nostri asili". Gli autori sono stati individuati: si tratta di due studenti trevigiani di 24 e 25 anni che si sono costituiti sabato ai carabinieri quando ormai le forze dell'ordine li avevano già individuati nelle immagini delle telecamere di sicurezza, sostenendo che il loro gesto era una sorta di "goliardata", per due amici che si erano laureati.
Il partito di Maroni difficilmente passerà sopra la vicenda. Verso quelli che inizialmente erano gli ignoti autori del blitz sono state presentate querele per diffamazione da parte di esponenti della Lega Nord. I due studenti rischiano ora di dover rispondere anche di diffusione di immagini pedopornografiche. I bambini, divisi per nazionalità, sono raffigurati mentre compiono atti sessuali. 


La nostra Associazione ed il nostro staff davanti ad una notizia del genere si indigna profondamente, rammentando che opereremo sempre per la difesa e contro ogni tipo di discriminazione sia raziale che sessuale.

Il Presidente e tutto lo Staff  

PIACENZA: AVEVA MIGLIAIA DI FOTO PEDOPORNOGRAFICHE CONDANNATO A 3 ANNI

Migliaia di foto pedopornografiche nel pc: piacentino condannato a tre anni

Assolto dall'accusa di divulgazione del materiale. l'imputato quarantenne era già stato condannato per fatti analoghi

Piacenza - Tre anni di reclusione e 5mila euro di multa. Si è concluso così questa mattina il processo a carico di 43enne piacentino accusato di detenzione di materiale pedopornografico.

Assolto, invece, dall’accusa di divulgazione dello stesso materiale. Nel computer del piacentino erano state scoperte 18mila immagini dai soggetti purtroppo inequivocabili ed era stato arrestato lo scorso giugno dalla polizia. Il pm aveva chiesto la condanna a 5 anni e 36mila euro di multa.

Ricordiamo che l’uomo qualche anno fa era già rimasto coinvolto in una vicenda analoga. 


Cinque anni di reclusione più il pagamento di 36mila euro di multa. Questa la richiesta formulata dal piemme Michela Versini nei confronti di un piacentino di 40 anni (M.S. le sue iniziali) accusato di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Le indagini erano cominciate da una segnalazione alla squadra mobile di Piacenza. Secondo la polizia l'uomo scaricava foto e filmati che ritraevano bambini piccoli in costume o seminudi. L'uomo era già finito in manette nel 2002 per atti sessuali con minorenne. La perquisizione domiciliare e informatica aveva permesso di ritrovare un ingente quantitativo di materiale pedopornografico: oltre 18.000 fotografie, alcune delle quali venivano condivise su internet. L'avvocato difensore, Lorenza Dordoni, ha chiesto il minimo della pena. La sentenza (collegio giudicante composto da Maurizio Boselli, Elena Stoppini e Italo Ghitti) è prevista per il 15 ottobre. 
Fonte Piacenza 24

 

ARRESTATO 50 ENNE CHE DETENEVA FOTO PEDOPORNOGRAFICHE NEL PC

Foto pedopornografiche nel pc 

Arrestato insospettabile 50enne

 


Prato, 12 ottobre 2013 - Immagini raccapriccianti, disgustose, trovate a centinaia nel computer di un insospettabile che adesso è finito in manette con una delle accuse più infamanti che ci siano: detenzione di materiale pedopornografico. L’arresto è stato eseguito giovedì da parte della polizia postale di Roma, arrivata "in trasferta" a Prato inizialmente solo per eseguire una perquisizione. Da parte degli inquirenti c’è assoluto riserbo sulle indagini, per cui non è possibile sapere se quel controllo domiciliare sia stato disposto nell’ambito di un’operazione più vasta o se sia stato mirato precisamente su quel soggetto.
Quello che si sa è che la Postale si è presentata a casa dell’uomo giovedì all’alba, spulciando il suo computer. L’indagato ha 50 anni, è pratese e fa il camionista. Nel pc sono state trovate diverse centinaia di fotografie inequivocabili: materiale pornografico di stampo pedofilo, non "solo" immagini di bambini nudi (che già di per sé sarebbe sufficiente per procedere alla medesima accusa), ma, se possibile, ancora peggio. Atti sessuali espliciti nei confronti di soggetti anche in tenera età. Una volta rinvenuto il materiale gli agenti romani hanno proceduto all’arresto. Per quanto riguarda le indagini, la notizia di reato è piovuta sul tavolo del magistrato di turno, il sostituto procuratore Benedetta Foti. Il fascicolo, tuttavia, è destinato a prendere la strada di Firenze perché per i reati del genere è competente la procura distrettuale del capoluogo. Ovviamente le immagini pedopornografiche sono state sequestrate dai poliziotti insieme al computer.
Fonte La Nazione

 

13 ottobre 2013

INSEGNATE AI VOSTRI BAMBINI AD AMARSI!

