11 febbraio 2013

ROMA: STUDENTE DI LICEO INSULTATO PERCHE' GAY

Romanzo omofobo

Le reazioni delle Capitale dopo la scritta del liceo che insultava uno studente gay

 

Stamattina Roma ha avuto un insolito risveglio al sapore di polemiche perché nel giro di poche ore si è passati da una scritta di un liceo contro un rappresentante d’istituto gay, a Vendola che ha esposto i suoi timori nel passeggiare da solo nella Capitale, fino al sindaco Alemanno che ha ritenuto le paure del leader di SeL come un’offesa alla città. Insomma, la città è sicura per chi vuole esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale?

LA SCRITTA –  Ieri mattina il liceo classico Cornelio Tacito, zona Trionfale della Capitale, ha accolto gli studenti con una scritta vergognosa con tanto di croce celtica per firma: “Frocio dimettiti!”. Inchiostro spray nero e messaggio piuttosto chiaro indirizzato a un ragazzo eletto come rappresentante d’istituto. “Non fatemi passare per una vittima, perché io sono un ragazzo forte. Sono uno tosto che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Evidentemente chi ha fatto questa scritta non ha avuto il coraggio di insultarmi di persona e ha preferito sfogarsi vigliaccamente sui muri della scuola pensando che nessuno potesse vederlo” ha commentato la vittima del messaggio. Ecco i messaggi di questa giornata romana alle prese con l’omofobia.

LA DIFESA – Nel frattempo Vendola rivelava al Fatto Quotidiano

"Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio (…) Mi chiedo continuamente che anno è e in quale parte del mappamondo mi trovo. Negli Stati Uniti come in America Latina, in Inghilterra come in Francia e in Israele il dibattito è sull’allargamento dei diritti civili. Ovunque, si discute di come dare ascolto alle persone che sono uscite dal cono d’ombra della paura, del silenzio, del senso di colpa e della vergogna."

E Alemanno rispondeva 

Vendola offende Roma. Dall’Europride del 2011 a ogni Gaypride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti”. Belle e care parole, se non fosse che oggi l’Ufficio Decoro urbano del comune di Roma era impegnato con la rimozione della frase omofoba comparsa sul muro del liceo Tacito. Insomma, Roma è a portata di gay o no?"

DICHIARAZIONI – “Quella scritta è frutto di un’incursione esterna, siamo in un quartiere dove si fa attività politica anche aggressiva. Ma nel liceo la situazione è tranquillissima, mai avuto episodi di intolleranza” le parole di Giuliana Mori, la preside del Liceo Classico. E ancora: “È con noi da tre anni ed è molto ben inserito. Non è un attacco personale al ragazzo, secondo me ma a lui in quanto gay che occupa un posto nelle istituzioni. Chi l’ha scritto non riesce a sopportare questo. La scuola è serena c’è un clima di educazione e di rispetto reciproci. Ci sono 2-3 studenti che manifestano idee più estremiste ma i professori cercano sempre di dialogare con loro. Il problema sono le incursioni esterne, che subiamo da alcuni anni. Siamo in un quartiere in cui la politica assume anche aspetti aggressivi”.

SOLIDARIETA’ – “Forza, hai tutto il nostro sostegno, hai fatto bene a denunciare e ad alzare la voce. Nessuno potrà zittirti o farti mettere da parte solo per il tuo orientamento sessuale” ha dichiarato Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. Anche Renata Polverini ha lanciato un messaggio di solidarietà: “Un gesto vigliacco che va condannato con fermezza. Allo studente vittima di scritte omofobe esprimo piena solidarietà. Si tratta – prosegue – di episodi di vergognosa inciviltà. Non si deve abbassare la guardia contro fenomeni odiosi di omofobia che vanno combattuti proseguendo con determinazione nell’educazione e nella promozione, soprattutto tra i giovani, della cultura del rispetto e della tolleranza, anche sostenendo le tante associazioni impegnate ogni giorno per evitare che il sopruso e le discriminazioni possano avere il sopravvento”.


 

 

 

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