21 gennaio 2013

BERGAMO IL FRATELLO NON CI FU VIOLENZA

      

STUPRO DI BERGAMO, IN TV IL FRATELLO DELL'AGGRESSORE: "NON CI FU VIOLENZA" 

ROMA - «Sono pronto a giurare sulla mia vita che mio fratello è innocente». A Domenica Live parlano il fratello e la moglie del 32enne kosovaro Vilson Ramaj, l'uomo accusato di aver stuprato una ragazza a Bergamo. Il fratello riporta la versione che gli è stata riferita dall'uomo ora sotto accusa: «Stava andando al lavoro e ha visto una ragazza appoggiata alla sua auto; le ha chiesto di spostarsi e hanno avuto da dire».
Ben altro, quello che emerge dagli atti dell'avvocato difensore: l'uomo avrebbe palpeggiato la parte superiore del corpo della ragazza, senza che si consumasse un atto carnale. In effetti, anche la dichiarazione della vittima, riportata parzialmente in trasmissione, lascia alcuni dubbi. La ragazza sostiene di essere stata avvicinata da un uomo a piedi che l'avrebbe afferrata con forza per un braccio per farla salire in auto e ha iniziato a "strusciarsi con la parte anteriore del corpo". Ma la stessa vittima dichiara, nella denuncia: «Non sono sicura che vi sia stata una congiunzione carnale completa, perché ha perso i sensi».
E anche il referto medico afferma che non si riscontrano i segni di una violenza sessuale completa. In studio, anche la moglie di Ramaj, madre di alcuni bambini. La donna, che non parla l'italiano, appare disorientata e incredula che il marito abbia potuto compiere un atto tanto atroce. Ma l'avvocato assicura: «Ramaj vuole scrivere una lettera in cui chiede perdono. Lo farà senza essere costretto, quando gli verrà naturale»
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