I pedofili contagiano Twitter: ma gli utenti
si ribellano e li cacciano a colpi di cinguettii
Dopo la Gran Bretagna, l'allarme arriva anche in Italia. E gli iscritti si mettono a segnalare i profili incriminati«Attenzione: i profili di pedofili vanno segnalati immediatamente alla Polizia, inutile far girare il profilo "regalandogli" visibilità». Questo è solo uno dei messaggi che stanno girando in queste ore su Twitter. Di recente infatti sul sito di microblogging ringraziando la collaborazione di marinaio e Paolo Colleoni profili di twitter sono comparsi numerosi profili i cui utenti postavano link di foto con minori o spammavano messaggi chiedendo agli altri iscritti di pubblicare le foto dei propri figli previo compenso. Risultato, negli ultimi due giorni gli utenti italiani si sono ribellati e stanno chiedendo a gran voce che la società intervenga per far fuori questi pervertiti. Ma non solo, in tanti stanno anche invitando i propri contatti a segnalare i profili sospetti alla polizia criminale. «I #Pedofili non sono malati e non vanno aiutati. Sono esseri che vanno annientati senza la galera. E basta fare i buonisti della domenica!!», scrive qualcuno. «A quanto ho letto, pare esistano account di pedofili in Twitter. Mi chiedo: ti sospendono se dici "parolacce" e non perchè sei un pedofilo?», si chiede un altro utente.
VENTI PERVERTITI IN VENTI MINUTI - L'allarme era già arrivato dalla Gran Bretagna., i pedofili cercano vittime o scambiano materiale con altri depravati sul social network cinguettante. In soli venti minuti i giornalisti inglesi ne hanno trovati 20 e in due ore 200. Di questi, però, solo 36 sono stati chiusi da Twitter. Il criminologo William-Thomas, che aiutato il Mirror nella ricerca, non ha dubbi. «Twitter deve prendere contromisure per evitare che il fenomeno abbia possibilità di proliferare e ha aggiunto che è cinque anni indietro rispetto a Facebook sotto il punto di vista del monitoraggio dei post». Se infatti è vero che i messaggi di Twitter sono pubblici e quindi più facilmente individuabili, è anche vero che il sito di microblogging permette di inoltrare messaggi in privato. Ma non solo, di recente è aumentato il numero di minori che cinguettano in rete. Inoltre, chiudere un profilo non è sufficiente per impedire l'apertura di uno nuovo. Per svolgere l'indagine, William-Thomas ha creato un account su Twitter inserendo alcune parole che richiamassero l'argomento peodiflia: in poco tempo questo fake è entrato in contatto con diversi altri utenti che hanno raccontato le loro perversioni o richieste, che vi risparmio. Del Harvey, direttore della sicurezza di Twitter, ha dichiarato che il problema della pedofilia è un argomento molto importante e che sta molto a cuore dell'azienda: vedremo in futuro se e come il servizio di microblogging agirà per fermare questi personaggi.

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