Don Marco Rasia: chi è il parroco arrestato per pedofilia
Sacerdote della parrocchia di Omegna (Verbania), avrebbe commesso abusi sessuali su alcuni minori a Castelletto del Ticino. Gli altri casi
Don Marco Rasia, un sacerdote della parrocchia di Omegna (Verbania), in Piemonte, è stato arrestato perché accusato di pedofilia.
Secondo la Procura di Novara, il parroco, di 44 anni, avrebbe commesso
le violenze sessuali quando prestava servizio nella parrocchia di
Castelletto Ticino. Il provvedimento, di natura cautelare, è stato
eseguito sabato, ma la notizia è stata resa nota soltanto oggi. La
diocesi di Novara ha spiegato di essere “sorpresa e triste” per la
notizia. “In attesa degli sviluppi della vicenda, garantiamo la massima
trasparenza nei confronti della comunità civile ed ecclesiale”, hanno
spiegato.
DON MARCO RASIA, IL PRETE ARRESTATO PER PEDOFILIA –
Poco tempo fa, Don Marco Rasia aveva chiesto un periodo di
allontanamento dalle funzioni pastorali svolte, per alcuni “motivi
familiari”, come ha confermato la stessa diocesi. “Aveva parlato
di elementi per i quali non era possibile prevedere i successivi
sviluppi”, si precisa nella nota della stessa diocesi, retta dal
vescovo Franco Giulio Brambilla. Ordinato sacerdote nel 1997, don Marco
Rasia era stato sacerdote a Castelletto Ticino sino al 2009, prima di
diventare coadiutore dell’oratorio della parrocchia a Omegna. Gli abusi
riguardano proprio il periodo a Castelletto, un comune in provincia di
Novara, anche se le indagini proseguono per verificare se anche a Omegna
sono state commesse altre violenze. Nella nota diramata, la comunità
della Chiesa ha aggiunto di “avere profonda fiducia nell’operato della
Magistratura inquirente e di attendere gli sviluppi della vicenda,
garantendo massima trasparenza nei confronti della comunità civile ed
ecclesiale”.
I SACERDOTI ARRESTATI PER PEDOFILIA IN ITALIA –
L’arresto è avvenuto, in modo paradossale, nello stesso giorno nel quale
il nuovo pontefice Francesco aveva ammonito “parroci e fedeli
incoerenti”, che con i loro atteggiamenti “minano la credibilità della
Chiesa”. Non è la prima volta, in Italia, che un sacerdote finisce in
manette per pedofilia. Il primo caso a creare scandalo fu quello di Don Ruggero Conti, che apparteneva alla parrocchia di Selva Candida, a Roma. E’ stato condannato due anni fa, in primo grado a 15 anni e sei mesi di reclusione,
per le violenze commesse su sette minori. Arrestato nel 2008, è ora in
attesa della sentenza di appello. Nel novembre 2012 è stata la
giornalista Angela Camuso a raccontare la sua vicenda, nel libro “La
Preda”. Alcuni mesi fa era stato Fabrizio Gallo, l’avvocato delle
vittime degli abusi del parroco a lanciare un appello al papa Benedetto
XVI, sottolineando la necessità di offrire un aiuto a un ragazzo
violentato da Conti, isolato e discriminato dalla sua comunità. A
rivelare gli abusi di Conti era stato un altro sacerdote, il vicario
della parrocchia: per la sua denuncia, invece che ottenere una
promozione – aveva spiegato la Camuso – era stato “punito” con un
decreto di allontanamento dalla parrocchia teatro dello scandalo”. Un
segno di quanto sia complicato far emergere certe verità sconcertanti,
per la complicità di parte delle gerarchie ecclesiastiche.
GLI ALTRI CASI – Ma non è stato certo l’unico caso:
poco tempo fa un altro scandalo aveva coinvolto un parroco di Santa
Maria in Orciano, nella provincia di Pesaro Urbino, don Giangiacomo Ruggeri.
Scarcerato a dicembre, ha l’obbligo di dimora a Perugia. Qualche giorno
fa il gip ha negato per la terza volta la libertà all’uomo, che resta
ai domiciliari in un convento del capoluogo umbro. Da nove mesi è agli
arresti: era stato filmato mentre si trovava in “atteggiamenti intimi e
reiterati” nella spiaggia di Torrette di Fano, con una minorenne. Non è
stato però sospeso e continua a celebrare le sue funzioni: il parroco si
era difeso, sottolineando di aver sbagliato (“Non mi rendevo conto”) ma
di non aver usato violenze. Soltanto “un atto d’amore”, per Don
Ruggeri, nonostante la ragazza fosse 30 anni più giovane di lui. Per
violenze sessuali era stato arrestato anche don Alberto Barin,
un cappellano della casa circondariale di Milano, il carcere di San
Vittore. Lo scorso novembre, con un’ordinanza di custodia cautelare, era
finito in manette, accusato di violenze contro alcuni detenuti: sei
vittime, di giovane età ed extracomunitarie. E’ stato accusato anche di
concussione. In isolamento, da mesi, in una cella del carcere di
Bollate, a inizio mese è stato coinvolto da nuove accuse, da altre
presunte vittime, comprese tra i 20 e i 30 anni. Ai domiciliari si trova
anche don Gaetano Incardona, di Augusta, accusato da
una ventunenne di aver commesso abusi sessuali e violenze. Nel giugno
2007 ad essere condannato a sette anni di carcere è stato anche Don Pierangelo Bertagna,
ex abate dell’abbazia di Farneta, nel comune di Cortona, ad Arezzo.
La Cassazione gli ha poi “condonato” soltanto qualche mese per
l’avvenuta prescrizione di alcuni dei fatti contestati. E si ricorda
anche il caso del sacerdote modenese Giorgio Govoni, stroncato da un
infarto nel 2000 mentre attendeva il verdetto della sentenza di primo
grado. Casi che continuano a minare la credibilità della Chiesa, come ha
spiegato lo stesso pontefice Bergoglio.
Fonte il giornaletissimo
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