31 maggio 2015

PREVENZIONE HIV FRA GLI ADOLESCENTI SE NE PARLA SEMPRE MENO. INFORMARE NON BASTA!

PREVENZIONE HIV FRA GLI ADOLESCENTI SE NE PARLA SEMPRE MENO. INFORMARE NON BASTA



 

HIV e adolescenti: quale prevenzione?

 

Nel caso dell’AIDS, poiché non esiste a tutt’oggi un vaccino contro l’infezione dal virus HIV, risultano più che mai centrali gli interventi di prevenzione riguardanti soprattutto i comportamenti sessuali a rischio rivolti agli adolescenti. Molti programmi e campagne del passato, tuttavia, sono stati messi in atto in modo sostanzialmente “passivo” limitandosi a promuovere negli adolescenti una corretta informazione e un aumento di conoscenze sulla malattia e il rischio personale di contrarla assumendo implicitamente che l’acquisizione di tali conoscenze si traducesse automaticamente nell’adozione di comportamenti preventivi fra i ragazzi.

 

 HIV e adolescenti: informazione e atteggiamenti

 

Diversi studi hanno invece dimostrato come messaggi meramente informativi non riescano a produrre negli adolescenti un reale cambiamento di atteggiamenti verso la malattia, né un cambiamento nelle intenzioni comportamentali. Si rivela imprescindibile, infatti, considerare i molteplici determinanti che sostengono i comportamenti a rischio soprattutto fra adolescenti (variabili socio-demografiche, schemi normativi-valoriali, stili di funzionamento familiare ecc..); pertanto, al di là di acquisizione di conoscenze, è soprattutto lo sviluppo di capacità comunicative/negoziali che può riflettersi in un cambiamento di atteggiamenti e comportamenti dei confronti della malattia.

 

 

 HIV e adolescenti: le skills comportamentali 

 

Il modello dell'Information, Motivation, Behaviours Skills (Fisher J.D., Fisher W.A., 1992, “Changing AIDS–Risk Behaviour”, Psychological Bulletin, 111: 455-474) risulta un utile riferimento per campagne e progetti di prevenzione dell’HIV fra gli adolescenti. Tale modello fa riferimento a tre ordini di fattori: le informazioni sulla malattia, la motivazione ad adottare comportamenti preventivi e le capacità personali e sociali richieste per adottarli. Le informazioni e le motivazioni sui rischi dell’HIV, infatti, influenzano indirettamente il comportamento preventivo attraverso quelle skills comportamentali - quali senso di autoefficacia, assertività, capacità di negoziare e comunicare - che esercitano invece un’influenza diretta. 

 

HIV e adolescenti: la dimensione relazionale

 

La responsabilità o meno con cui si adottano certi comportamenti sessuali attiene alla dimensione intrinsecamente relazionale della sessualità, dimensione ancora incerta fra gli adolescenti oggi sempre più disinibiti e precoci nei loro primi approcci sessuali, ma non altrettanto competenti e responsabili emotivamente nel vivere tali esperienze. Soltanto tenendo conto di questa dimensione sociale e relazionale sarà possibile promuovere un cambiamento di atteggiamenti verso la malattia e di alcuni comportamenti ad essa connessi.

29 maggio 2015

BAMBINI MALTRATTATI IN ASILO: INDAGATI PRESIDE E MAESTRA

Maglie, bambini maltrattati in asilo: indagati preside e una maestra

A subire i maltrattamenti 11 alunni della scuola materna di Cannole, un comune dell'hinterland della cittadina salentina

 

 29 maggio 2015

Maltrattati, rinchiusi in un armadio, costretti persino a sedere su delle sedie sulle quali erano state messe delle puntine da disegno. Sono alcuni dei maltrattamenti che secondo la Procura di Lecce sarebbero stati costretti a subire 11 piccoli alunni di una scuola materna di Cannole, piccolo comune nell'hinterland di Maglie, nel Salento. Per questi fatti risultano indagati il preside della struttura e una maestra.


