ANCORA ABUSI A SCUOLA
Certe violenze sono sempre esistite. È la frase che spesso ci
sentiamo ripetere. E ancora, non abbiamo capito, se il messaggio
subliminale è “ma cosa tribolate a fare, lasciate perdere” oppure “è un
mondo di m….a, va da sempre così”.
Certi soggetti sono sempre esistiti, vero. Si sono impossessati degli abiti della normalità per sfogare crudeli disumanità su bimbi inermi. Meglio se piccoli, molto piccoli, perchè più spaventabili, più riconducibili al silenzio.
Alzi la mano chi non ha mai pianto perché non voleva andare all’asilo.
Se ci fosse un club, io ne sarei presidente onorario.
Pure io piangevo perché una suora, quando mi vedeva piangere appunto, minacciava di farmi la puntura nella lingua, che nella mia mente di bimbo era, allora, la più disumana e feroce delle torture.
Tremo anche solo a pensarci. E me la ricordo benissimo. Come fosse accaduto pochi istanti fa.
Io fui fortunato, lo dico subito, di punture non me ne fece. E il suo odio le fece perdere l’occasione di poter educare un bimbo in più.
Ogni giorno migliaia di bambini vanno (giustamente) all’asilo.
Ogni giorno molti di loro piangono.
La maggior parte forse solo capricci.
Eppure non ci costa nulla chiedere: “cosa succede”, “perché di punto in bianco non vuoi più andare?”, “c’è qualcosa che ti spaventa, dillo, papà/mamma è qua”.
Per molte (troppe) persone è più facile vestirli alla svelta. Sgridarli. Parcheggiarli in posti dove non sempre abbiamo fatto le verifiche del caso. Dove non sappiamo che formazione sia stata fatta a chi lì lavora. Dove non sappiamo se il personale ha già avuto precedenti penali per aver fatto del male ad altri bambini.
Fino a quando non accadono notizie così. Bilanciate da chi corre in tv, gridando: “sono persone BUONISSIME, impossibile che facciano quello che si dice”. Già, impossibile.
E se chiedessimo ai bambini quanto è “impossibile?”.
Certi soggetti sono sempre esistiti, vero. Si sono impossessati degli abiti della normalità per sfogare crudeli disumanità su bimbi inermi. Meglio se piccoli, molto piccoli, perchè più spaventabili, più riconducibili al silenzio.
Alzi la mano chi non ha mai pianto perché non voleva andare all’asilo.
Se ci fosse un club, io ne sarei presidente onorario.
Pure io piangevo perché una suora, quando mi vedeva piangere appunto, minacciava di farmi la puntura nella lingua, che nella mia mente di bimbo era, allora, la più disumana e feroce delle torture.
Tremo anche solo a pensarci. E me la ricordo benissimo. Come fosse accaduto pochi istanti fa.
Io fui fortunato, lo dico subito, di punture non me ne fece. E il suo odio le fece perdere l’occasione di poter educare un bimbo in più.
Ogni giorno migliaia di bambini vanno (giustamente) all’asilo.
Ogni giorno molti di loro piangono.
La maggior parte forse solo capricci.
Eppure non ci costa nulla chiedere: “cosa succede”, “perché di punto in bianco non vuoi più andare?”, “c’è qualcosa che ti spaventa, dillo, papà/mamma è qua”.
Per molte (troppe) persone è più facile vestirli alla svelta. Sgridarli. Parcheggiarli in posti dove non sempre abbiamo fatto le verifiche del caso. Dove non sappiamo che formazione sia stata fatta a chi lì lavora. Dove non sappiamo se il personale ha già avuto precedenti penali per aver fatto del male ad altri bambini.
Fino a quando non accadono notizie così. Bilanciate da chi corre in tv, gridando: “sono persone BUONISSIME, impossibile che facciano quello che si dice”. Già, impossibile.
E se chiedessimo ai bambini quanto è “impossibile?”.
Casarile, un piccolo comune in provincia di Milano, sono state
arrestate due maestre di un asilo nido conl’accusa di gravi
maltrattamenti ai danni di una quindicina di bambini affidati alle loro
cure. Le donne finite in manette sono la direttrice e la titolare del
nido privato Primi Passi, di 33 anni, e una sua collaboratrice
di 34 anni. Le indagini, secondo quanto ricostruito da alcuni
quotidiani, erano scattate dopo le segnalazioni di una loro ex collega,
che avrebbe lasciato il suo incarico dopo aver assistito a schiaffi,
urla e parolacce indirizzate dalle maestre a bambini tra 1 e 3 anni.
La maestra avrebbe parlato di quanto aveva visto a una coppia di genitori, che hanno sporto denuncia ai carabinieri di Binasco che hanno successivamente effettuato dei sopralluoghi in borghese. I carabinieri hanno raccolto delle testimonianze ed hanno infine fatto installare delle microspie all’interno dell’asilo. Il nido, che aveva aperto quattro anni fa grazie alle convenzioni del Comune di Rognano, è stato posto sotto sequestro e chiuso. Le maestre sono state arrestate ai domiciliari.
Per i bambini si prospettano delle sedute con degli psicologi per accertare se abbiano subito traumi e violenze.
La maestra avrebbe parlato di quanto aveva visto a una coppia di genitori, che hanno sporto denuncia ai carabinieri di Binasco che hanno successivamente effettuato dei sopralluoghi in borghese. I carabinieri hanno raccolto delle testimonianze ed hanno infine fatto installare delle microspie all’interno dell’asilo. Il nido, che aveva aperto quattro anni fa grazie alle convenzioni del Comune di Rognano, è stato posto sotto sequestro e chiuso. Le maestre sono state arrestate ai domiciliari.
Per i bambini si prospettano delle sedute con degli psicologi per accertare se abbiano subito traumi e violenze.
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