Romanzo omofobo
Le reazioni delle Capitale dopo la scritta del liceo che insultava uno studente gay
Stamattina Roma ha avuto un insolito risveglio al
sapore di polemiche perché nel giro di poche ore si è passati da una
scritta di un liceo contro un rappresentante d’istituto gay, a Vendola che ha esposto i suoi timori nel passeggiare da solo nella Capitale, fino al sindaco Alemanno
che ha ritenuto le paure del leader di SeL come un’offesa alla città.
Insomma, la città è sicura per chi vuole esprimere liberamente il
proprio orientamento sessuale?
LA SCRITTA – Ieri mattina il liceo classico Cornelio Tacito,
zona Trionfale della Capitale, ha accolto gli studenti con una scritta
vergognosa con tanto di croce celtica per firma: “Frocio dimettiti!”.
Inchiostro spray nero e messaggio piuttosto chiaro indirizzato a un
ragazzo eletto come rappresentante d’istituto. “Non fatemi passare per
una vittima, perché io sono un ragazzo forte. Sono uno tosto che non si
fa mettere i piedi in testa da nessuno. Evidentemente chi ha fatto
questa scritta non ha avuto il coraggio di insultarmi di persona e ha
preferito sfogarsi vigliaccamente sui muri della scuola pensando che
nessuno potesse vederlo” ha commentato la vittima del messaggio. Ecco i
messaggi di questa giornata romana alle prese con l’omofobia.
LA DIFESA – Nel frattempo Vendola rivelava al Fatto Quotidiano
"Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata.
Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di
sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio (…) Mi chiedo
continuamente che anno è e in quale parte del mappamondo mi trovo. Negli
Stati Uniti come in America Latina, in Inghilterra come in Francia e in
Israele il dibattito è sull’allargamento dei diritti civili. Ovunque,
si discute di come dare ascolto alle persone che sono uscite dal cono
d’ombra della paura, del silenzio, del senso di colpa e della vergogna."
“Vendola
offende Roma. Dall’Europride del 2011 a ogni Gaypride la nostra città
ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti”. Belle e care
parole, se non fosse che oggi l’Ufficio Decoro urbano del comune di Roma
era impegnato con la rimozione della frase omofoba comparsa sul muro
del liceo Tacito. Insomma, Roma è a portata di gay o no?"
DICHIARAZIONI – “Quella scritta è frutto di
un’incursione esterna, siamo in un quartiere dove si fa attività
politica anche aggressiva. Ma nel liceo la situazione è tranquillissima,
mai avuto episodi di intolleranza” le parole di Giuliana Mori, la
preside del Liceo Classico. E ancora: “È con noi da tre anni ed è molto
ben inserito. Non è un attacco personale al ragazzo, secondo me ma a lui
in quanto gay che occupa un posto nelle istituzioni. Chi l’ha scritto
non riesce a sopportare questo. La scuola è serena c’è un clima di
educazione e di rispetto reciproci. Ci sono 2-3 studenti che manifestano
idee più estremiste ma i professori cercano sempre di dialogare con
loro. Il problema sono le incursioni esterne, che subiamo da alcuni
anni. Siamo in un quartiere in cui la politica assume anche aspetti
aggressivi”.
SOLIDARIETA’ – “Forza, hai tutto il nostro sostegno, hai fatto bene
a denunciare e ad alzare la voce. Nessuno potrà zittirti o farti
mettere da parte solo per il tuo orientamento sessuale” ha dichiarato Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. Anche Renata Polverini
ha lanciato un messaggio di solidarietà: “Un gesto vigliacco che va
condannato con fermezza. Allo studente vittima di scritte omofobe
esprimo piena solidarietà. Si tratta – prosegue – di episodi di vergognosa inciviltà. Non
si deve abbassare la guardia contro fenomeni odiosi di omofobia che
vanno combattuti proseguendo con determinazione nell’educazione e nella
promozione, soprattutto tra i giovani, della cultura del rispetto e
della tolleranza, anche sostenendo le tante associazioni impegnate ogni
giorno per evitare che il sopruso e le discriminazioni possano avere il
sopravvento”.
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