QUANDO LA MEDIOCRITA’ SI FA GIUSTIZIERE (La criminalità dei media)
Oggi vogliamo commentare un fatto di cronaca accaduto un po di giorni fa in Italia:Di "Nicole Dark" “Il piccolo Andrea Albanese dimenticato dal padre in macchina e poi trovato morto dopo ore.”
Ho letto svariati
commenti su questo tragico avvenimento, di moltissime persone che con
assoluto convincimento non hanno fatto altro che sputare sentenze senza
la benché minima riflessione su ciò che hanno “vomitato” dalle loro
fauci velenose contro quel padre tanto snaturato da dimenticare suo
figlio in macchina.
E tali commenti, se così
si possono definire, mi hanno fatto rabbrividire, tanto malvagi quanto
spietati. Queste persone hanno giudicato con ferocia quell’uomo
affermando che “certa gente non merita di avere figli”, oppure che “quel padre dovrebbe andare dritto in galera”.
E in quel momento mi
sono risollevata, perché ho subito pensato alla grande fortuna che
abbiamo in Italia nel poter godere della saggezza di gente così profonda
ed efficace che riuscirebbe, senza ombra di dubbio, a occupare il posto
dei nostri bistrattati giudici.
Per chi non lo sapesse,
io tempo fa persi un bambino per malasanità e so per certo che il dolore
che provai, che sento tuttora e che continuerò a sentire fino alla fine
della mia vita, lo potrebbe capire soltanto chi lo sta già provando
perché questo immenso e detestabile dolore appunto, per la perdita di un
figlio, nessun altro sarebbe in grado di capire, nemmeno per una parte
impercettibile, poiché perdere un figlio non è come perdere un genitore
che rientra nella legge naturale, ma va assolutamente contro natura.
Il mio primo pensiero
sul tremendo fatto di cronaca di cui sopra, non è andato al bambino
morto, bensì ai suoi genitori e in primis a quel padre che la gente sta
continuando a giudicare con una superficialità inaudita ignorando la
vera essenza del fatto e sono sicura al cento per cento che tra quelli
che stanno crocifiggendo quel padre, non ce ne sia uno solo, che abbia
avuto l’esperienza di una perdita di questa portata, poiché sarebbe
sicuramente restato in silenzio assoluto pregando il Padreterno di dare
tanta forza a quel pover’uomo che ha avuto l’immensa sfortuna di vivere
in un mondo tanto frenetico quanto impersonale che obbliga tutti noi
indistintamente, a “correre”, con una frenesia disumana dettata dagli
astuti media, compresi gli insopportabili talk show, che sono campioni
nell’esasperare le notizie, e che in questo periodo di crisi hanno
superato se stessi, cavalcando le onde più drammatiche del momento:
come quella dei suicidi,
scatenando una forte emulazione, delle fabbriche che chiudono, senza
mai mostrare l’altra faccia della medaglia, della gente che rovista
nella pattumiera, facendo finta di non sapere che molta di questa gente è
sempre esistita, e, come azione più grave e spregevole, quella di OMETTERE DI PROPOSITO,
di raccontare i fatti più rilevanti e positivi, che vedono e hanno
sempre visto storicamente, la grande capacità del popolo italiano, di
saper ricominciare sempre e comunque per poi vincere, senza avere però
nelle orecchie quel continuo martellamento di negatività.
Di questi media che in
maniera subdola, riescono a rendere vano e a bloccare qualsiasi impulso
positivo che è insito nel nostro DNA, ma che la gara indiscriminata,
di questi criminali della “disinformazione” riesce a mozzare sul
nascere, e guai se così non fosse, in modo che la loro stupida gara non
sia fallace e non si arresti mai!
E, continuando
indisturbati, quali depositari della verità assoluta, perseverano nella
loro vera competizione a chi grida più forte, e se la ridono con quel
ghigno beffardo di chi sa di avere un copioso conto in banca per i lauti
compensi che ricevono senza sosta, per aver saputo raccontare meglio la
condizione più sciagurata, che è diventata per loro, fonte di
abbondante ricchezza.
E insistendo a metterci
l’uno contro l’altro, attirano la gente più distratta, terrorizzandola
al punto di non farle spendere più un centesimo, contribuendo nel modo
più vergognoso, a bloccare integralmente la nostra economia, e tutto ciò
in nome del loro dio criminoso chiamato “audience”.
E mentre la gente trema
di paura, questi bravi conduttori fingono di essere preoccupati e nostri
alleati, per poi ridere a crepapelle nel vedere realizzarsi la loro
tanto agognata popolarità, ottenuta grazie all’ascolto assicurato, dalle
loro ignare vittime.
E mentre i vari
telegiornali, alzando ancor di più la loro voce, gareggiano a dare la
notizia più terrificante col solito tono di chi, senza un briciolo di
solidarietà, forgia vittime e carnefici, fanno scivolare la povera gente
da loro spossata e indebolita, fino al punto di indurla a commettere
errori che la segneranno per tutta la loro vita.
No, no, non ho cambiato
discorso, e ritornando a quel povero padre del bambino morto, affermo
con lucida certezza che chiunque continui a crocefiggerlo, non avrà
nessuna soddisfazione, perché non aggiunge nulla alla vera e unica croce
che l’uomo si trascinerà per tutta la sua vita, una vita completamente
mutata a causa di un destino tanto crudele, che indubbiamente potrebbe
capitare a ognuno di noi.
Voglio concludere col noto aforisma di Albert Einstein:
"Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo all’universo ho ancora dei dubbi."