DONNA DA FUOCO ALL' AMANTE CHE LA PICCHIAVA
Donna dà fuoco all’amante che la picchiava, stuprava ed umiliava davanti ai figli
La cronaca segnala l’ennesimo omicidio che ha posto fine a ripetuti e
frequenti episodi di stalking perpetrati da un uomo nei confronti della
sua compagna. Solo che questa volta la “questione” si è conclusa in modo
diverso dal solito ed a soccombere è stato l’uomo, non la vittima delle
sue violenze. La cronaca è semplicemente raccapricciante: “Non solo le
frustate e il corpo della donna cosparso di benzina minacciandola di
darle fuoco. Ma anche violenza brutale e abusi sessuali dinanzi ai
figli. Una storia che diveniva ogni giorno sempre più drammatica ed i
particolari che filtrano dallo stretto riserbo degli investigatori sono
giorno dopo giorno più inquietanti. Dora Buongiorno, 43 anni, contadina
di Carovigno, secondo l’accusa, ha ammazzato il suo amante Damiano De
Fazio, 51 anni, nativo di Francavilla Fontana, residente a Brindisi,
perché non ce la faceva più a sopportare botte, vessazioni ed
umiliazioni. La donna era continuamente tormentata dal suo amante che si
rifiutava di lasciarla come le chiedeva la compagna, peraltro lasciata
in balìa del suo persecutore nonostante lo avesse ripetutamente
denunciato. Alla fine, non potendone più, per liberarsi lo ha ucciso ed è
finita in carcere. Il fatto è accaduto nel brindisino circa un mese
fa. I due avevano intrecciato da quindici anni una relazione, ma adesso
la situazione stava precipitando. L’uomo, sposato da 30 anni con 5
figli; la donna, anche lei reduce da un matrimonio fallito con una
figlia 18enne in affidamento. Poi un settimo figlio frutto della loro
unione, tutti a lavorare in masseria. Lo scorso 26 dicembre, quasi a
mezzanotte, approfittando dello stato di semincoscienza dell’amante
stalker, la donna ha fatto a lui quello che tante volte lui aveva
tentato di fare a lei: lo ha cosparso di benzina e gli ha dato fuoco. E’
morto senza riprendere conoscenza un paio di giorni dopo. Da allora la
donna è rinchiusa in carcere.
Ci sembra importante segnalare questo episodio di stalking conclusosi in
modo così drammatico e violento, come tanti altri del resto proposti da
una cronaca pressoché quotidiana, sia per l’epilogo “inusuale”, perché
questa volta l’uomo è stato “anticipato” dalla donna, sia perché ancora
una volta si dimostra qualcosa che non riusciamo ad accettare, cioè che
non ci sia altro modo di sottrarsi allo stalking se non facendosi
ammazzare o ammazzando lo stalker. Le leggi ci sono, possibile che la
vita delle persone non meriti la dovuta attenzione da parte di
magistrati e forze dell’ordine per porre fine a questa piaga
insopportabile? Possibile che quando si denunciano gli stalkers poi non
succeda loro (quasi) mai niente? In tutto questo le Forze dell’Ordine
fanno quello che possono, ma spesso hanno le mani legate da una
magistratura che interpreta la legge in modo oltremodo tollerante e
permissivo. Troppi stalker sono lasciati a piede libero liberi di
continuare a perseguitare le loro vittime, per troppi casi di stalking
l’unica soluzione apparentemente praticabile è l’omicidio. L’allarme e
l’impatto sulla società sono catastrofici. Lungi da noi l’idea di voler
giustificare la donna assassina, resta però che se a Brindisi i due
fossero stati “separati”, adesso non ci sarebbero 7 orfani, un morto ed
una donna che ha dovuto optare per una soluzione tragica per sottrarsi a
violenze ed a pratiche umilianti davanti ai figli: la morte per
l’amante, il carcere per lei. Fino a quando magistrati che tanto tempo
trovano per le loro farneticanti esternazioni sui media dedicheranno un
po’ della loro attenzione a questo problema, applicando le leggi secondo
giudizio e giustizia, per porre fine a questa carneficina? Anche perché
il sospetto che si applichino i classici due pesi e due misure sono
legittimi e fondati. Lo scorso 10 dicembre, è stata arrestata e tradotta
in carcere la stalker che da anni perseguitava il noto dj e
presentatore Francesco Facchinetti. Nel disporne l’arresto la procura di
Como ha così motivato il provvedimento restrittivo :”(omissis) alla
donna è stato notificato il reato di stalking, introdotto
nell’ordinamento italiano da appena tre anni, perché con condotte
reiterate ed in particolare con l’invio di innumerevoli missive dal
contenuto molesto e volgare molestava Francesco Facchinetti in modo da
cagionargli un perdurante grave stato d’ansia”. La domanda è: ma perché
non fanno sempre così? Oppure questo vale solo se i perseguitati sono i
vip o gli stalkers delle donne? La donna stalker sta in galera per aver
cagionato uno “stato d’ansia”, poi stalker uomini vengono lasciati in
circolazione pure quando all’ansia si sostituiscono il terrore, le
violenze fisiche e psichiche, gli stupri sino ad arrivare a consentire
ai persecutore di sopprimere le loro vittime. Possibile che mai a
nessuno nella torre d’avorio in cui si arroccano i magistrati venga in
mente che in tutto questo ci sia qualcosa che non fila?
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