E' DIFFICILE ESSERE UN GENITORE?
ARGOMENTO DAVVERO TOCCANTE
Quanti ricordi passati con sua figlia, ricordando le emozioni della sua nascita fino la sua adolescenza.
Francesca sta tentando di uscire dalla droga ma, il padre, non da per certo che ci riuscirà. La droga uccide dentro e fuori.
Ha incominciato a scriverle quando l'ha lasciata con i suoi compagni di sventura di fronte alla farmacia notturna. E poi gli ha chiesto aiuto, un aiuto che un padre non poteva rifiutare alla propria figlia.
Quanta vergogna nel vedere l'amico di sua figlia sottrarre al padre dei soldi per comprarsi la roba, perchè non ne aveva. Aveva bisogno della sua dose. Si consola nel vedere la propria figlia in una cooperativa socio terapeutica di Forte Bravetta e gli duole nel vederla nelle condizioni in cui si trova.
Quanti rimpianti di un tempo felice, in cui un padre e una figlia giocavano insieme per esempio: uno era il malato e l'altro il dottore; costruire case sulle spiagge, oppure uno era il commerciante e l'altro il cliente; Quanti ricordi dietro alle sue spalle.
Una sera lo scrittore fece un sogno:
Stava seduto sul bordo di un a fontana aspettando che sua figlia arrivasse. Quando ella arrivò era vestita leggera mentre lui teneva in braccio la sua faccia di bambino. Glielo mostrò e gli tese le braccia per farla venire avanti.
Un giorno arrivò un suo collega con la speranza che Francesca cambiasse. Lui era in ufficio e la figlia in piazza davanti agli occhi di tutti, dicendole:
ECCO LA TOSSICA!!
Quanti genitori tendono a discolparsi!!. Egli, invece, riflette e pensa fermamente che in fondo un drogato non è mai ridicolo, anzi l'uomo in sé lo è; la tragedia del drogato tende col tempo a risolversi mentre l'uomo non finisce mai di ridicolizzarsi.
Quante lettere scritte per sua figlia Francesca. Una mi ha particolarmente colpita. Una lettera che parla di un suo amico, Pino, che lo ha incontrato in mezzo agli altri tossicodipendenti.
Francesca lo sapeva!.
Quel giorno lo ha abbracciato,
baciato sulla guancia e gli ha pagato un caffé. Ora, ritrovarlo in una fotografia su un giornale, sdraiato in mezzo a un prato della periferia, morto per "OVER-DOSE", lo rimpiange. Rimpiange di non averlo aiutato abbastanza, rimpiange di aver avuto paura di lui per una eventuale contaminazione: Perché, non poteva, invece, attaccare il vizio di una comunicazione di un bisogno?.
Doddoli si ricorda quando era bambino, in cui suo padre, avvocato, afferrava la sua valigetta, gli dava il bacio e se ne andava. Un ricordo di sua madre mentre gli resettava il letto gli diceva di Gesù, che pregava nell'orto, mentre Pietro e gli altri apostoli si addormentavano._Prima che il gallo canti tre volte tu mi avrai tradito_, inginocchiandosi accanto al suo letto. Piangeva. Ella piangeva tanto perché il marito, vedendolo come marinaio, la tradiva. Aveva un amante.
In un altro capitolo, Doddoli si ricorda come nacque sua figlia Francesca. Qui ,in questo capitolo, dichiara apertamente di aver avuto un amante. Stava per nascere. Andare in ospedale e trovarsi a faccia a faccia con un infermiera dicendogli che era diventato papà, il primo impatto è quello di sentirsi giovane, e la paura di non riuscire ad essere un buon padre, visto il fallimento come marito.........
DROGA? NO, TI RINGRAZIO!
La
droga si intende una sostanza qualsiasi che produce uno stato di
dipendenza. Essa conduce alla morte, al suicidio. Ragazzi non si
scherza, con queste cose!.
Lo spinello è l'inizio del calvario che
termina con la morte. Non si possono controllare queste sostanze.LE
DROGHE PIù COMUNI SONO:
- l'HASHISH( cannabis) classici spinelli che fumandoli produce euforia, annullamento sia della coscienza e sia della volontà.
- l'OPPIO e la MORFINA,
- Producono effetti di benessere poi causano decadenze fisiche che conducono alla morte.
- L'EROINA,
- un derivato dalla morfina. Il tossico diventa dipendente finendo di morire di overdose. Può essere spacciata non pura, bensì tagliata con sostanze che provocano avvelenamento. Esiste l'uso di scambiare siringhe, diffondendo così l'epatite virale e l'AIDS.
- Gli Allucinogeni,
- sostanze chimiche che producono allucinazioni fino a condurre alla schizofrenia.
- La cocaina.
- provoca se inalata uno strato di eccitazione e alla dipendenza.
- Farmaci,
- Come le anfetamine che possono produrre disturbi.