Insegnate ai vostri bambini ad amarsi!

 

 

L’intero sistema educativo è una tragedia e si basa su insegnamenti validi per tutti.
le stesse materie gli stessi programmi e gli stessi esami validi per milioni di bambini diversi,
diversi per stato sociale, economico, culturale, religioso
gli stessi identici esami senza variazioni.
come se i bambini fossero nati tutti dallo stesso identico stampino.
ognuno con la stessa barbie…tutti uguali.
stiamo solo creando robot per riuscire poi a controllarli tutti
per riuscire a dirigerli in questa nostra società piena di condizionamenti
tutta la gente deve adattarsi allo stesso modello sociale,
c’è poco da meravigliarsi poi se questa umanità è confusa,
frammentata e in lotta con se stessa…sempre in guerra
nessun bambino ama se stesso…nessun bambino si accetta, nessuno bambino può essere se stesso nessun bimbo si ama
ma nel profondo sa che è stato schiacciato da un sistema educativo che lo riempie di immondizia e lo fa allontanare dalla sua vera natura deve fare il meglio che può e sarà ricompensato con un diploma inutile che gli permetterà di lavorare.
State dicendo ai vostri figli che sono stupidi e che necessitano di essere istruiti
che non sanno niente…che il modo in cui sono è sbagliato
e che non c’è ricompensa senza sforzo e sacrificio
separati dalla loro infanzia imparano ad odiare e a fare sorrisi di convenienza,
odiano se stessi per compiacere i loro cari genitori, gli amabili insegnanti, gli adulti, la società, la nazione.
odiano i loro genitori e gli adulti per averli spinti contro la loro natura e per avergli insegnato a sorridere come Jimmy Carter.
mandano sorrisi a tutti…ma quei sorrisi fanno male dentro…hanno un costo.
nessun bambino si accetta per ciò che è e non potrebbe visto che è considerato una nullità…a causa di motivi stupidi e senza senso ma che gli adulti ritardati considerano importanti e vitali:
non piangere sii uomo…vivi per la società…vivi per qualcun altro…sacrificati…
vai in guerra e combatti per la tua nazione!
nessun bimbo può essere se stesso:
deve diventare questo o quell’altro…deve diventare come quel famoso presidente
o come quel famoso dottore o come quel famoso uomo politico
o come qualsiasi altra persona…eccetto che come se stesso
la prima lezione della vita…l’unica cosa di valore
amati…accettati…sii te stesso

10 ottobre 2013

“SALVIAMO HOUDA EMMA KHARAT”



“SALVIAMO HOUDA EMMA KHARAT”

 


Lettera Appello per la piccola Houda Emma Kharat alla Presidente Laura Boldrini: la risposta della Presidente




----- Original Message -----  
From: passaseo aurelia  
To: La Presidente Laura Boldrini
Cc: laura.boldrini@camera.it ; passaseo aurelia; stefano.barricelli@agi.it; stefano.barricelli@gmail.com
Sent: Saturday, August 10, 2013 7:16 PM
Subject: LETTERA APPELLO PER LA PICCOLA HOUDA KHARAT
 
