Arrestato per pedofilia un sacerdote per episodi accaduti a Castelletto
Sino a sette giorni fa era coadiutore all’oratorio di Omegna
NOVARA – Provvedimento di custodia
cautelare emesso nei confronti di don Marco Rasia, sacerdote di 44 anni,
che, fino alla scorsa settimana, ricopriva il ruolo di coadiutore
all’oratorio di Omegna, nel Verbano Cusio Ossola.
L’accusa, per il sacerdote, sarebbe quella di pedofilia. A quanto
emerge in questi primi momenti per episodi che si sarebbero verificati
con alcuni adolescenti mentre ricopriva il suo ruolo di sacerdote a
Castelletto Ticino.
Una notizia che, diffusasi nella giornata di oggi, domenica 14 aprile, ha lasciato il Novarese e il Vco sgomenti.
La custodia è stata eseguita venerdì sera 12 aprile, dalla Squadra Mobile della Questura di Novara.
Una notizia che, diffusasi nella giornata di oggi, domenica 14 aprile, ha lasciato il Novarese e il Vco sgomenti.
La custodia è stata eseguita venerdì sera 12 aprile, dalla Squadra Mobile della Questura di Novara.
Don Rasia era stato ordinato sacerdote nel 1997 e per 12 anni era
stato a Castelletto Ticino, sino al 2009. Negli scorsi giorni, come
annunciava un comunicato dell’ufficio stampa della diocesi, il vescovo
Franco Giulio Brambilla aveva acconsentito alla rinuncia dell’incarico
“a causa di motivi famigliari”, concedendogli “un periodo adeguato in
cui possa staccarsi dagli impegni pastorali per recuperare necessarie
energie fisiche, psicologiche e spirituali”. La decisione assunta dal
vescovo era legata a elementi per cui non era possibile prevedere gli
sviluppi.
A dare nella giornata di oggi la notizia della custodia cautelare del
sacerdote è stata per prima la stessa Diocesi di Novara, che,
attraverso un proprio comunicato, ha espresso inoltre “sorpresa,
sgomento e tristezza. In attesa di prendere esatta conoscenza delle
imputazioni addebitate a don Rasia – precisa il comunicato – la Diocesi
esprime profonda fiducia nell’operato della Magistratura inquirente e
attende gli sviluppi della vicenda, garantendo massima trasparenza nei
confronti della comunità civile ed ecclesiale”.
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