05 maggio 2013

NICOLA MANCUSO HA AVUTO DEI COMPLICI

Valentina Salamone: Nicola Mancuso ha avuto dei complici 

E’ stata avanzata l’ipotesi che Nicola Mancuso potrebbe aver agito con l’aiuto di alcuni complici. A Quarto Grado è intervenuta la madre di Valentina Salamone, la quale ha dichiarato espressamente che da solo il presunto assassino non avrebbe potuto organizzare tutto. Il padre della ragazza uccisa ha avanzato delle idee sul coinvolgimento di qualcuno tra gli ultimi che sono rimasti nella villa e poi ha rivolto un appello a Nicola, affinché si decida a dire la verità. Dario Pastore, l’avvocato della famiglia Salamone, ha sottolineato come ci siano state diverse lacune nelle prime indagini e ha ribadito la possibilità dei complici.
Dal canto proprio, Piera Castelli, la moglie di Nicola, difende il marito affermando che egli non corrisponde alla descrizione che ne è stata fatta e sottolinea che uscirà presto dal carcere, nel momento in cui la verità verrà a galla.
Molti sono, comunque, i dubbi intorno al caso della ragazza di Biancavilla, in provincia di Catania. Valentina è stata trovata morta, ma la ricostruzione dei fatti è oscillata inizialmente fra due ipotesi difficili da chiarire: omicidio o suicidio. I genitori della ragazza non hanno creduto alla possibilità che la loro figlia si fosse tolta la vita e, a distanza di tre anni, è stato arrestato il suo ex fidanzato, Nicola Mancuso, accusato di omicidio e di aver simulato il suicidio. Nicola rinnega ogni accusa e la vicenda è avvolta ancora attorno al mistero.
Molti programmi tv dedicati alla cronaca nera si sono occupati di far luce su questo fatto. Soprattutto si è cercato di capire fino in fondo che cosa sia potuto succedere quella tragica notte del 24 luglio del 2010, quando Valentina ha incontrato la morte.
Il ritrovamento del corpo
Il corpo di Valentina Salamone è stato ritrovato tre anni fa in una villetta nelle campagne di Adrano. Il cadavere aveva una corda attorno al collo e per questo si era pensato al suicidio. Eppure la perizia medico – legale ha smentito questa ipotesi, visto che ha chiarito come la ragazza di 19 anni sia stata afferrata e costretta a mettersi il cappio al collo, mentre le sue gambe venivano tenute sollevate.
Gli inquirenti, che hanno ricostruito i fatti, hanno messo in evidenza che il delitto sarebbe stato messo in atto da Mancuso, l’amante di Valentina, il quale portava avanti una relazione extraconiugale con la giovane. Mancuso aveva subito una scenata di gelosia da parte di Valentina e in seguito aveva svelato ai suoi amici che quel rapporto stava mettendo in pericolo il proprio matrimonio.
L’arresto di Nicola Mancuso
Nicola Mancuso deve rispondere dell’accusa di omicidio pluriaggravato in concorso con ignoti. In effetti, stando alle prove in mano agli investigatori, ci dovrebbe essere qualcun altro che avrebbe aiutato Nicola ad uccidere Valentina e che poi avrebbe svolto un ruolo di primaria importanza nel cercare di depistare le indagini.
C’è anche un’intercettazione di Mancuso, il quale avrebbe detto ad un amico: “Questa sta esagerando, mi rovina, la dobbiamo sistemare“. Tra l’altro ad inchiodare il presunto responsabile sarebbero anche le tracce ematiche che i carabinieri del Ris hanno ritrovato nella villetta in cui è stato ritrovato il cadavere, soprattutto sulle scarpe della ragazza. Per Nicola Mancuso, su richiesta della procura di Catania, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nicola Mancuso respinge le accuse
Nicola Mancuso in carcere respinge ogni accusa. Innanzi tutto ha affermato di non aver ricevuto delle pressioni da parte della sua amante nel lasciare la propria famiglia. Inoltre è sicuro che quella sera non abbia perso del sangue. Esclude pertanto che la macchia di sangue ritrovata sulla scarpa di Valentina possa appartenergli.
L’indagato sostiene di essere completamente estraneo al delitto, anche perché, secondo la propria versione dei fatti, la relazione con Valentina Salamone si era conclusa senza alcun rancore e senza che la moglie fosse venuta a saperlo.

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