14 giugno 2013

NON HO LETA'

Non ho l'età

In Spagna l'età del consenso sessuale è la più permissiva d'Europa: 13 anni. Ma con l'approvazione del Piano per l'Infanzia l'asticella sarà alzata a 16 e il primato passerà all'Italia, dove bastano 14 anni per avere rapporti consenzienti. Un limite che per molti deve essere ridiscusso. 

Vedere tua figlia di tredici anni avere relazioni con un adulto di quasi quaranta e non poter far nulla, perché la legge lo consente. È quello che è successo a una madre spagnola di Albacete che ha denunciato due volte il fatto alle forze dell'ordine, inutilmente, prima che la storia terminasse con il più tragico degli epiloghi, l'omicidio della ragazza per mano dell'uomo in questione, che si è poi tolto la vita. La commozione per questo fatto di cronaca nera, avvenuto alla fine dello scorso anno, ha accelerato in Spagna il varo di un “Piano per l'Infanzia”, approvato dal Consiglio dei Ministri ad aprile, che prevede l'innalzamento dell'età per contrarre matrimonio da 13 a 16 anni (un fenomeno marginale, ma pur sempre presente: nel 2011 si sono sposate nel paese iberico nove ragazze under 16). Un primo passo per ridiscutere il vero nodo della questione, molto cara al ministro della Sanità Ana Mato, ossia l'età del consenso sessuale che per il momento è la più permissiva d'Europa.
Una volta che la Spagna alzerà la sua barriera, l'Italia si ritroverà a essere il paese con la soglia continentale più bassa. Da noi infatti l'età minima per sposarsi è infatti già fissata a 16 anni, e i matrimoni prematuri sono statisticamente una raritá: nel 2011 secondo l'Istat solo quattro uomini e cinquantadue donne sono saliti sull'altare prima della maggiore età. Ma per fare sesso bastano 14 anni. È questa l'età con cui in Italia si ritiene che il minore sia sufficientemente maturo per avere rapporti consenzienti. Un'età che può oscillare ed abbassarsi fino ai 13 se i partner sono entrambi minorenni e non ci sono più di tre anni di differenza tra i due. “O innalzarsi fino ai 16 se il / la partner più giovane è sotto l'influenza diretta della persona con cui ha una relazione, come nel caso di un insegnante, di un educatore e di qualsiasi altra persona che possa esercitare un’autorità morale”, ricorda l’avvocato Luca Zita, responsabile per la regione Lombardia del Coordinamento Internazionale delle Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori (CIATDM), che riunisce diverse realtà impegnate nella difesa dell’infanzia.
Una situazione legislativa, quella appena descritta, che non tutti accettano di buon grado. Aurelia Passaseo, presidente del CIATDM, pensa che l'attuale limite comporti un rischio per l'adolescente. “A 14 anni non si può sperare che la sfera sessuale sia vissuta in maniera consapevole. Per il consumo di alcool o per guidare la macchina si devono aspettare i 18 anni e non capisco come, per una sfera così intima e delicata, il limite sia così basso”. Senza arrivare ai limiti estremi di Turchia e Malta, dove l'età del consenso è fissata a 18 anni, o dell’ultracattolica Irlanda, con 17, un modello che potrebbe accordarsi con la visione di Passaseo è quello inglese, dove la soglia è fissata a 16 anni, ma anche dopo il loro compimento, la legittimità di una relazione con un maggiorenne può essere messa in discussione e quest'ultimo denunciato se la storia nasce in una situazione di disparità (nuovamente, l'esempio più classico è quello di una storia tra professore e alunno/a). “Quando il rapporto concerne un adulto e un minorenne, la supposta accettazione da parte di quest'ultimo dovrebbe essere sempre valutata caso per caso”, ribadisce Passaseo.
I 16 sono l'età fatidica anche per l'Olanda, il Belgio, la Norvegia, la Finlandia e la Russia. Restando nel nord Europa si scende a 15 anni in Svezia e in Danimarca, stessa soglia della Francia e della Grecia. La barriera italiana è condivisa dalla vicina Austria, dal Portogallo (che come noi conserva una fascia, fino ai 16, dove considerare eventuali abusi commessi “traendo vantaggio dell'inesperienza del minore”) e la Germania, dove gli over 21 possono comunque rendere conto alla giustizia se l’autodeterminazione sessuale del minore è messa in discussione.
Essere nel gruppo dei paesi con la soglia più bassa non rappresenta un problema per Raffaella Milano, Direttore dei Programmi Italia Europa . “Non pensiamo che l'attuale normativa rappresenti un ostacolo per la tutela dell'adolescenza. Ciò non toglie che aumentare la consapevolezza è fondamentale. Il rischio, più che dai limiti d’età, arriva dai pericoli provenienti da internet e un uso incauto delle reti sociali. In questo senso la ratifica della Convenzione di Lanzarote lo scorso ottobre ha significato un passo avanti decisivo”. La Convenzione a cui fa riferimento Milano - elaborata dal Consiglio d’Europa e ratificata in Italia dopo un iter parlamentare durato due anni - dà un giro di vite sui reati quali l’adescamento via internet (grooming), la pedopornografia e lo sfruttamento della prostituzione minorile, ma lascia alle singole legislazioni nazionali la decisione sull’età del consenso. Armonizzare un panorama così variegato sarebbe stata un’impresa titanica.

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