Gentile Presidente, 
mi chiamo Aurelia Passaseo e, sono presidente del Ciatdm (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori) che ha sede a Pordenone. Mi rivolgo a Lei in quanto donna, mamma e, terza carica dello Stato ma, sopratutto mi rivolgo a Lei ed alla Sua sensibilità di madre affinchè lo Stato aiuti una mamma che da oltre un'anno e mezzo non vede più la sua piccola bambina perchè rapita dal padre siriano per vendicarsi della sua ex moglie in data 18 dicembre 2011 e portata in Siria sotto le bombe.  La bambina oggi ha tre e mezzo circa e di lei si sono perse le tracce da quel fatidico 18 dicembre 2011.
Mi preme sottolineare che sono pienamente coscente che la situazione in Siria non è ottimale per noi perchè non vi è in loco nessun rappresentante dello Stato Italiano in quanto la nostra Ambasciata è chiusa, però sono convinta che il nostro Stato debba far qualcosa per la piccola Houda Emma Kharat che è solo ed esclusivamente cittadina Italiana anche se riconosciuta dal padre che, però non ha provveduto a trascrivere l'atto matrimoniale nel suo Paese di origine e, per tale motivo la bimba non ha la doppia nazionalità.
Il Ciatdm segue il caso della piccola Houda Emma e della sua mamma Alice Rossini sin dall'inizio della vicenda sollecitando le forze politiche ad occuparsi di questa vicenda e, le risposte che sono state date dal Ministero Affari Esteri prima con il Governo Monti poi oggi , con il Governo Letta alle varie interrogazioni parlamentari sono sempre le solite e cioè il solito rituale copia incolla preconfezionato e firmato dai vari Sottosegretari o Vice Ministri di turno. Queste risposte non solo non soddisfano sicuramente la mamma in quanto non rispondono ai vari interrogativi e lacune che vi sono state al momento dell'imbarco aereo del padre con la bambina ma, neppure il Ciatdm .
Siamo dispiaciuti nel sentire le dichiarazioni che il  Ministro Bonino rilasciata alla stampa ai  vari TG di Stato e non circa le situazioni del giornalista Quirico e del sacerdote Dall'Oglio e nulla, nemmeno una parola sulla piccola Houda Emma Kharat. Quale è la distinzione tra i nostri due connazionali illustri come Quirico,  Dall'Oglio e la piccola Houda Emma? 
E' una domanda che più volte mi sono posta e a cui ho solo saputo dare una risposta che, per le nostre  Istituzioni, per lo Stato ci sono cittadini di serie A e di serie B e, la piccola Houda Emma, la sua mamma,  purtroppo è triste pensarlo, dirlo e constatarlo sono cittadini di serie B.
Auspico che Lei voglia adoperarsi attraverso le Sue conoscenze e canali di quando era Commissario dell'Onu per i rifugiati per aiutare concretamente mamma Alice Rossini a riabbracciare quanto prima la sua piccola Houda Emma che, sicuramente porterà su di sè tutti i traumi devastanti subiti dall'allontamento della sua mamma e da una guerra che certamente non è la sua. Sono a Sua disposizione se lo desidera non solo a fornirLe tutta la documentazione sul caso ivi compresa copia di una petizione popolare di iniziativa del Ciatdm, ed, a metterLa in contatto con mamma Alice qualora Lei desiderasse non solo parlarle ma incontrarla di persona per darle tutto il sostegno dello Stato che sino ad ora ha latitato .
Non mi divulgo oltre e, confidando nella Sua sensibilità  nel ringraziarLa anticipatamente per quanto potrà fare e farà per la nostra piccola Houda Emma Kharat e la sua mamma, colgo l'occasione per porgerLe cordiali distinti saluti .
Il Presidente Ciatdm  Aurelia Passaseo  a_ciatdm@yahoo.it       
 
----- Original Message -----  
From: "La Presidente Laura Boldrini"  laura.boldrini@camera.it
To: passaseo aurelia  a_ciatdm@yahoo.it 
Sent: Wednesday, September 11, 2013 12:59 PM
Subject: Rif: LETTERA APPELLO PER LA PICCOLA HOUDA KHARAT 
 
Gentile dott.ssa Passaseo,
il suo messaggio, come può immaginare, mi ha molto colpita.
Come lei saprà, il mio ruolo in vicende di queso tipo è limitato. Tuttavia, ho richiesto informazioni sul caso al Governo, anche se – come lei sottolinea nel suo messaggio – attualmente non vi è una sede diplomatica italiana a Damasco. Ho inoltre preso contatto con i miei ex colleghi presso l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), pregandoli di fare da tramite tra la signora Rossini e gli uffici dell’UNHCR nei Paesi confinanti con o vicini alla Siria, nella speranza che la bambina sia fuggita dalla Siria e che si trovi al sicuro in Turchia, Giordania, Iraq, Libano o Egitto.
La prego di far sapere alla signora Rossini che l’abbraccio e che le sono vicina.
Un caro saluto,
Laura Boldrini 

INTERVISTA RILASCIATA AL CITTADINO DI MONZA DA AURELIA PASSASEO PRESIDENTE CIATDM



 

09 ottobre 2013

USMATE VELATE: PICCHIA COMPAGNA E FIGLIO, ARRESTATO

USMATE VELATE: PICCHIA COMPAGNA E FIGLIO, ARRESTATO

 


Prima ha minacciato la compagna con un coltello, poi l’ha presa a calci e pugni. Non contento, ha picchiato anche il figlio di un anno. Protagonista A.S., 33enne residente ad Usmate – Velate ora in stato d’arresto per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. La vicenda si è svolta ieri sera, quando i carabinieri hanno ricevuto una segnalazione di lite in famiglia.
Arrivati sul posto, hanno visto che la situazione era anche più seria perché nel corso della lite l’uomo aveva estratto il coltello e poi aveva picchiato sia la donna sia il bimbo di un anno che le stava in braccio. I militari hanno arrestato immediatamente il 33enne trasferendolo in carcere, mentre madre e figlio sono stati trasferiti all’ospedale di Vimercate dove i sanitari hanno riscontrato lesioni lievi per entrambi al corpo e al capo.

fonte Nuova Brianza