Matteo sparito nel nulla «Aiutatemi a cercarlo»
PESCARA
Da due mesi non ha più notizie del figlio, un bambino di 4
anni, scomparso da Giulianova il 6 marzo di quest’anno. Era andato a
prenderlo all’asilo, così come aveva stabilito il giudice, e non lo ha
trovato più. Ieri la città di Pescara si è svegliata tappezzata di
volantini con la foto del bimbo e un numero di telefono: «Aiutatemi a
cercarlo». La foto del bambino compare su tutte le pensiline degli
autobus. Si rivolge a tutti, Francesco, papà del piccolo, nel disperato
tentativo di rintracciare suo figlio. Operaio, aveva conosciuto colei
che sarebbe diventata sua moglie durante un viaggio in Brasile. Poi il
matrimonio, la nascita del bambino, e infine la rottura. Una separazione
dolorosa, come spesso avviene, costellata denunce da entrambe le parti.
Lei lo aveva denunciato per stalking e minacce, ma le accuse sono state
tutte archiviate. È stata invece condannata per aver provocato uno
sfregio permanente sul volto dell’ex marito. Due mesi fa l’epilogo. La
donna è scomparsa insieme al bambino, che frequentava una scuola materna
gestita da suore brasiliane, la stessa nella quale lei aveva insegnato
per un po’ di tempo. A Pescara le locandine con la foto del bimbo non
sono certo passate inosservate. Nelle prime ore del pomeriggio di ieri
molte persone si sono fermate alla pensilina bus di corso Vittorio
Emanuele, quella a ridosso della stazione centrale, per leggere la
segnalazione. Anche lungo viale Bovio una moltitudine di persone si
ferma per osservare la foto del bimbo. Qualcuno prende nota del numeo di
cellulare: «Non si sa mai», afferma una donna che scatta una foto col
cellulare. La speranza di Francesco è che quel telefono squilli e
dall’altra parte una voce gli dica di aver visto il bambino. Peri il
piccolo, spiega il legale di Francesco, l’avvocato Luigi Gialluca, del
foro di Teramo, il giudice ha disposto l’affidamento congiunto. La
madre, attualmente, risulta indagata per sottrazione di minore. Il
Tribunale dei Minori dell’Aquila, lo scorso 22 aprile, ha disposto un
ordine di ricerca del piccolo su tutto il territorio nazionale. Una
storia complicata, soprattutto se si considera che il 15 aprile era
stata fissata l’ennesima udienza per la separazione alla quale la donna
non si è presentata. Ha fatto recapitare, però, un certificato medico
emesso da un ospedale romano per giustificare la sua assenza, sostenendo
di trovarsi in ua casa famiglia della Capitale e che una stazione
carabinieri del teramano sarebbe a conoscenza del nuovo domicilio.
Particolari sui quali il Tribunale dei minori abruzzese ha deciso di
indagare. L’unico aspetto positivo della vicenda, sottoliea l’avvocato
Gialluca, è rappresentato dal fatto che poco prima della sparizione del
bambino il padre era riuscito a far revocare il passaporto italiano del
minore. Questa circostanza renderebbe improbabile l’espatrio in un Paese
che non fa parte dell’Unione europea. Il timore è che la donna, però,
disponendo di carta d’identità e di auto, possa aver raggiunto il
Portogallo, dove vivono alcuni parenti, ed essersi procurata i nuovi
documenti che le potrebbero consentire di fare ritorno in Brasile.
Un’eventualità alla quale il padre non vuole neanche pensare. E intanto
Francesco cerca suo figlio senza sosta. Ieri è stata la volta di
Pescara, oggi dei comuni limitrofi al capoluogo adriatico. Ogni piccolo
indizio potrebbe essere utile per rintracciare il bambino. Per questo
l’uomo fa affidamento sulla solidarietà di chi pensa di aver visto
qualcosa, o di sapere qualcosa. Un bambino non può sparire così, da un
giorno all’altro, senza lasciare tracce. E non c’è nessuno che possa e
debba impedire al piccolo di frequentare suo padre, un padre al quale
anche la legge ha riconosciuto il diritto di occuparsi di lui. Un padre
che lo sta cercando.

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