29 maggio 2013

NONNI ORCHI NIPOTINI VIOLENTATI E VENDUTI A AMICI

Nonni orchi:
Nipoti violentati
e venduti a amici 
 

Li avrebbero, secondo le accuse,  violentati, venduti per pochi euro ad amici e conoscenti, fotografati durante questi incontri, segregati in casa e ridotti ad essere dei piccoli schiavi del sesso. Un bambino di sette anni e la sorellina di otto sono le vittime di questo ennesimo caso di pedofilia tra le mura domestiche. Si’, perche’ gli ”orchi” che, sempre secondo gli investigatori,  li costringevano a subire abusi di ogni genere erano i nonni dei due fratellini.
A mettere fine a questa incredibile storia di violenze e’ stata la polizia, che ha arrestato a Messina i due coniugi, lui di 65 anni e lei di 50, insieme a un loro complice di trent’ anni. Le accuse nei loro confronti sono pesantissime: oltre alla violenza sessuale nei confronti dei minori vengono infatti contestati i reati di pedopornografia e riduzione in schiavitu’. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere  e’ stata emessa dal gip del tribunale di Messina Maria Vermiglio su richiesta del pm Liliana Todaro.
L’inchiesta, scattata in seguito alle segnalazioni dei docenti della scuola e dei servizi sociali, ha messo in luce lo stato di miseria e di profondo degrado in cui vivevano i due fratellini, affidati ai nonni materni dopo la morte della madre perche’ il padre aveva problemi di droga. A cominciare dall’ abitazione fatiscente del centro storico di Messina, priva dei piu’ elementari requisiti igienico sanitari, dove abitava la famiglia. E’ questo lo scenario che avrebbe fatto da sfondo a violenze continue e ripetute. Secondo gli investigatori, i piccoli sarebbero stati costretti per diverso tempo dai nonni e dall’uomo di trent’anni, conoscente della coppia, ad avere rapporti sessuali completi. I due coniugi avrebbero inoltre ”offerto” i nipotini, in cambio di denaro, anche ad altre persone, scattando delle foto durante gli abusi.
Le indagini sono state avviate nel 2009 quando i due fratellini manifestarono disagi comportamentali rilevati prima dagli insegnanti della scuola che frequentavano e poi dagli assistenti sociali. Dopo queste segnalazioni, nel corso di una serie di incontri con alcuni psicologi, i due bambini hanno cominciato a confidarsi rivelando a poco a poco gli abusi che avevano subito. Violenze poi confermate anche dagli esami medici. Oggi gli arresti che hanno portato in carcere quegli ”orchi” cattivi, come li descrivevano i fratellini nei loro racconti

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