Ricordate per chi ne avesse bisogno, esistono centri di recupero gestiti dallo Stato, da religiosi o da privati. Fatevi aiutare e vivrete a lungo!!
RIFLESSIONE
Il tossicodipendente è un vero e proprio ammalato grave, una persona che soffre, una persona che sta male psicologicamente e mentalmente. Egli diventa dipendente solo ed esclusivamente da quella sostanza in maniera continuativa in modo da non aver una vera e propria crisi di astinenza.
Purtroppo queste assunzioni devono avvenire in tempi brevi e le dosi mortali da cui il tossico non ne può fare a meno. Egli diventa così schiavo della droga, pronto a qualsiasi cosa pur di averla: furti, scassi, scippi, prostituzione, etc. Può diventare anche spacciatore alimentando così molti giovani alla droga.
Le vittime di questa sostanza sono i giovani: amanti delle trasgressioni, per quelli fragili e insicuri, o solamente per consuetudine del gruppo. Si inizia con uno spinello, con un trip, infine una bella sniffata di cocaina o alle dosi di eroina.
Si entra nei circoli da quelli banali a quelli più pericolosi e, una volta entrati, sarà difficile uscirne. L'unica barriera è la barriera umana: la famiglia . Una famiglia che lo aiuti in questa fase così critica. Gli servirà amore, calore umano, parole e tanto affetto. La maggior parte dei casi sono cause i genitori troppo assenti nelle loro vite, banalizzando tutto ciò che egli fa.
Un altro spunto è un aiuto terapeutico, dove il soggetto può trovare solidarietà e un impegno costante e giornaliero nelle sue attività.
LA STORIA DELLA DROGA
La nascita della droga risale al 4000 avanti Cristo, dove i Sumeri estraevano i papaveri per uso di sostanze stupefacenti, tipo oppio. Esso veniva usato anche dagli antichi Egizi, per effetto calmante per i bambini. Persino nella mitologia greca esisteva.Vi ricordate il racconto di Demetra?Come usava il papavero per calmare il dolore provocatole dal rapimento della figlia Persefone.Gli Inca?Foglie di coca venivano depositate nelle tombe, per nutrire gli spiriti dei morti nel loro viaggio nell'altro mondo.Il Culto di Peyote?Anch'essi usavano le sostanze per uno scopo religioso. Questa parola Peyote, è una pianta grassa che cresce in America. E' un cactus dove al suo interno vi è delle sostanze stupefacenti che danno effetti allucinogeni. Il rituale peyote prevede una notte di preghiera e canti con assunzioni di droghe. Le droghe non solo venivano usate per alleviare dolori, per di più nei riti religiosi. Questi dolori venivano medicati dagli sciamani, stregoni.L'utilizzo di queste sostanze, In Italia, non è permesso, in quanto è un pericolo per se stessi e per gli altri.Lo sapevate che in Polonia, nella viglia di natale, cucinano la zuppa a base di semi di cannabis? Secondo le loro tradizioni, i morti vengono a far visita ad amici e parenti cenando insieme a loro.
UN ESPERIENZA PERSONALE
Prima ancora di sposarmi avevo conosciuto un ragazzo, alto, bello, molto affascinante. Aveva tutto: delle ville, terreni, una famiglia cristiana, una sorella infermiera e un fratello ingegnere e lui un semplice lavoratore: idraulico.
Amava il suo lavoro, e credo tutt'ora, in modo particolare. Mi aveva confidato che in passato si faceva, si bucava...ma io non gli ho dato tanta importanza, dopo tutto il passato è passato.
Dopo un anno di relazione abbiamo deciso di stare insieme, di vivere insieme.
E' stato un dramma!!!. Di nascosto si bucava.
Chi non ha nell' ambito familiare, problemi?
Credo tutti anche i più banali.
Lui si è chiuso, non voleva parlarmi ne tanto meno sfogarsi. E' il classico ricco che ha tutto ma non ha niente. Ho messo da parte i sentimenti e l'ho aiutato in tutto per tutto. L'ho portavo dal psicologo criminale, dai dottori, cercavo rimedi tipo tranquillanti...anche nelle erboristerie.
E' stato un esperienza significativa sì, ma orrenda.
Come è andata a finire?
Finito il suo percorso drammatico ci siamo lasciati, per lo meno l'ho lasciato. Non potevo mettere a rischio mio figlio e sopratutto, non potevo rischiare che mi togliessero mio figlio. Ho fatto una scelta dopo che lui ne è uscito, ovviamente.
Guardate è stato orribile, nel vedere la macchina che era piena di sangue;
orribile nel vedere la sua faccia dopo che si era fatto;
Ora so che sta bene: ha una famiglia e un figlio. Spero solamente che non ricada nello stesso errore.
Sinceramente pensavo di stare su un set di un film, invece è accaduto a me personalmente. Una cosa è certa, mi ha fatto veramente riflettere e crescere la vita reale, anche le più banali.
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