APERTO LO SPORTELLO INFORMADIRITTI PER LA DIFESA DEI DISABILI
Lo sportello ''Informadiritti'' nasce a Genova per informare e dare una giusta interpretazione delle normative sui diritti delle persone con disabilità. Il servizio gratuito di consulenza è gestito dalla Consulta della regione Liguria sull’handicap e si avvale di legali volontari e competenti in disabilità.
Il servizio nasce dalla presa di coscienza del numero sempre maggiore di persone con disabilità e dunque dalla necessità di garantire loro i diritti spesso calpestati. L’attenzione non è rivolta solo ai cittadini liguri, ma anche ai possibili turisti che aiuterebbero a far girare le finanze. come riportato sul sito della regione liguria , sono 60 mila i disabili certificati dall’Inps tra i quali 4600 per cause di lavoro e sono ancora 25 mila le domande di invalidità non ancora esaminate. Ci sono oltre 5 mila studenti con handicap e 100 mila anziani che hanno parziali invalidità. Altro dato rilevante è quello costituito dai potenziali turisti: 48 milioni di persone con disabilità alle quali non si offrono i mezzi per fruire delle città liguri.
Per difendere i diritti dei disabili, il servizio si occupa di settori della vita quotidiana, trasporti pubblici e privati, barriere architettoniche, fondo per la non autosufficienza, Legge 104/92, scuola, lavoro, tempo libero, sanità e politiche sociali.
Disabili, realtà sempre più difficile. La Consulta: lanciamo proposte concrete, anche a costo zero
Migliaia le domande di invalidità giacenti all'Inps. Cresce il numero di studenti e anziani con handicap ma diminuiscono le risorse. Pochissimi i taxi e gli autobus attrezzati. Per 48 milioni di turisti potenziali solo 2 pullman. Al via l'Informadiritti
Si è svolta giovedì 29 novembre mattina in Regione la conferenza
stampa della Consulta regionale per la tutela dei diritti della persona
handicappata della Regione Liguria per presentare il convegno che si
terrà sabato, in occasione della Giornata mondiale della disabilità.
Nell’incontro, che si svolgerà fra le 8,45 e le 17,30 presso Circolo
autorità portuale, Via Albertazzi 2, a Genova, verranno illustrati i
contenuti del "Progetto un mondo per tutti" e saranno esposti anche i
contenuti del seminario "L'handicap e la voglia di guidare in
autonomia", che si terrà venerdì 30 novembre presso la sala del
Consiglio provinciale di Genova.
I problemi
Il quadro illustrato da Claudio Puppo e Giacomo Piombo, segretari
della Consulta regionale sull'handicap, e da Massimo Tosetti
vicepresidente dell'ANGLAT, Associazione nazionale guida handicappati, è
davvero pesante e non solo per la sempre più grave carenza di fondi, ma
anche per problemi organizzativi e per la continua disattenzione ad un
problema che in alcuni casi rappresenterebbe anche una opportunità di
sviluppo.
Inps, 25 mila domande di invalidità non esaminate
«Per rendersi conto della situazione basta guardare le cifre - ha
detto Piombo - In Liguria i disabili certificati dall'Inps sono circa 60
mila, 4600 per cause di lavoro. Ma all'Istituto della previdenza
sociale giacciono altre 25 mila domande di invalidità non ancora esaminate.
Questo è in parte causato dal fatto che la visita medica (a pagamento)
viene fatta due volte: prima dalla commissione della Asl e poi da quella
dell’Inps. Abbiamo chiesto di unificarle ma senza esito. Ma la
situazione oggi più esplosiva è quella scolastica». Piombo ha ricordato:
«Secondo i dati dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, nelle
scuole ci sono oltre 5 mila studenti con handicap.
Tale cifra è cresciuta rispetto all'anno scolastico 2010-2011 di circa
500 unità. Le classi sono sempre più numerose e spesso troviamo 2 oppure
3 e anche 4 disabili nella stessa classe, con gravi problemi di
gestione da parte degli insegnanti. Gli insegnanti di sostegno
diminuiscono, sono quasi tutti precari e in caso di assenza del titolare
della cattedra vengono usati come supplenti».
«Pesante è anche la situazione degli anziani – ha aggiunto Piombo - Su circa 429 mila ultra sessantacinquenni residenti, 100 mila
hanno parziali invalidità e di questi si calcola che una percentuale
vicina all'80 per cento non sia autosufficiente a causa di patologie
come l'Alzheimer o il morbo di Parkinson».
Mobilità, accoglienza dei turisti, taxi e autobus
«In Europa ci sono 48 milioni di disabili, molti dei quali fanno turismo. Eppure in Liguria solo 6 taxi su
circa 1500 sono attrezzati per trasportare disabili residenti o turisti
che siano. – ha ricordato Claudio Puppo - In tutta la Liguria solo 2 pullman
gran turismo hanno attrezzature per handicappati. Numero che si riduce
in pratica ad uno solo in quanto l'altro è sempre impegnato». Questo
comporta anche perdere occasioni di business. Claudio Puppo ha fatto un
esempio: «La Catalogna si è convenzionata con la Svezia e ogni anno
ospita per un mese in Costa Brava disabili svedesi. Per il paese del
Nord Europa la vacanza rappresenta un costo inferiore rispetto a quello
sostenuto per accudire i disabili nei propri centri mentre per le
strutture turistiche catalane è un’occasione di lavoro in più». Tornando
al tema della mobilità, Puppo ricorda che dei 900 normali autobus urbani presenti in Liguria solo 70
sono attrezzati per trasportare disabili, ma le loro dotazioni spesso
non sono del tutto efficienti per carenza di manutenzione».
