14 marzo 2013

TENTATO SUICIDIO A SCUOLA: E' L'ORA DEL SILENZIO

Tentato suicidio a scuola
«E' l'ora del silenzio»

 

 

BUSTO ARSIZIO Un breve ma sentito invito affidato a una circolare, pubblicata sul sito dell'istituto. Per Nadia Cattaneo, preside dell'Itc Tosi, questo è tempo di silenzio e di parole. «Il silenzio per rispettare la privacy, le parole per i nostri ragazzi perché sappiano affrontare la difficoltà di crescere». Quella difficoltà che, nei casi peggiori, diventa un disagio sordo, amaro. Come quello che ha spinto una ragazzina di appena quattordici anni a tentare di impiccarsi lunedì mattina nei bagni dell'Itc. Salvata appena in tempo da una compagna e dal personale dell'istituto, la ragazza non è riuscita, fortunatamente, ad attuare il suo proposito.


Ma con il suo gesto ha riportato l'attenzione su un problema, quello del disagio giovanile, troppo spesso sottovalutato. «Un problema sempre più diffuso, purtroppo - rimarca don Alberto Lolli, assistente spirituale del Centro giovanile Stoà di Busto Arsizio - Vedo tutti i giorni ragazzi con facce smarrite, spente. Non è colpa loro: gli adulti faticano sempre più a comunicare con i giovani, a intercettare il loro disagio. Non che sia un compito facile - puntualizza don Alberto - Spesso queste forme di malessere sono latenti. E i ritmi frenetici della vita lavorativa e sociale riducono il tempo da dedicare all'ascolto dei figli».
Come se ne esce, allora? «Bisogna avere il coraggio di interrompere quei ritmi e riservare il giusto spazio alle relazioni davvero importanti - suggerisce don Alberto - I ragazzi, d'altra parte, vivono in un mondo che esalta la superficialità: chi cerca valori più importanti viene isolato, se non addirittura deriso dalla maggior parte dei suoi amici. È fondamentale allora che esistano luoghi di aggregazione in cui possano trovare espressione le domande di senso dei ragazzi».
Anche l'assessore ai Servizi Sociali del comune di Busto, Ivo Azzimonti, si trova quotidianamente a contatto con situazioni di disagio: «L'area minori e adolescenti del nostro assessorato è particolarmente delicata - osserva Azzimonti - A volte i problemi nascono in famiglie con situazioni economiche difficili, che si ripercuotono poi nelle relazioni. In altri casi emerge l'incapacità degli adulti a recepire i segnali di disagio che pure i ragazzi mandano. Come assessorato - conclude Azzimonti - tutti i nostri interventi sono finalizzati a mettere al centro dell'attenzione la famiglia».
Fonte La Provincia di Varese 

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