La mamma gli sequestra il videogioco: lui tenta di stuprarla e la uccide
Un terribile caso di cronaca nera arriva in queste ore da Mason City, e
vede protagonista un ragazzino di soli 13 anni, il quale preso da un
raptus di follia ha compiuto un gesto terribile nei confronti della
madre.
Ma procediamo con ordine. Qualche giorno fa il ragazzino si presenta a
casa e dice alla mamma di aver preso un ennsimo brutto voto a scuola,
il che fa molto infuriare la donna, la quale decide di togliergli il suo
videogioco preferito, “call of duty”.
Ma il ragazzino non ci sta e così preso da un raptus di follia,
prima ha cercato di stuprarla, dopodichè l’ha uccisa. Dal giorno del
delitto, ormai è passato un anno, e in questi giorni si sta svolgendo il
processo per il baby-killer, che colpì la mamma con una pistola. In
aula sono state ascoltate le registrazioni delle chiamare che il
ragazzino fece al 911, subito dopo il delitto, in cui diceva: “Non sto
scherzando affatto. Lei è morta. Ho paura. Ho ucciso la mia mamma con la
mia calibro 22. Non so perché l’ho fatto”
“Vorrei solo che fosse un sogno così potrei svegliarmi e baciarla e
abbracciarla”, disse poi il ragazzo, in evidente stato confusionale alle
Forze dell’Ordine che si presentarono a casa per portarlo in prigione.
L’avvocato del ragazzino, sostiene che Noah soffra di disturbo
esplosivo intermittente , una malattia mentale caratterizzata da
ripetuti episodi di comportamento impulsivo, aggressivo o violento, che
possono sfociare in esiti tragici.

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