05 marzo 2013

ORCO PEDOFILO & TEATRO DEGLI ORRORI CACCIA

Orco-pedofilo & teatro degli orrori nell'oratorio: caccia a nuovi casi a Torre del Greco


Orco-pedofilo & teatro degli orrori nell'oratorio: caccia a nuovi casi a Torre del Greco.

Napoli, 3 marzo 2013 - Si accendono i fari della procura di Torre Annunziata sull’oratorio «Beato Vincenzo Romano», il punto di ritrovo per decine di bambini che frequentavano la scuola di teatro degli orrori dell’orco-pedofilo finito dietro le sbarre del carcere con l’accusa di abusi sessuali.
A 48 ore dall’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giovanni De Angelis - un faccia a faccia in cui L.C. avrebbe sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità - proseguono le indagini per individuare nuove eventuali vittime delle «attenzioni» del trentacinquenne, incastrato dalla denuncia presentata dalla famiglia di un bambino di 10 anni finito nella rete dell’orco-pedofilo. Alla mamma prima e agli investigatori poi - le delicate indagini sono condotte dal sostituto procuratore Francesco Vittorio De Tommasi - la vittima aveva raccontato come fosse stato attirato nella casa del «regista» e come fosse stato spogliato e masturbato.
Un incubo che aveva segnato il bambino e convinto le forze dell’ordine a effettuare una serie di approfonditi controlli che avevano portato alla scoperta di un caso simile. A mettere gli investigatori sulla strada «giusta» lo spettacolo che L.C. aveva organizzato con i suoi alunni dell’oratorio «Beato Vincenzo Romano» presso la sala teatro della chiesa di Portosalvo, zona porto della città. Locali che il parroco aveva concesso al «regista» e ai suoi attori in erba, confidando nello scopo sociale dell’iniziativa. Il giorno dopo la notizia dell’arresto, forte è lo sgomento di don Franco Rivieccio: «Il trentacinquenne arrestato per atti di pedofilia - ricorda il parroco di Portosalvo, sprovvisto di un oratorio - ha semplicemente usufruito per alcuni mesi, dietro richiesta, del salone parrocchiale per le prove teatrali del suo spettacolo: i bambini che partecipavano alle prove non appartengono alla nostra comunità, né vi appartiene l’indagato».
Un dettaglio a conoscenza degli investigatori, non a caso concentrati sull’unico posto in cui l’orco-pedofilo esercitava la sua attività di regista teatrale e non solo: «L’oratorio di cui si parla - conferma don Franco Rivieccio - è l’oratorio Beato Vincenzo Romano di Vittorio Veneto, all’epoca gestito dal sacerdote don Raffaele Borriello, ora parroco dell a chiesa dello Spirito Santo. E’ lì che l’indagato ha operato per diversi anni». Adescando con la scusa di avvicinare i bambini al mondo dello spettacolo le sue vittime. Per L.C., al termine dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, la difesa ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare e, quantomeno, la concessione degli arresti domiciliari, in considerazione della «pericolosità» dell’ambiente carcerario per la sicurezza di quanti vengano reclusi per accuse di pedofilia.
La riserva sulla richiesta verrà sciolta nei prossimi giorni. In attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda, si lavora per individuare nuove possibili vittime. Gli investigatori si preparano a raccogliere qualsiasi notizia utile in merito dovesse arrivare da chi, eventualmente, in passato fosse stato «avvicinato» da L.C. nell’ambito di simili contesti e ora trovasse il coraggio di raccontare la propria storia

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