04 marzo 2013

LA 194 NON SI TOCCA LA DIFENDEREMO CON LA LOTTA


La 194 non si tocca la difenderemo con la lotta” dal sit-in di Milano


Ieri i prolife hanno pregato 12 ore davanti ad alcuni dei principali ospedali italiani, in “riparazione di aborto ed eutanasia”. Nelle stesse città sono stati organizzati sit-in di “contropreghiera” per contrapporre in maniera visibile la presenza delle donne in difesa della legge 194.
A Padova la contromanifestazione è stata particolarmente numerosa e movimentata, ma sono state smentite le notizie, circolate su alcuni siti locali, di scontri. Di Caserta, Torino e Catania non abbiamo ancora notizie (ma le aspettiamo! Raccontateci!) a Milano invece alcune di noi erano presenti.
Eravamo una quindicina, i prolife qualcuno in più (Qui una loro foto di gruppo, ma non siete obbligat* a guardarla :P ), ma noi eravamo agguerrite e molto rumorose.
I preganti per la “vita” erano quasi tutti uomini, perché è più facile essere antiabortisti con l’utero degli altri, qualche donna, di cui una impellicciata e un’altra recante in mano un grande crocifisso e  al collo un cartellone con la foto di Eluana Englaro. Una meschina strumentalizzazione per portare avanti idee assolutamente non condivise, anzi combattute, dai famigliari della stessa Eluana.
Non mancava niente al loro macabro armamentario: immagini di embrioni, foto della madonna, crocifissi con bambolotti attaccati.
Erano fermi davanti all’ingresso della struttura ospedaliera a pregare con i rosari, noi giù a coprire le preghiere con i nostri cori. Nel mezzo la polizia, la quale non ci è parsa mal disposta verso di noi, anzi qualche risatina sotto i baffi se la son fatta anche loro. I “prolife” non reagivano ai nostri cori, tranne uno di loro particolarmente agguerrito, e stoicamente con lo sguardo rivolto al cielo continuavano imperterriti a pregare. 


 
Alcuni di loro ci hanno fotografate e poi hanno messo le foto sulla loro pagina facebook, definendoci con terribili appellativi del tipo: “gruppo di femministe”, “cori in difesa della libertà sessuale e della libera scelta delle donne” , “lobby sessualista e omosessualista”.
Riteniamo la presenza di questi integralisti e fanatici cattolici all’interno degli ospedali e dei consultori pubblici grave e oltraggiosa. Le donne che compiono delle scelte che riguardano solo la loro singola persona non possono e non devono avere rapporti con questi soggetti.
Uno dei loro cartelloni mi ha fatto particolarmente preoccupare, riportava questa scritta “Italia e Europa per la vita”. Il progetto di smantellamento della legge 194 a danno della salute delle donne ha una dimensione europea, è un disegno più ampio che pezzo a pezzo queste persone stanno cercando di realizzare. Prima pregano davanti ai nostri ospedali, poi raccolgono le firme per gli embrioni, poi obbligano a seppellire i feti senza il consenso dei genitori, poi si intascano i fondi pubblici ed entrano nei consultori a molestare le donne. Piano piano ci sottraggono la libertà di autodeterminarci per ciò che riguarda la nostra vita e pure per ciò che riguarda la nostra morte. Ci vogliono far nascere per forza e ci vogliono mantenere in vita per forza.


 
La nostra presenza al contro sit-in di ieri è stata importante per far capire che noi non staremo lì ferme a guardare, ma dobbiamo essere consapevoli che va fatto di più. Dobbiamo smascherare e denunciare ogni forma di attacco ideologico alla salute e alla libera scelta. Non solo legge 194, ma anche legge40 sulla fecondazione assistita, ma anche tutto ciò che riguarda la salute delle donne, perché come dicono qui Le Amazzoni furiose il “diritto delle donne alla salute è unico e inviolabile”.
Ringraziamo tutte le persone che erano con noi ieri a Milano a volantinare e urlare contro i fanatici difensori della vita (?). Se a Maggio torneranno, torneremo anche noi più numeros* e agguerrit* che mai.
Ringraziamo Il movimento Femminista proletario rivoluzionario di Milano per la fantasia nel creare cori perfetti per l’occasione (qui il loro report); Consultoria autogestita per il fortissimo volantino con cui invitava i prolife a curarsi con il femminismo perché la loro ossessione per i feti ha qualcosa di morboso e un grazie a Obiettiamo gli obiettori per il volantino in con cui ci dava un prezioso consiglio, quello di travestirci da feti. Sei rom, migrante, preacari*, donna? Travestiti da feto solo così si interesseranno a te e ai tuoi diritti. Ma attenzione, travestiti da feto italiano! 





Nessun commento:

Posta un commento