Il centro comunale di via Appennini - Milano
«Insulti ai ragazzi disabili» Indagata la dirigente dei Servizi Sociali che non ha fatto denuncia
L'inchiesta
La Procura di Milano ha aperto l'indagine dopo la causa civile che ha coinvolto gli operatori della struttura
Una dirigente dei servizi sociali del Comune è indagata in relazione a
presunti maltrattamenti avvenuti all'interno di un centro diurno per
ragazzi disabili. I fatti risalgono al 2009-2010 e sono emersi in via
indiretta: durante una causa civile per una controversia all'interno
della struttura, che si trova in via Appennini a Milano, alcune delle persone
coinvolte hanno parlato di vessazioni ai danni di alcuni ospiti. A quel
punto la notizia di reato è stata trasmessa alla Procura, che ha aperto
un'inchiesta ora affidata al pubblico ministero Gianluca Prisco. La
dirigente comunale è stata indagata e comparirà di fronte ai magistrati
in questi giorni per un'ipotesi di "omessa denuncia e mancato controllo".
Bisogna precisare che, per quanto è emerso fino a questo punto, non si
parla di violenze fisiche, né a sfondo sessuale. I maltrattamenti si
configurerebbero piuttosto come insulti o comportamenti che avrebbero
creato un disagio psicologico ad alcuni ragazzi, fatto comunque grave
visto che si tratta di adolescenti con disabilità. Tutti gli operatori
che all'epoca dei fatti lavoravano in via Appennini a Milano. hanno via via
lasciato la struttura o sono stati trasferiti, anche in relazione alle
tensioni che si erano create tra operatori e dirigenti e che sono poi
sfociate nella causa civile. Un altro elemento emerso dai primi atti
dell'inchiesta è che nessuna delle famiglie dei ragazzi coinvolti ha mai
segnalato vicende di violenza o maltrattamenti all'Autorità Giudiziaria
o a Palazzo Marino (né a questa amministrazione, né alla precedente, in
carica all'epoca dei fatti). L'assessore ai Servizi sociali del Comune,
Pierfrancesco Majorino, sta facendo approfondimenti per quanto rientra
nelle sue competenze e spiega: «Abbiamo saputo la notizia in questi
giorni. Confido in un'azione della magistratura che accerti al più
presto i fatti, nell'interesse di tutti»
Fonte Corriere della Sera
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