IL MARITO PEDOFILO LO ACCOLGO A BRACCIA APERTE
Parliamo nel blog di una storia, Accaduta un po’ di tempo fa e con un processo in corso (prossima udienza tra una decina di giorni). Ne parliamo poiché da oggi la seguiremo molto da vicino.
Partiamo da i fatti.
Una bimba trova il coraggio di confessarsi al proprio papà: “ti devo dire una cosa. Brutta”.
Quella cosa apre all’uomo un inferno. Dove la piccola era sprofondata e da dove la si doveva immediatamente togliere, l’inferno dell’abuso. Iniziato all’età di 11 anni e con il dover subire rapporti completi da parte dell’abusante.
La persona che al bimba indica è un 51enne, che di professione fa il meccanico e che guida lo scuolabus. L’uomo è residente a Mozzanica, provincia di Bergamo ma i fatti si sono svolti in provincia di Crema. Autista di scuolabus: quale occupazione migliore, per poter entrare ogni giorno in contatto con i bambini? Scegliere le prede? Preparare le migliori esche?
Il papà segnala subito la cosa alla Polizia di Crema e gli agenti fanno il tutto in tempi brevissimi, acquisendo prove (che vi renderemo pubbliche alla fine del processo) ed arrestando infine il sig. Oreste Triassi.
L’uomo lo diciamo subito è ancora in carcere, e non ai comodi domiciliari come sempre più spesso di fa in alte città.
In questo filmato vedete cosa deve capitare ad ogni persona che abusa un bambino.
Un auto della polizia…le manette e via verso il carcere:
Al momento dell’arresto, dai giornali apprendiamo che l’uomo non ha negato mentre la moglie è rimasta in silenzio (e i figli, perché sì ha pure dei figli, non erano a casa).
La moglie mi permetto di dire è rimasta in silenzio giusto il momento dell’arresto, dato che da un altro articolo di giornale apprendiamo (quando il Tribunale bocciò la richiesta di domiciliari) dalle parole del leale che lo difende ben altri comportamenti. Guardate questo passaggio che copio e incollo qua:
<< Se il giudice avesse concesso gli arresti domiciliari, dove sarebbe andato il suo assistito?
“A casa sua a Mozzanica. Non c’è alcun problema con la moglie, che lo avrebbe accolto a braccia aperte”. >>
“A braccia aperte”…già quale modo migliore per riaccogliere una persona arrestata con pensati indizi di colpevolezza per abusi su minori?
Nota finale: Del caso come ho detto in apertura seguiremo da oggi ogni passaggio, ogni udienza, dando grande eco alla sentenza finale. Intanto alla bimba, oggi cresciuta ed ai suoi familiari ed affetti il nostro abbraccio migliore.
Il Video
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