LO SCANDALO SOTTO SEQUESTRO TRE OSPIZI-LAGER NEL NAPOLETANO
Calvizzano, abusi su anziani e disabili
NAPOLI.
6 marzo 2013 – Questa mattina i Nas hanno sequestrato tre strutture che
ospitavano circa 150 degenti. Secondo le indagini tra il 2007 e il 2012
si sono perpetrati abusi sugli anziani e assistenza colpevolmente
superficiale. Ma l’associazione delle strutture per la terza età chiede
attenzione: «si eviti semplicistica confusione tra case di riposo e
pseudo ospizi».

NAPOLI. 6 marzo 2013 – Maltrattamenti, abbandono di
incapaci, esercizio abusivo della professione sanitaria. Sono queste le
ipotesi di reato che il gip del tribunale di Napoli, De Gregorio, ha
presentato su richiesta del pm Corona facendo così scattare i sigilli
per tre strutture di accoglienza di Calvizzano, nel napoletano. Le tre
case d’accoglienza per anziani e disabili, tutte situate in viale della
Resistenza, ospitavano circa 150 degenti che, stando alle ricostruzioni,
non venivano assistiti in maniera adeguata. Tutt’altro. Stando alle
fonti investigative è emerso che nelle tre strutture-lager gli ospiti
venivano abbandonati a sé stessi, assistiti in maniera superficiale da
personale non abilitato a svolgere l’attività e in alcuni casi erano
costretti addirittura a subire maltrattamenti. Due le storie
emblematiche svelate dagli investigatori. La prima è di una delle
anziane “assistite” che nel corso di un'ispezione del Nas non essendo in
grado di parlare scrisse la sua richiesta di aiuto su un foglio che
recitava: “gli infermieri mi riempiono di botte”. La seconda racconta di
tre degenti, sofferenti di disturbi psichici, si erano allontanati e
due di loro sono stati successivamente trovati morti. I drammatici fatti
sono riferiti ad un periodo di circa cinque anni, tra il 2007 e il 2012,
durante i quali si sono svolte le indagini culminate nel provvedimento
di sequestro posto in atto questa mattina dai Nas. Nel corso delle
operazioni di sequestro, gli ospiti con problemi di salute saranno
trasportati in ospedale con le ambulanze, mentre tutti gli altri saranno
ricollocati nell’arco di due settimane in strutture idonee. «Grande
fiducia su tutti gli accertamenti che gli organi inquirenti stanno
effettuando e continueranno a fare sulla vicenda». È quanto ha affermato
in merito alla vicenda Salvatore Isaia, presidente dell’Anaste Campania
(associazione nazionale strutture terza età), dichiarando, tuttavia, di
auspicarsi «che venga evitata una semplicistica confusione tra case di
riposo per anziani (RSA) e pseudo ospizi». Occorre, insomma, che non si
faccia di tutta l’erba un fascio. «I fatti evidenziati in questa triste
vicenda rappresentano sicuramente dei casi isolati che, se appurati,
vanno sicuramente colpiti con mano ferma perché maggiore deve essere
l’attenzione di chi assiste una fascia generazionale particolare come,
appunto, quella della terza età. Ma tutto ciò – continua Isaia – non può
e non deve minare la credibilità e l’onorabilità di tante strutture che
operano nel territorio campano con la massima professionalità in un
settore troppo spesso dimenticato dal servizio sanitario nazionale e
regionale per tanti anziani che altrimenti non troverebbero degna
collocazione». «Come associazione di categoria – conclude il presidente
di Anaste Campania – oltre a prendere le ovvie distanze da situazioni ed
episodi come quelli registrati a Calvizzano, ci proponiamo di
costituirci parte civile a salvaguardia innanzitutto degli ospiti delle
nostre strutture e dei tanti operatori che si prodigano con spirito di
solidarietà e abnegazione».
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