30 aprile 2013

FACEBOOK APRE UN SERVER PER UN INDAGINE DI PEDOFILIA

FACEBOOK APRE UN SERVER PER UN INDAGINE DI PEDOFILIA 

Nonostante fosse già stato condannato a 11 anni per pornografia e violenza minorile, non se la caverà con così poco Gianluca Mascherpa. 
L’uomo cinquantenne e allenatore di palla a volo, contattava ragazzine su Facebook utilizzando un falso profilo e le induceva a spogliarsi e compiere atti sessuali davanti alla webcam: una delle vittime si è costituita parte civile e ha incastrato il pedofilo. Ma il gup milanese Andrea Salemme non si è accontentato ed essendoci un numero imprecisato di minori coinvolte, attraverso l’autorità giudiziaria italiana ha presentato una rogatoria negli Usa per richiedere l’apertura dell’archivio del social network.
E Facebook ha risposto in maniera positiva: è la prima volta che il social network più famoso del mondo lascia accedere ai suoi server le autorità italiane: solo grazie all’imprescindibile collaborazione prestata dagli Stati Uniti d’America, sensibilissimi nella lotta comune, con tutti gli strumenti a disposizione delle nazioni civili, alla pedofilia e con la fattiva collaborazione del ministro della Giustizia, Paola Severino, sarà possibile avere una stima delle vittime del pedofilo.
Negli USA infatti, la pedofilia è ritenuto un reato federale e pertanto ogni discorso relativo alla violazione della privacy decade all’istante; inoltre il tecnico nominato dal gup per decriptare i file di Facebook è  Loris Calipari, cugino di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso in Iraq il 4 marzo del 2005 durante la liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, a testimonianza di un legame USA-Italia ancora più sentito e forte.
E speriamo che giustizia sia fatta, almeno questa volta.

1 commento:

  1. Hi, These are special ports that would make the server access more secure. Let's consider a system critical resource can't be opened using this port unless firewall access is provided to this port.
    Such special port allocation allows internet service providers to actively manage the usage of such sites. They could either limit the access to these ports or completely deny access to sites like facebook.

    RispondiElimina