Truffa su malati terminali: 2 arresti e 23 indagati nel ragusano
Ragusa. 19 giu. - Una rete di medici, paramedici,
societa', personale del 118 e imprese di pompe onoranze funebri
lucrava alle spalle di malati terminali in regime di assistenza
domiciliare. Emerge da un'indagine dei carabinieri che, su
ordine della Procura della Repubblica di Modica (Ragusa) hanno
arrestato due persone, notificato misure cautelare ad altre tre
ed eseguito numerose perquisizioni. Diciotto persone sono
indagate a piede libero. I reati contestati a vario titolo sono
truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, abuso
d'ufficio, falsita' ideologica commessa dal privato e da
pubblici ufficiali in atti pubblici, detenzione illegale ai
fini di spaccio di sostanze classificate stupefacenti. La
frode consisteva in indebite prestazioni a domicilio che
personale dell'Asp di Ragusa eseguiva in proprio, per conto di
una cooperativa privata di assistenza, violando cosi' il
rapporto di esclusivita' con l'ASP e usando materiali e presidi
sanitari sottratti abusivamente alle strutture pubbliche grazie
a fatture false o gonfiate. Inoltre, veniva segnalato ad alcune
ditte di pompe funebri il decesso di pazienti in ospedale o nel
loro domicilio, in modo da avvantaggiarle rispetto alle imprese
concorrenti. Sono emersi casi di analisi del sangue effettuate
in laboratori dell'Asp, senza pagare il ticket, su campioni
prelevati abusivamente e con provette sottratte dalla farmacia
dell'Azienda sanitaria provinciale, e ancora false attestazioni
dell'ingresso in pronto soccorso di pazienti, che invece nel
domicilio avevano beneficiato di indebite prestazioni gratuite,
o per autorizzazioni al trasporto in ambulanza di persone
decedute, come se fossero ancora in vita. Nell'ambito dell'
inchiesta, denominata "Sciacallo", sono stati sequestrati
materiali di esclusivo uso ospedaliero e farmaci de fustellati
o classificati tra le sostanze stupefacenti e dopanti.
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