Dalla violenza a un contratto di lavoro:
lieto fine per sei donne
Verso l'8 marzo
Violenza sulle donne
Bologna, 6 marzo 2013 - Un lavoro per uscire dall’incubo delle violenze subite,
ritrovare la propria dignità e costruirsi una propria indipendenza
economica. E’ l’obiettivo del progetto messo a punto dall’associazione
nazionale D.i.Re. (Donne in rete contro la violenza) per aiutare le
donne vittime di violenza a resinserirsi nel mondo del lavoro, subito
accolto da Camst che nelle ultime settimane ne ha assunte sei, in tutta Italia, all’interno delle proprie strutture.
Ma presto ci saranno altre assunzioni. Per il presidente di Camst, Paola Genco,
si tratta di una “iniziativa concreta che restituisce dignità e
indipendenza alle donne vittime di violenza”. Lavorando insieme ai
volontari dei centri antiviolenza, prosegue Genco, “vogliamo dare il
nostro aiuto a queste donne che cercano di uscire dalla sudditanza
psicologica ed economica in cui sono costrette dalla violenza maschile.
Siamo orgogliosi di essere la prima azienda in Italia che propone un
progetto di questo tipo”.
Quello di Camst è un aiuto importante per D.i.Re., una rete che riunisce 63 centri antiviolenza non istituzionali gestiti da donne (nel 2012 hanno accolto oltre 14.000 donne). “Le donne che hanno deciso di dire basta alla violenza non hanno vita facile, spesso devono iniziare da zero e in questo percorso l’autodeterminazione anche economica non gioca un ruolo secondario”, dice Anna Pramstrahler, vicepresidente di D.i.Re, tra le fondatrici della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna. “Avere un lavoro dignitoso, non in nero, non legato a ricatti, minacce, in un posto sicuro dove viene garantita la privacy non è scontato” e a maggior ragione se una donna “ha problemi legati al maltrattamento, stalking, una separazione in corso spesso il lavoro le restituisce anche una speranza di una vita nuova”.
Oltre alle sei assunzioni (e a un contributo economico donato a D.i.Re), Camst ha in programma campagne informative sulla violenza alle donne, come quella lanciata il 25 novembre scorso, in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne, intitolata “E’ ora di cambiare tono”. Sono state create magliette, locandine e tovagliette diffuse nei ristoranti self service della Camst per informare i clienti, mentre tra i lavoratori Camst la campagna informativa è passata per il blog aziendale. L’8 marzo a tutti i dipendenti verra’ consegnato un simbolico attestato di solidarietà come riconoscimento per aver contribuito alla realizzazione del progetto.
Fonte Quotidiano net
Quello di Camst è un aiuto importante per D.i.Re., una rete che riunisce 63 centri antiviolenza non istituzionali gestiti da donne (nel 2012 hanno accolto oltre 14.000 donne). “Le donne che hanno deciso di dire basta alla violenza non hanno vita facile, spesso devono iniziare da zero e in questo percorso l’autodeterminazione anche economica non gioca un ruolo secondario”, dice Anna Pramstrahler, vicepresidente di D.i.Re, tra le fondatrici della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna. “Avere un lavoro dignitoso, non in nero, non legato a ricatti, minacce, in un posto sicuro dove viene garantita la privacy non è scontato” e a maggior ragione se una donna “ha problemi legati al maltrattamento, stalking, una separazione in corso spesso il lavoro le restituisce anche una speranza di una vita nuova”.
Oltre alle sei assunzioni (e a un contributo economico donato a D.i.Re), Camst ha in programma campagne informative sulla violenza alle donne, come quella lanciata il 25 novembre scorso, in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne, intitolata “E’ ora di cambiare tono”. Sono state create magliette, locandine e tovagliette diffuse nei ristoranti self service della Camst per informare i clienti, mentre tra i lavoratori Camst la campagna informativa è passata per il blog aziendale. L’8 marzo a tutti i dipendenti verra’ consegnato un simbolico attestato di solidarietà come riconoscimento per aver contribuito alla realizzazione del progetto.
Fonte Quotidiano net

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