COSA ACCOMUNA UN BIDELLO BRESCIANO UN IMPRENDITORE VICENTINO UN MAESTRO DI KUNG FU E UN ALLENATORE DI CALCIO DI MILANO
Risposta: tutti e quattro sono stati condannati. In quanto pedofili.
Tre di loro svolgevano attività a stretto contatto con i bambini, come dal più consueto dei copioni.
Partiamo da Brescia (Pontoglio per l’esattezza).
Dove un bidello è stato condannato ad 8 anni per abusi su una bimba di una scuola materna.
La condanna è avvenuta in secondo grado ed è stata di fatto la riconferma del primo grado. Anche in questo caso la bimba è stata periziata e le perizie l’han ritenuta credibile. Credibilità tristemente confermata dai referti medici.
Del bidello non sappiamo il nome. Quindi se qualcuno ce lo facesse avere….
Otto invece le vittime (di età inferiore abusate da un milanese 47enne, maestro di kung fu. La condanna è arrivata in primo grado col rito abbreviato.
”Secondo i racconti dei giovani, che – una volta maggiorenni – hanno trovato la forza di denunciare gli abusi, il maestro lodava le loro doti fisiche durante gli allenamenti, li invitava fuori a cena e, una volta creato un clima di amicizia, li convinceva a dormire a casa sua, dove sarebbero avvenute le violenze, perpetrate durante giochi sessuali anche collettivi. Nell’ordine di arresto il gip Simone Luerti ha scritto che le dichiarazioni dei ragazzi “dimostrano il tipico quadro psicologico dell’adolescente attratto dal sesso, ma soggiogato dall’adulto affabulatore”. L’uomo è stato assolto dall’imputazione di violenza sessuale di gruppo.”
Anche del maestro di kung fu non sappiamo il nome. Quindi se qualcuno ce lo facesse avere….
Restiamo a Milano. Lui richiama Livio Volpi (vedi foto). È stato condannato a 4 anni per violenza sui minori. Faceva l’allenatore di una squadra di calcio e , perfetto segno che i tempi stanno cambiando, il direttivo l’ha subito allontanato. Nessuna difesa per lui, solo l’incondizionato appoggio alle vittime: credetemi, non è cosa da poco, benché ovvia quanto naturale.
Abile, anche nel plagiarli, il 41enne (operaio in una ditta metalmeccanica e residente ad Abbiategrasso) è stato condannato per aver “assoggettato, corrotto e convinto almeno 5 ragazzini di 14 anni a compiere atti erotici tramite internet”.
Volpi aveva poi pur provato a fare la doccia con i ragazzini negli spogliatoi dopo le partite (violando la regola imposta dalla società che vietava la presenza degli adulti nei bagni dei ragazzi dopo che il residente della stessa squadra, anni fa, era stato denunciato per violenza sessuale a danno di giovanissimi calciatori).
Il fato che al momento il Voli sia in carcere, significa che l’inchiesta è ancora aperta e di lui, purtroppo, sentirete ancora parlare.
Ci spostiamo a Vicenza dove un imprenditore, ha abusato della figlia della sua compagna (che aveva 6 anni) per diversi mesi.
Tre di loro svolgevano attività a stretto contatto con i bambini, come dal più consueto dei copioni.
Partiamo da Brescia (Pontoglio per l’esattezza).
Dove un bidello è stato condannato ad 8 anni per abusi su una bimba di una scuola materna.
La condanna è avvenuta in secondo grado ed è stata di fatto la riconferma del primo grado. Anche in questo caso la bimba è stata periziata e le perizie l’han ritenuta credibile. Credibilità tristemente confermata dai referti medici.
Del bidello non sappiamo il nome. Quindi se qualcuno ce lo facesse avere….
Otto invece le vittime (di età inferiore abusate da un milanese 47enne, maestro di kung fu. La condanna è arrivata in primo grado col rito abbreviato.
”Secondo i racconti dei giovani, che – una volta maggiorenni – hanno trovato la forza di denunciare gli abusi, il maestro lodava le loro doti fisiche durante gli allenamenti, li invitava fuori a cena e, una volta creato un clima di amicizia, li convinceva a dormire a casa sua, dove sarebbero avvenute le violenze, perpetrate durante giochi sessuali anche collettivi. Nell’ordine di arresto il gip Simone Luerti ha scritto che le dichiarazioni dei ragazzi “dimostrano il tipico quadro psicologico dell’adolescente attratto dal sesso, ma soggiogato dall’adulto affabulatore”. L’uomo è stato assolto dall’imputazione di violenza sessuale di gruppo.”
Anche del maestro di kung fu non sappiamo il nome. Quindi se qualcuno ce lo facesse avere….
Restiamo a Milano. Lui richiama Livio Volpi (vedi foto). È stato condannato a 4 anni per violenza sui minori. Faceva l’allenatore di una squadra di calcio e , perfetto segno che i tempi stanno cambiando, il direttivo l’ha subito allontanato. Nessuna difesa per lui, solo l’incondizionato appoggio alle vittime: credetemi, non è cosa da poco, benché ovvia quanto naturale.
Abile, anche nel plagiarli, il 41enne (operaio in una ditta metalmeccanica e residente ad Abbiategrasso) è stato condannato per aver “assoggettato, corrotto e convinto almeno 5 ragazzini di 14 anni a compiere atti erotici tramite internet”.
Volpi aveva poi pur provato a fare la doccia con i ragazzini negli spogliatoi dopo le partite (violando la regola imposta dalla società che vietava la presenza degli adulti nei bagni dei ragazzi dopo che il residente della stessa squadra, anni fa, era stato denunciato per violenza sessuale a danno di giovanissimi calciatori).
Il fato che al momento il Voli sia in carcere, significa che l’inchiesta è ancora aperta e di lui, purtroppo, sentirete ancora parlare.
Ci spostiamo a Vicenza dove un imprenditore, ha abusato della figlia della sua compagna (che aveva 6 anni) per diversi mesi.
Ora la Cassazione ha messo la parola fine e il predatore è stato
condannato a 6 anni e mezzo di reclusione. Assolto in primo grado
(malgrado al richiesta di 4 anni da parte del Pm), condannato in secondo
grado a 6 anni e mezzo grazie a prove dichiarate “inconfutabili”.
Perizie mediche e psicologiche che dimostravano “l’impossibilità di una bimba così piccola a fare determinati racconti” (come vedete l’idea del contagio dei genitori / Prometeo è esistito solo in una realtà…..).
L’incidente probatorio della vittima durò in tutto sei ore.
Oggi, UNDICI anni dopo quegli abusi., la parola fine.
A lei il nostro abbraccio migliore.
Perizie mediche e psicologiche che dimostravano “l’impossibilità di una bimba così piccola a fare determinati racconti” (come vedete l’idea del contagio dei genitori / Prometeo è esistito solo in una realtà…..).
L’incidente probatorio della vittima durò in tutto sei ore.
Oggi, UNDICI anni dopo quegli abusi., la parola fine.
A lei il nostro abbraccio migliore.
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