Se la violenza sessuale è donna
Nell’immaginario comune, quando si parla di pedofilia è raro pensare che l’abuso possa essere commesso da una donna. Nelle società moderne, le violenze sessuali, soprattutto quelle contro i minori, vengono attribuite, di solito, esclusivamente agli uomini.
“Ma perché è così complicato accostare la possibile responsabilità di
un gesto così brutale all’universo femminile?”, si chiede il quotidiano
transalpino. Eppure, secondo la criminologa Franca Cortoni le donne, nel
5% dei casi, sono responsabili di reati sessuali.
DONNE E PEDOFILIA Secondo Philippe Genuit,
psicologo clinico a Tolosa, il 5% si riferisce al numero di donne
condannate alla reclusione per reati di questo genere. Ma i dati
sarebbero più preoccupanti: “Come dimostra uno studio europeo, le
condanne risultano minori rispetto ai casi segnalati, che mostrano
percentuali più alte, fino al 18%”. Tuttavia, se vengono considerate
colpevoli, le donne sono condannate con più forza rispetto agli uomini,
come ha spiegato il magistrato Lameyre Saverio in un suo libro recente.
Per lo psicologo clinico il fatto che le donne siano difficilmente
associate alle violenze (come responsabili degli abusi) è dovuto alla
stessa rappresentazione della società moderna, dove la violenza sessuale
“è legata al pene”. Per questo “le ragazze non vengono considerate come
possibili responsabili”. Ma per le violenze sessuali possono
avvenire anche in altri modi, attraverso l’uso delle dita o altri
oggetti. “Difficile immaginare una donna come soggetto potenzialmente in
grado di compiere reati sessuali. E’ ancora in qualche modo vista come
il sesso debole”
“UN TABù” Va poi ricordato come le donne siano spesso oggetto di aggressioni sessuali, per questo è quasi automatico pensarle più come vittime che come aggressori. “La società è molto dicotomica su questo punto.
Notiamo anche che la maggior parte delle donne realizzano i loro atti di
pedofilia nella sfera domestica”, aggiunge. In pratica, secondo lo
psicologo, immaginare la “pedofilia al femminile” resta una sorta di
tabù agli occhi dell’opinione pubblica. Lo psicologo francese spiega
infine come le motivazioni siano simili, sia per gli uomini che per le
donne: “In entrambi i sessi, le violenze hanno gli stessi desideri
sessuali alla base. Le differenze sono più culturali che naturali”
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