05 agosto 2013

SPIA PEDOFILO SPAGNOLA GRAZIATA...LE PROTESTE

Il Marocco grazia la spia-pedofilo spagnola.
Le proteste, poi la revoca ma lui è sparito 

Indulto a  48 prigionieri spagnoli dopo la visita di re Juan Carlos. Ma nella lista c'è il protagonista di un clamoroso caso di violenze su minori. Parte la protesta e nasce il giallo: è un ex-generale di Saddam coperto dai servizi spagnoli, che hanno ora brigato per il rilascio. L'indulto viene revocato ma solo dopo la scarcerazione 


MADRID - Con tutti i guai che il re di Spagna e il presidente del governo hanno già, il nuovo pasticcio seguito all'indulto concesso dal sovrano del Marocco, Mohammed VI, ad un pedofilo spagnolo non ci voleva proprio. Indulto concesso e poi revocato in seguito alle proteste di piazza. Col piccolo particolare che l'uomo martedì è stato liberato e sarebbe già tornato in Spagna. E chissà dove si è nascosto.
L'imbarazzante vicenda inizia tre settimane fa con la visita di re Juan Carlos a Rabat. Come da protocollo la Casa reale di Madrid invita quella del Marocco ad un gesto di indulgenza, salutato con favore dai giornali iberici, verso i condannati di nazionalità spagnola che espiano la pena nelle carceri del paese maghrebino.  Detto e fatto. Il 30 luglio, in occasione della festa della monarchia, Mohammed VI firma la grazia per un gruppo di 48 spagnoli, nella maggior parte dei casi in carcere per traffico di droga.
Ma c'è un problema: fra i graziati, a sorpresa, c'è anche Daniel Galvan Viña, uno spagnolo di 64 anni condannato a trent'anni di carcere nel 2011 per pedofilia. Un processo famosissimo in Marocco nel corso del quale alcuni ragazzini testimoniarono di aver subito violenze sessuali nella casa di Rabat del curioso signore spagnolo che si presentava come insegnante in pensione ma parlava benissimo l'arabo, insieme all'inglese e al francese. Bambini, dai tre ai quindici anni. Appresa la notizia della grazia a Rabat, sotto il palazzo reale, a Casablanca e a Tangeri ci sono manifestazioni di protesta che si concludono con scontri con la polizia e decine di feriti. Nell'imbarazzo generale l'ufficio stampa del sovrano marocchino rende noto che Mohammed non sapeva di graziare un pedofilo e accusa Madrid di averlo infilato nella lista della richiesta di indulti. Il ministero degli Esteri di Madrid si difende sostenendo di non aver mai presentato "nessuna lista".  Ma con il passare delle ore l'intrigo si dirada e il "giallo" inizia a chiarirsi con conseguenze che potrebbero mettere di nuovo in grave difficoltà sia la Corona che il governo in Spagna.
Dunque. Daniel Galvan Viña non è un professore in pensione dell'Università di Murcia (dove avrebbe insegnato oceanografia). Quest'ultima infatti è una identità falsa che gli hanno ricostruito al Cni, (Centro Nacional de Inteligencia), i servizi segreti spagnoli. Perché? L'uomo è in realtà un ex generale dell'esercito di Saddam Hussein che collaborò con gli occidentali nell'ultima guerra irachena, quando l'allora presidente del governo, José Maria Aznar, accettò la proposta di Bush junior e spedì le truppe sul fronte iracheno. Ed oggi la sua liberazione sarebbe l'ennesimo favore che l'intelligence spagnola gli fa per i servigi ricevuti durante la guerra contro Saddam. Fonti marocchine, infatti, affermano che il rilascio dello 007 pedofilo è frutto di un accordo fra il Dged, i servizi marocchini, e quelli spagnoli. Un "ignobile accordo", protestano tutte le organizzazioni antipedofilia in Spagna come in Marocco.
Dopo queste pressione il re del Marocco decide di revocare la grazia, annuncia un comunicato del palazzo reale diffuso dall'agenzia ufficale Map, nel quale si sottolinea che il sovrano non era a conoscenza dei crimini di cui si era macchiato l'uomo quando ha firmato il decreto di grazia. Il problema è che dell'uomo nel frattempo dell'uomo si sono perse le tracce. Appena scarcerato quattro giorni fa dalla prigione di Kenitra, a nord di Rabat, si è recato al consolato spagnolo dove ha rinnovato in poche ore il suo passaporto e, via Ceuta, è tornato in Spagna.
Ma la storia è appena cominciata: com'è possibile che i servizi di intelligence di due paesi si accordino senza informare almeno i loro rispettivi referenti istituzionali e politici? La grazia all'ex generale iracheno pedofilo farà cadere teste, fin dove si vedrà. A Madrid l'opposizione già prepara la nuova battaglia contro Rajoy in Parlamento: "Devono dirci tutta la verità e punire i responsabili". E nel frattempo il re del Marocco ha aperto una inchiesta e al più presto il ministero della Giustizia, si legge in un passaggio del comunicato, discuterà con Madrid "i prossimi passi" da compiere. 

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