23 febbraio 2013

PEDOFILO LATITANTE DA UN ANNO

Pedofilo latitante da un anno. Ma riparte la ricerca !!!



E’ passato (volato direi) già un anno dalla condanna definitiva di Giovanni Bocchio, pedofilo. L’uomo (chiedo scusa agli uomini) che per poter raggiungere l’orgasmo doveva procurarsi una bambina…di pochi anni. Dalla condanna definitiva il pedofilo è scappato. Chi dice all’estero, spaziando dal Portogallo al Brasile, chi lo vuole in Italia.
In qualsiasi caso, malgrado i sorrisi di circostanza e le battutine degli amici (che se si scoprisse un domani – e lo si scoprirà – sapere dove lui stia si beccheranno una bella denuncia per aver nascosto un fuggitivo, poi vedi come ridono) vive da recluso. Come un topo di fogna, un vampiro che appena vede il primo raggio di luce deve rintanarsi.
E intanto il tempo passa e più passa più quando uscirà dal carcere (perchè ci finirà) uscirà orizzontale. Ciao Bocchio a te e ai tuoi amici che ci leggono il nostro saluto. Chissà come deve essere brutto dover scappare di continuo, nascondersi, aver paura di chiamare a casa, non poter vedere i propri cari ogni giorno ma solo di tanto in tanto e di sfuggita, sapersi intercettati e intercettabili.
Pensa come stai soffrendo, sapendo che passi gli ultimi decenni della tua esistenza, dovendoti nascondere. Una vita sprecata, per finire nel cassonetto dell’indifferenziata, che tristezza, che amarezza…
E’ proprio dura la vita del latitante, soprattutto se è solo un vile pedofilo e non c’è spiaggia tropicale, o italiana, che ti possa consolare…specialment eora che le ricerche sono ripartite… Toc toc… 




Troviamo Bocchio. Predatore in fuga.
Ieri picco stagionale di accessi al blog. Malgrado durante il periodo estivo i contatti diminuiscano ieri grazie al vostro supporto c’è stata una grandissima attenzione sul caso Materi. Di cui torneremo a parlare lunedì, con la seconda parte dell’analisi della sentenza di condanna.
Oggi prosegue però il nostro viaggio nella pedofilia. Per primi abbiamo raccolto il grido di dolore di una madre che benché abbia avuto il predatore di sua figlia (all’epoca dei fatti anni 4!) condannato in primo grado, in secondo grado ed in Cassazione, si è ritrovata col predatore latitante.
Fuggito. Come un topo di fogna quando sotto ad un tombino entra un raggio di luce.
Ora su di lui c’è un mandato di cattura internazionale e siamo certi, prima o poi lo troveranno e lo riporteranno nelle patrie galere. Con l’aggravante della fuga. E l’analisi delle complicità di chi quella fuga ha permesso…..
Intanto per farvi capire chi è e quanto importante sia che venga catturato ricordiamo come ha agito:
è l’estate del 2002 e Caterina (nome fittizio) scopre che la propria figlia nel retro del negozio dove lavora, fa dei giochi “strani” con i propri amichetti. Quello che più di tutti la sconvolge è il “gioco della pipì”. La bimba si spoglia e si fa fare pipì “sulla patatina” dai compagni.
La mamma tiene d’occhio  la bimba e ad un certo punto interviene chiedendole spiegazioni su quel gioco malato. Questa la risposta della bambina, come da verbale delle forze dell’ordine:
“mamma promettimi che non morirai, (in lacrime) promettimi che io sarò sempre la tua bambina, mamma promettimi che papà non se ne andrà”.
Incomincia con questa frase e con il pianto spaventato della bimba il viaggio nella pedofilia di questa famiglia.
Viaggio che farà emergere quanto accaduto alla bimba e le minacce conseguenti all’abuso subito (“mi ha fatto la pipì calda appiccicosa nella patatina… si è pulito… poi è andato a fare il bagno al mare”…capite? Abusa una bimba e poi entra in mare per farsi una nuotata come nulla fosse!).
Viaggio che farà emergere gli abusi da parte di Giovanni Bocchio, industriale alessandrino, che frequentava lo stesso stabilimento balneare di Caterina e della sua famiglia, in quel di Finale Ligure.
Lui, l’amico dei bambini, che dietro le cabine dove cambiarsi (lì oggi hanno messo le telecamere!) porta una bambina piccola (ricordiamo: lui classe 1939 lei 1997)) per placare la sua fame di predatore di bambini.
La famiglia viene periziata e stra periziata. Tutti, la bimba in primis, sono ritenuti credibili. E Bocchio viene condannato. Fino alla sua fuga.
“io preferisco le donne, perché gli uomini quando diventano grandi sono cattivi”.
A nome di tutti gli UOMINI, trovate quel p…p…pedofilo!

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