04 settembre 2013

MILANO STUDENTE LINCIATO ALL'UNIVERSITÀ 2 ARRESTI

Milano, studente linciato all'università: due arresti

L'aggressione il 14 febbraio. Fermati giovani di 30 e 26 anni 

Due studenti universitari del movimento antagonista Assemblea di Scienze Politiche (che attualmente sta occupando alcuni locali dell'Università Statale di Milano), L.M. 30 anni e S.D., 26 anni, sono stati arrestati dai carabinieri del capoluogo lombardo con le accuse di lesioni personali gravissime e violenza privata aggravata per aver picchiato un altro studente la notte del 14 febbraio procurandogli anche una frattura cranica. L'aggressione, a cui avevano partecipato altri studenti non ancora identificati - hanno spiegato i carabinieri - ha uno sfondo politico.
PESTAGGIO EFFETTUATO CON «GRAVISSIMA VIOLENZA». Secondo l'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Cristina Di Censo su richiesta del pm di Milano, Piero Basilone, i due avrebbero avrebbero picchiato con «gravissima violenza» il giovane perché quest'ultimo aveva imbrattato un «manifesto» che avevano appeso colpendolo «ripetutamente con calci e pugni» e «cagionandogli lesioni gravissime consistite in una deformità fronto-orbitaria del capo (deformazione permanente del viso)».
Lo studente era stato aggredito all'interno dell'Ateneo e vicino al portone d'ingresso, dove era stato strascinato e lasciato a terra esanime, con una vistosa frattura cranica, tanto che gli aggressori ritenevano fosse morto.
LA VITTIMA NON AVEVA DENUNCIATO IL PESTAGGIO. Dopo due settimane, la vittima, che non si era fatta medicare, né aveva denunciato il pestaggio, era stata costretta ad andare al Pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, dove era stato subito sottoposto ad un importante intervento chirurgico maxillofacciale ricostruttivo per curare le ferite. Lo studente aveva riportato la frattura della parete anteriore del seno frontale con una prognosi di guarigione di 68 giorni.
MINACCIATI ANCHE ALTRI STUDENTI. Nella mattina di mercoledì 4 settembre, i carabinieri di Milano hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip sulla scorta delle indagini del pm Piero Basilone e del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, a capo del Dipartimento antiterrorismo della procura di Milano. Le indagini, oltre a identificare inequivocabilmente i due arrestati, hanno appurato che questi avevano anche minacciato altri studenti perché non rendessero dichiarazioni alle forze dell'ordine.

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