Cappellano di San Vittore in manette per violenza sessuale sui detenuti
Il cappellano del carcere di San Vittore, don Alberto Barin, è stato arrestato perché accusato di violenza sessuale sui detenuti e di concussione. Sono sei i carcerati che lo accusano di aver richiesto delle prestazioni sessuali,
per dare in cambio dei favori, come cibo e condizioni di vita migliori
all’interno delle carceri. A quanto pare il sacerdote prometteva anche
di dare un parere favorevole alla scarcerazione dei detenuti. Le violenze
sono state documentate da una videocamera che è stata posizionata
nell’ufficio del cappellano. Il religioso forniva sigarette e dentifrici
e in cambio richiedeva rapporti sessuali.
Gli inquirenti lo accusano anche di abuso di autorità.
I fatti a cui si fa riferimento risalgono ad un periodo che va dal 2008
al 2012. L’estate scorsa già un detenuto di origini africane aveva
denunciato don Alberto.
Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno,
ha affermato che si tratta di una vicenda terribile. Gli inquirenti
infatti, nel momento in cui hanno accolto la denuncia effettuata per la
prima volta dal detenuto africano, si sono ritrovati di fronte ad un
fatto sconcertante, in quanto hanno appreso che non si sarebbe trattato
del primo episodio del genere.
Il tutto accadeva all’interno dell’ufficio del cappellano in carcere. Intanto don Alberto Barin è stato rinchiuso nel carcere di Bollate, dove sarà sottoposto ad un interrogatorio.
Nel frattempo gli investigatori stanno portando avanti degli accertamenti,
per capire se, oltre ai sei detenuti già individuati, ci sono anche
altri carcerati che sarebbero stati costretti a subire abusi da parte
del prete.
E’ emerso anche che uno dei sei detenuti, una volta
uscito dal carcere, era stato richiamato anche dal sacerdote nella sua
casa e lì avrebbe subito altre violenze. La telecamera era stata
posizionata anche nella casa del prete, per documentare ciò che accadeva
al suo interno.
Sulla vicenda è intervenuta anche la Curia di Milano, che attraverso un comunicato ha espresso sconcerto e dolore per l’arresto di don Barin e per l’intera vicenda: “Fin da ora manifesta la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti e la disponibilità alla collaborazione per le indagini“.
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