22 marzo 2013

LO SFOGO DI UN PADRE SEPARATO PER UNA SENTENZA INCREDIBILE

Sfogo di un padre separato per una sentenza incredibile!




Storie ed Esperienze di vita 

I nuovi Poveri  



Abbiamo riportato tante notizie di iniziative a sostegno dei padri separati in difficoltà da Roma a Milano ma, non solo in grandi città, anche a Savona come a Catania in ogni angolo d’Italia la situazione è la stessa.

Qui di seguito vi riportiamo la testimonianza di un padre separato che sta vivendo sulla sua pelle questa situazione e sta come molti combattendo con una giustizia un forse un po’ disattenta per non dire cieca a queste situazioni.
Con la presente vorrei sollevare a gran voce l’ormai sempre più grave problema relativo alla nuova categoria di “poveri”, formata esclusivamente da “padri separati” che per ragioni assolutamente vergognose subiscono soprusi proprio da chi dovrebbe garantire e salvaguardare la giusta equità nella distribuzione degli oneri di mantenimento, nella gestione delle risorse patrimoniali e nella tutela dei diritti dei figli minori. Mi riferisco in particolar modo alla maggior parte delle commissioni giudiziarie che operano in materia nel distretto di Milano che oltre a peccare di eccessiva superficialità nella valutazione delle situazioni personali, e guarda caso sempre a favore del gentil sesso, operano spesso in maniera del tutto originale alla faccia delle comuni regole del buon senso, lasciando posto alle sensazioni, al favoritismo esplicito e perché no, anche ad una spiccata ed evidente propensione al femminismo. Non per nulla le commissioni in materia, sono per lo più composte esclusivamente da giudici donna. Insomma, in poche parole una vera e propria campagna punitiva contro noi padri separati, spesso capace di privarci del sacrosanto diritto alla dignità morale che ogni genitore dovrebbe avere e da qualsiasi possibilità di ulteriore ripresa economica all’interno della società. 
 
Purtroppo però, tali incresciose situazioni di evidente sbilanciamento economico tra le parti, non hanno esclusivamente gravi conseguenze nei confronti del “mal capitato” ma contribuiscono inevitabilmente e in maniera decisamente più grave, ad intaccare la giusta serenità tra i genitori. Serenità assolutamente indispensabile per non alterare il delicato equilibrio psicologico dei figli che purtroppo subiscono nella loro delicata situazione di crescita, l’umore negativo dei genitori. Nel mio caso specifico sono stato condannato, a fronte di una richiesta di revisione degli accordi di separazione, al pagamento di una somma mensile di mantenimento decisamente superiore alle regole del “terzo dello stipendio”, furbamente giustificata dalla commissione, con l’inserimento agli atti di un ulteriore reddito presunto, relativo ad una mia “fantomatica compagna” e senza il minimo scrupolo nell’ effettuare una reale verifica citando direttamente l’interessata che avrebbe con facilità dimostrato il basso reddito e la figlia minore a carico. Chiaramente tutti gli oneri di mantenimento modificati sono da intendersi retroattivi rispetto alla sentenza e quindi, dovrò pagare una lauta somma di compensazione, comprensiva anche di tutte le spese legali imputate esclusivamente al sottoscritto. E tutto ciò, nonostante la controparte presentava un reddito da lavoratore dipendente superiore a quello del sottoscritto, dichiarava un immobile di proprietà esente da oneri di mutuo e un secondo reddito a conseguenza dell’affitto dello stesso. Ma fin qui, potrebbe sembrare quasi tutto nella normalità, se non fosse per alcuni fondamentali particolari, volutamente estromessi dalla commissione per le considerazioni finali della sentenza: Il sottoscritto, fortunatamente da alcuni mesi in possesso di un lavoro da operaio a tempo indeterminato, si trova in una disastrosa situazione economica causata da un’azienda fallimentare che non ha adempito ai propri oneri di pagamento per somme decisamente importanti. Incredibile ma vero, tutti i documenti relativi al mio stato economico attuale e alle varie vertenze sindacali intraprese nel tentativo di recuperare il credito, sono state volutamente ignorate. Ora, nell’impossibilità di adempiere al pagamento di quanto richiesto per via del mio stato economico attuale, mi aspetto il pignoramento della busta paga, il probabile blocco del conto bancario e chissà, magari anche la confisca della mia vecchia auto, per me indispensabile per recarmi al lavoro. E come potrò poi pagare gli oneri di mantenimento per i figli minori senza la possibilità di mantenere me stesso e di conseguenza un lavoro fisso? Chiaramente ho effettuato regolare ricorso in merito alla sentenza ma a quanto pare, in questi casi non contano le prove oggettive ma conta esclusivamente l’umore e la tendenza di pensiero della commissione giudicante. In termini numerici, le mie possibilità di ottenere giustizia non supereranno la fatidica soglia del 50%. Quindi, come volevasi dimostrare e come è giusto che tutti sappiano,oltre ai gravi problemi economici e lavorativi che provvedono già di per se a creare tutti i giorni nuove e gravi situazioni di povertà nel nostro paese, si aggiungono anche i Tutori della Giustizia Italiana che come se non bastasse, nel loro intento sono riusciti a creare una nuova categoria di “poveri”, la categoria dei “padri separati”. Complimenti al collegio dei Giudici del tribunale di Milano

Lettera firmata 




La vicenda non finisce qui l’ultimo aggiornamento riguarda il ricorso la cui udienza è stata fissata tra poco più di un anno salvo problemi vari, tra cui anche le eventuali maternità o malattie dei membri della prossima commissione.
E nel frattempo il padre in questione come vivrà?
 

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