01 febbraio 2013

CONDANNATO IL PEDIATRA DI VICENZA

  
CONDANNATO IL PEDIATRA DI VICENZA  



Partiamo dalla notizia, che riportiamo dal Giornale di Vicenza.
CINQUE ANNI AL PEDOFILO. E’ stato condannato a cinque anni di reclusione per violenza sessuale su sei bambine, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. A Domenico Mattiello, il pediatra di Vicenza, arrestato il 14 giugno 2011 dalla squadra mobile della questura di Vicenza in flagranza di reato, è andata meglio rispetto a quanto aveva chiesto l’accusa: otto anni. Il pediatra ha molestato sei bambine, una settima in realtà era costretta a guardare. Il medico è stato condannato anche perchè, durante una perquisizione nel suo studio e a casa gli era stato trovato del materiale pedopornografico che lui stesso aveva realizzato, filmando le sedute con i bambini. I legali del pediatra hanno annunciato che ricorreranno in appello.

Questa la notizia. Quello che segue il nostro comunicato.
“Vergognosa la condanna a soli 5 anni del pediatra vicentino” 
“ Pur rispettando il lavoro della Magistratura, riteniamo a dir poco scandalosa la sentenza di condanna a soli 5 anni inflitta al medico vicentino Domenico Mattiello, reo di aver abusato di 6 bambine piccolissime e di averne obbligato una settima ad assistere ai suoi turpi giochi. Lo stesso deteneva poi materiale pedornografico. Cinque anni grazie al beneficio del rito abbreviato sono un insulto. Specialmente se si pensa che altri tipi di delinquenti, leggasi il caso Corona che tanto appassiona gli italiani a tal punto da dover aprire notiziari nazionali, ha ricevuto una condanna maggiore di questa.
Diamo piena solidarietà alle famiglie delle piccole, sapendo che grazie al loro amore sapranno riportarle a quella vita che un orco, punito come fosse un ladro di auto, ha provato, inutilmente a sottrarre loro. Inoltre in vista delle prossime elezioni chiediamo ai movimenti politici di qualsiasi schieramento un preciso e inequivocabile intervento sul fronte della tutela dei minori, per evitare che i benefici di legge siano sempre verso chi delinque e mai verso chi subisce”.

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