11 maggio 2013

LETTERA DI UN 17 ENNE SUICIDA

Lettera di un 17 enne suicida

 

 

Non mi sono ancora suicidato solo perchè non voglio dare un dolore ai miei genitori, e perchè Dio ci ha dato la vita e come c’è l’ha data c’è la deve togliere, se la mia morte fosse di mano mia, sarebbe un peccato infernale e la mia grande credenza nella religione mi porta a pensare che quell’inferno sarebbe molto più brutto di quello che vivo ogni giorno.
Ma mi basta solo un po di tempo per cancellare queste idee e farla finita, ho avuto molte evoluzioni nel mio pensiero. Fino a poco tempo fa, mi sfiorava soltanto lontanamente l’idea, adesso gia cerco metodi e spiegazioni del suicidio; questo mi porta a pensare che bastano poche settimane per portare a termine il mio progetto.
La cosa più drammatica è che ho solo 17 anni e ogni giorno è un’inferno, sto restando solo, dopo aver trovato dei veri amici, dopo aver capito tante cose nella vita, la malvagità di alcune persone e la voglia di voler vedere nell’intimo di un’uomo solo quello che si pensa, mi ha completamente distrutto.

 
Ho toccato come un piccione il cielo e ora sono in libera caduta, aspetto solo che tocchi terra per dire è finita la mia corsa ora posso morire. E’ come se fosse un conto alla rovescia cerco di farmi forza ma ogni giorno che passa peggiora le cose, sto aspettando che il cronometro segni zero per dire: "ecco chi non è mai esistito, cesserà di esistere per davvero". E poi la cosa più brutta che penso, che nessun uomo o donna vorrebbe mai pensare è immaginarsi il proprio funerale e pensare che nessuno mai per te getterà una lacrima d’amore, ci saranno lacrime d’affetto, lacrime di compassione, lacrime di tristezza ma so per certo che mai al mio funerale potrò vedere una lacrima "rosa" come il colore dell’amore e non amore solo come donna amata ma amore come puro segno di amicizia una lacrima che stia a segnalare: "come farò senza di te"..
Da poco tempo sono considerato la pecora nera di tutto, un ragazzo sbandato che sta prendendo una brutta strada, quando sto solamente cercando di dimenticare tutto e rifarmi una vita, ma non è così, basta non andare un giorno a scuola e fumarsi una sigaretta per dire: "guarda lì pensavo fosse una persona diversa ma fa schifo, meglio per me che l’ho abbandonato alla sua strada". 
 
 
 
 
 
E’ questo quello che mi distrugge, quando fino a poco tempo fa ero finalmente considerato la persona che penso di essere ecco che tutto cade che tutto quello che avevo costruito è stato abbattuto da chi non ha mai voluto che amare se stesso più del prossimo, so soltanto una cosa ho sempre amato gli altri più di me stesso o sempre dato tutto a tutti e sempre ricevuto niente ma non me ne fregava niente ero contento di dare il massimo ma quando mi viene rivolto un pugno dopo una carezza da parte mia, non mi resta che pensare: "amate chi vi punisce, perchè io sono stanco di fare del bene".
A questo punto della mia vita ho capito che fare del bene non vale a niente che le persone crederanno sempre che non puo essere vero, e metteranno sempre uno sbaglio davanti a mille opere buone; ho incominciato a vedere le persone come degli asini con i paraocchi, a tutti sfuggono le cose buone….ricordano solo se in tutta una vita hai fatto uno sbaglio, di cui ti sei pentito amaramente e che tra l’altro non è uno sbaglio, ma un segno di affetto ancora più grande… non penso che non voler perdere una persona e stare muto sia un grande sbaglio, ma un segno di affetto … nessuno puo mai interpretarlo meglio di chi compie il gesto. E’ la vita che tra poco saluterò....
 
S.C.

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