I fatti contestati risalirebbero a due anni fa, emersi alle cronache durante l'incidente probatorio disposto lo scorso ottobre dal gip Simona Panzera. Ai due indagati il pm Angela Rotondano ha fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini.
La donna, che ora lavora in un altro paese, deve rispondere di abuso dei mezzi di correzione e maltrattamento di minori; il preside invece per omessa denuncia, avendo sconsigliato i genitori dei piccoli, dopo le segnalazioni ricevute, di presentare denuncia ai carabinieri.
Fonte TGCOM

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE E' PROFONDAMENTE INDIGNATA NEI COSPETTI DI TALI BARBARIE COMMESSE

Il presidente dell'Associazione Children Protection World ONLUS  Paolo Colleoni 


MILANO: MALTRATTAMENTI SUI BIMBI IN UN ASILO, ARRESTATA MAESTRA

Milano, maltrattamenti sui bimbi in un asilo: arrestata una maestra  

 La donna, 60 anni, è ai domiciliari. Indagata anche un’altra insegnante per non avere riferito alla polizia delle violenze

 

Alcuni bambini hanno cominciato a fare la pipì addosso, altri si coprono gli occhi e si tappano le orecchie se qualcuno alza la voce, c’è perfino un bimbo che ha smesso di parlare. Sono tutte conseguenze dei maltrattamenti subiti nella loro scuola materna di Buccinasco (Milano) da una maestra sessantenne che ieri è stata arrestata dagli agenti della Squadra mobile di Milano. Indagata anche una sua collega di circa 50 anni perché, pur sapendo delle violenze, non ha mai riferito nulla alle forze dell’ordine.

La segnalazione è arrivata il 18 febbraio scorso grazie a tre madri preoccupate per lo strano cambio di comportamento dei proprio bambini. «Mio figlio era terrorizzato - racconta una delle donne che per prime hanno dato l’allarme - Da alcuni mesi dava segni di insofferenza davanti alla scuola, ma ho avuto la conferma che qualcosa non andava quando una volta l’ho sgridato alzando leggermente la voce. A quel punto è scoppiato in un pianto disperato e mi ha detto: “Io non sono monello... poi tu mi picchi come fa la maestra”. Gli ho chiesto spiegazioni e lui mi ha descritto gli schiaffi col rovescio della mano che la maestra dava a lui e ad altri bambini sul sedere e sulla bocca».

Violenze che, purtroppo, sono state confermate anche da altri bambini. La conferma è arrivata quando gli investigatori hanno guardato le immagini riprese dalle telecamere nascoste installate nell’istituto. «Mi hanno solo detto - continua la mamma - che quella maestra è una pazza squilibrata che ha fatto tante cose brutte».
Molti gli episodi violenti raccolti nei mesi. «A gennaio ha fatto uscire i bambini con meno quattro gradi affinché “si schiarissero le idee”. Una volta invece sono andata a prendere mio figlio in anticipo e l’ho trovato in un angolo in lacrime. Lei gli stava dicendo con voce bassa «adesso smettila, devi stare zitto, sennò quella bocca te la chiudo io per sempre». In quell’occasione la donna è intervenuta sgridando a sua volta la maestra che le ha chiesto scusa e si è giustificata dicendo: «A volte ho dei modi che non sono consoni a bambini così piccoli ma i bambini sono veramente discoli. Suo figlio non sta alle regole del gruppo».

Lo stesso bambino che ha raccontato sotto choc alla madre che un compagno che aveva fatto la pipì addosso è stato costretto a salire in piedi su una sedia mentre gli altri bambini lo deridevano. Settimane dopo aver denunciato, invece, la donna ha sentito la maestra minacciare i bambini con questa frase: «Adesso se non fate i bravi vi faccio venire a prendere da quell’uomo brutto che conosco solo io che porta via i bambini monelli e non li riporta più dai genitori».  
Fonte La Stampa