A Laura Boldrini, da un nonno con tante speranze
Ovvero un appello per un impegno visibile e concreto
sull’integrazione delle persone con disabilità, rivolto alla terza
carica dello Stato, da chi – padre e nonno di persone nate con sordità
totale – ormai da quarant’anni combatte per la totale integrazione dei
bambini, dei ragazzi e degli adulti non udenti nella società italiana
Si rivolge direttamente a Laura Boldrini, presidente della Camera, Walter Berardo, che si definisce «un nonno con tante speranze», per porle alcuni precisi quesiti, ovvero «se crede veramente nell’integrazione per chi ha disabilità, in un Paese giusto,
nell’investimento economico da parte di una società moderna per il
recupero e l’integrazione delle persone “diverse”, nella tecnologia a
sostegno del Servizio Sanitario Nazionale» e da ultimo, ma non certo
ultimo, «nella nostra Costituzione e in particolare negli articoli 2 e 3* di essa». «E se veramente ci crede .- conclude Berardo – che siano i fatti a dimostrarlo!».
Aperto all’adesione di tutti (scrivendo a: info@meropeonlus.it), questo semplice quanto chiarissimo appello alla terza carica dello Stato
– persona che per la sua storia e per quanto realizzato finora in
àmbito di diritti, può certamente essere pronta a recepirlo – viene
rivolto, come detto, da chi si definisce «un nonno con tante speranze»,
ovvero da un uomo che, come spiega egli stesso, «ormai da quarant’anni
combatte per la totale integrazione dei bambini, dei ragazzi e degli adulti non udenti nella società, nella comunità italiana».
Il tutto partendo da una storia personale, incominciata con una figlia oggi quasi quarantenne, e nata con sordità totale, che «grazie al sostegno delle logopediste, ha raggiunto la capacità di parola e si è diplomata con buoni voti in ragioneria e che malgrado le difficoltà legate alla disabilità e la sofferenza sua nel sentirsi “diversa” e la nostra di genitori, nel vedere e nel subire umiliazioni da parte di persone ignoranti, è stata comunque sempre inserita e integrata nella propria comunità».
Una figlia che ha poi avuto un bimbo, nato anche lui con sordità totale, e che a due anni è stato operato per l’impianto cocleare. «Ora – conclude Berardo – mio nipote parla perfettamente, sente come gli altri bambini, anche voci in lontananza, capisce perfettamente, non ha bisogno di insegnanti di sostegno a scuola e grazie ai consigli degli insegnanti, si è iscritto ora al liceo scientifico».
Storie personali, ma anche storie vissute da tante altre persone, che hanno oggi suggerito a Berardo di chiedere un impegno concreto e visibile alla nuova Presidente della Camera. (S.B.)
Il tutto partendo da una storia personale, incominciata con una figlia oggi quasi quarantenne, e nata con sordità totale, che «grazie al sostegno delle logopediste, ha raggiunto la capacità di parola e si è diplomata con buoni voti in ragioneria e che malgrado le difficoltà legate alla disabilità e la sofferenza sua nel sentirsi “diversa” e la nostra di genitori, nel vedere e nel subire umiliazioni da parte di persone ignoranti, è stata comunque sempre inserita e integrata nella propria comunità».
Una figlia che ha poi avuto un bimbo, nato anche lui con sordità totale, e che a due anni è stato operato per l’impianto cocleare. «Ora – conclude Berardo – mio nipote parla perfettamente, sente come gli altri bambini, anche voci in lontananza, capisce perfettamente, non ha bisogno di insegnanti di sostegno a scuola e grazie ai consigli degli insegnanti, si è iscritto ora al liceo scientifico».
Storie personali, ma anche storie vissute da tante altre persone, che hanno oggi suggerito a Berardo di chiedere un impegno concreto e visibile alla nuova Presidente della Camera. (S.B.)
*Vale sempre la pena ricordare, ad ogni occasione, questi due fondamentali articoli della Costituzione: «Articolo 2. La
Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale. Articolo 3. Tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese».
Fonte superando.it
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