Il caso delle cure per Sofia: gli Spedali Civili precisano
BRESCIA -
In
riferimento ai fatti di cronaca sul caso della piccola Sofia,
recentemente oggetto dell’attenzione della stampa, ecco la precisazione
dell’Azienda Ospedaliera:
L’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia si è immediatamente
attivata presso la cell factory dell’Ospedale Maggiore di Milano e la
Stamina Foundation, nella persona del prof. Vannoni, affinché le stesse
provvedessero a collaborare, per quanto di competenza, con le modalità
indicate nei “comunicati” del Ministro.
Non essendo risultati i tempi per così procedere utili a garantire la
tempestività richiesta dalle condizioni di salute della paziente, come
da necessità e urgenza segnalata del medico prescrittore, l’Azienda ha
ritenuto di doversi far carico prioritariamente della salute della
paziente, assumendosi la responsabilità morale di procedere direttamente
alla seconda infusione, fermo restando che la somministrazione avverrà
sotto la responsabilità clinica del medico prescrittore e che ogni altra
responsabilità, giuridica e amministrativa, è stata esplicitamente
assunta da parte dei genitori di Sofia.
Tale impegno dell’Azienda è limitato al caso di Sofia ed
esclusivamente alla seconda infusione, avendo l’autorità giudiziaria
stabilito anche per Sofia di rivolgersi presso una cell factory.
Si precisa che detta scelta non potrà riguardare altri casi in
mancanza di precise e formali decisioni delle Autorità sanitarie e/o
giudiziarie, che autorizzino o impongano la somministrazione della
terapia con cellule non prodotte presso le cell factories autorizzate.
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