Una sola scuola guida attrezzata
Inoltre, nonostante ogni casa automobilistica abbia modelli di
vetture per la guida in condizioni di disabilità, conseguire la patente
per un disabile è difficilissimo. «Come ANGLAT – spiega Massimo Tosetti
vicepresidente regionale – mettiamo a disposizione gratuitamente 2 auto
pluri adattate con le attrezzature necessarie per fare lezioni di scuola
guida ai disabili, ma vengono sfruttate pochissimo anche perché in
tutta la Liguria c’è una sola scuola guida che tiene questi corsi.
Eppure tutte le compagnie di assicurazione confermano che alla guida i
disabili sono fra gli autisti più affidabili».
Barriere architettoniche
Un capitolo irrisolto è quello delle barriere architettoniche. «Su 297 richieste di contributo
per l'eliminazione delle barriere negli edifici privati per un
ammontare di 1 milione de 250 euro - ricorda Puppo - sono stati messi a
disposizione solo 300 mila euro, che hanno permesso di finanziare appena una settantina di richieste».
Le proposte
Molte le proposte della
Consulta, a costo zero o quasi, che verranno illustrate sabato al
convegno "Un progetto di mondo per tutti"
Informadiritti
È un servizio di consulenza gratuita gestita dalla Consulta fornita
da legali sulla giusta interpretazione delle normative a favore dei
disabili. In questo caso la Consulta si avvale di avvocati volontari.
Mobilità pubblica
Garantire la manutenzione degli autobus attrezzati e pubblicizzare la
disponibilità dei fondi disponibili, ma poco utilizzati, per adeguare i
taxi.
Mobilità privata
Sensibilizzare le autoscuole ad accogliere e formare il futuro
patentato disabile. Solo il 10% dei disabili ha una patente speciale e
riesce ad utilizzare i mezzi moderni dotati di tecnologie che consentono
la guida persino a persone con handicap ai 4 arti.
Trasporti
La Regione deve elaborare piani di mobilità delle persone disabili integrati con i piani di trasporto comunali.
Applicare la legge sulle barriere architettoniche
La polizia municipale e le autorità competenti dovrebbero essere
ulteriormente sensibilizzati per ridurre al massimo la tolleranza per
gli abusi nei parcheggi dei disabili e vigilare affinché tutte le
strutture pubbliche siano dotate dei dispositivi previsti per legge (il
10% degli oneri di urbanizzazione dei Comuni va utilizzato per eliminare
le barriere architettoniche).
Fondo non autosufficienza
Estendere il finanziamento del fondo per la Sla a tutte le altre patologie
Legge 104/92
Organizzare unitamente le visite collegiali dei medici legali di ASL e INPS
Scuola
Garantire il numero degli insegnanti adeguati per evitare il sovraffollamento delle classi.
Formazione professionale
I docenti della scuola dell’obbligo debbono tenere conto dei diversi tempi di maturazione degli alunni disabili.
Inserimento lavorativo
Occorre estendere l’esperienza della ASL 3 con il suo centro studi e
far rispettare la legge 68/99 sulle assunzione obbligatorie, con
l’applicazione di sanzioni pesanti per le imprese che non si adeguano.
Sport e tempo libero
Occorre una politica regionale e comunale che obblighi le
associazioni sportive e ludiche all’integrazione dei disabili e promuova
programmi per l’eliminazione delle barriere architettoniche nei centri
sportivi e l’obbligo per quelli di nuova costruzione di rispettare tutti
i criteri d’accessibilità.
Sanità
Abbattere i tempi per ottenere visite mediche specialistiche e di
carattere urgente. Negli ospedali non sempre è assicurata un'assistenza
adeguata, soprattutto ai disabili gravissimi. È importante che i
familiari, grazie ai permessi previsti dalla legge 104, possano
assistere i disabili.
Politiche sociali
Occorre una politica di interventi di assistenza domiciliare almeno
per 18 ore settimanali per aiutare la persona non autosufficiente e la
sua famiglia.
Progetto vita e centri diurni
Occorre un "progetto vita", per seguire il disabile in ogni sua fase
dell’esistenza soprattutto dalla fine del percorso scolastico, e una
rete di collaborazione tra i centri della formazione e i centri diurni.
Centri residenziali
Aumentare il numero dei centri creando anche "case famiglia",
necessarie soprattutto quando non c'è più nessun parente in grado di
accudirli.
Attivare le convenzioni e gli accreditamenti, in particolare dei
centri già esistenti gestiti da associazioni, cooperative e dal
volontariato.
Edilizia pubblica
L'agenzia Arte e i comuni devono agevolare le persone disabili che
fanno domanda di case pubbliche assegnando loro alloggi idonei.
Osservatorio
La Regione deve istituire l'Osservatorio regionale sull'applicazione della Convenzione Onu sulla disabilità che avrà il compito di monitorare le attività dei comune e degli enti pubblici in favore della disabilità.

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